IL COLUMNIST di Luca Russo / BENE, MA NON BENISSIMO…
(Luca Russo) – Il pareggio per 1-1 col Pisa ha diviso la tifoseria Crociata, che ancora non ha mandato giù un inizio di campionato non proprio allineato alle aspettative della vigilia. C’è chi, da disfattista crudo e puro, ritiene che il brodino bevuto al cospetto dei toscani sia appunto un brodino e a poco ci servirà in ottica promozione. C’è poi chi, da realista convinto e da persona che traccia giudizi definitivi quando le circostanze lo rendono possibile, vede nel punto strappato ai nerazzurri molto di più di una caramellina buona a smorzare solo momentaneamente l’amaro in bocca che ci è stato lasciato in “omaggio” dalle prime uscite stagionali. E in effetti va detto che il pareggio di domenica, per quanto faccia comodo anche ai toscani che così allungano a 6 la striscia di risultati utili consecutivi, permette al Parma di frenarne la corsa, i primi a riuscire in questa piccola impresa, e soprattutto di non andare oltre le due sconfitte di seguito dopo quelle rimediate contro la Cremonese e la Ternana.
Per qualcuno non è abbastanza, per altri in fondo non è nemmeno poco. Maresca in proposito al termine della sfida è stato piuttosto chiaro: “C’è da essere contenti, anche se dopo un pareggio tante volte – e soprattutto oggi dopo questa prestazione – fai fatica ad esserlo. La prestazione è stata buona, ci sono margini di crescita, l’atteggiamento di oggi è quello che deve esserci sempre. La prestazione di oggi è stata importante perché venivamo da due sconfitte e siamo andati anche sotto. La squadra ha reagito benissimo e non era facile. Abbiamo dato segnali positivi, è stata giocata una buona gara dal punto di vista tecnico, abbiamo provato a giocare ed è quello che si chiede ai ragazzi dall’inizio. Nelle ultime due gare eravamo ricorsi alla palla lunga perché era cambiata la partita, oggi abbiamo fatto bene anche da quel punto di vista”. D’accordo sull’importanza del segno X che si è materializzato in coda ad una settimana che ci ha visti perdere per due volte di fila, molto meno sul resto del discorso. I Crociati, come al solito, sono stati fin troppo leggibili e lenti nello sviluppo della manovra, il ricorso alle palle alte è stato sensibilmente ridotto, come ha giustamente sottolineato il Mister, ma il gioco si è sviluppato prevalentemente lungo le corsie laterali (vedi il gol dell’1-1 nato sull’asse Mihaila-Del Prato) e pochissimo per le vie centrali, il che ha facilitato i compiti della già granitica retroguardia ospite. La qualità ci è stata garantita dalle invenzioni di Brunetta e Mihaila, in parte pure da Vazquez, che però soprattutto nella ripresa è stato dirottato in un settore del campo parecchio defilato e lontano rispetto alle zolle sulle quali si decide il match, e da Buffon, che le sue due paratone le ha comunque messe a referto, checché ne pensino le mangia-portieri ducali. Gli altri hanno fatto quello che potevano e non è bastato per avere la meglio su un avversario che a ben vedere è venuto al Tardini in modalità “farete gli ospiti a casa vostra”: il Pisa, specie nella prima frazione, ha esibito una padronanza del match ad ogni livello tipica delle grandi squadre. Il Parma lo ha subito per lunghi tratti di gara e quando ha reagito lo ha fatto in maniera piuttosto timida. La prestazione buona, l’incontro giocato bene dal punto di vista tecnico e l’atteggiamento giusto sono tutt’altra cosa, contro il Pisa non ne abbiamo rilevato alcuna traccia. Confidiamo che questi tre elementi si facciano vedere presto; siamo certi che il Parma abbia tutte le carte in regola per ambire alla promozione diretta o quantomeno al miglior piazzamento nella griglia dei playoff. Ma serve che cambino tante cose affinché la classifica cambi i connotati: dall’approccio alla gara alla concentrazione lungo tutto l’arco del match passando per la corretta esecuzione tecnica delle giocate sul campo. Concetti scontati? Può essere. Indubbiamente quanto occorre per non ripetere certe brutte prestazioni “ammirate” nelle prime sei giornate di campionato. Nei prossimi quattro difficili impegni contro la Spal, il Monza, la Reggina e il Cittadella, i ragazzi di Maresca avranno l’onere e l’onore di farci capire quale sarà la stagione del nostro Parma. Luca Russo
Ovvio…ma il titolo dipende molto da che punto si parte.
Se si parte dalla Ternana molto molto bene.
Se si parte dalle aspettative molto molto male.
Alla fine però, visto che il gioco del calcio si gioca sull’erba e non al computer (tranne fifa2021 e parenti game vari) direi bene perchè:
1) Il Pisa nolente o dolente è una bella squadra, costruita bene con criterio nel tempo;
2) Lotteranno fino alla fine per la promozione diretta e quindi si aggiunge, sulla carta, a molte altre (anche se la carta conta quel che conta);
3) La filosofia intrapresa dalla società, anche se non la condivido, prevede un apprendimento troppo lungo a discapito della volontà di salire in serie A già quest’anno (a casa mia o l’uno o l’altro).
Fatto sta che giocarsela alla pari con il Pisa allo stato attuale è già abbastanza.
Il Parma non mi piace, così come non mi piacciono tutti quei giornalisti che 1 mese fa dichiaravano il Parma in carrozza già promosso, per poi ora parlare di griglia dei playoff (quantomeno il termine utilizzato).
Suvvia un pò di equlibrio….
guarda io che e’ da 47 anni che seguo il parma leggo i commenti e le disamine dei giornalisti e dei cosiddetti addetti ai lavori ti posso assicurare che lo stato d’animo che mi procurate adesso e’ il tedio ,e il brodino e le prossime partite ci diranno la nostra dimensione e non esistono piu’ le mezze stagioni ,du palle,alla fine per capirne di calcio basta un uomo che ci veda bene leggendo la classifica girata dalla parte giusta ,mica come lo scorso anno dove fummo campioni d’italia
In effetti siamo passati da ” Vinciamo tutto” a ” Grande pareggio col Pisa”.
A mio avviso in questa squadra manca almeno un terzino sinistro vero e un centrocampista che recuperare palla.
Credo che Vazquez e Brunetta non possano giocare insieme e credo che loro dovrebbero giocare da tre quartisti, liberi di girare per il campo.
Credo che la squadra farebbe meglio col 4/3/1/2 con inglese e Tutino davanti.
Il giorno che mihaila e man impareranno a fare gli esterni a tutto campo e a giocare con la squadra, potremmo giocare 4/2/3/1 ma anche qui con due fissi in mezzo al campo a recuperare palla e far ripartire.
Come siamo ora, non possiamo pensare di vincere e i play off saranno comunque impegnativi da raggiungere perché saremo sempre soggetti a alti e Bassi.
L’impresa con il Pisa la mettiamo al pari della vittoria a Wembley?