IL COLUMNIST di Luca Russo / IL BONUS SCONFITTA CE LO SIAMO GIA’ GIOCATI…

(Luca Russo) – Si dice che ogni partecipante a questo o quel campionato abbia almeno una pessima prestazione all’anno da giocarsi a mo’ di bonus nel corso di una stagione. Ieri sera il Parma, sconfitto a domicilio per 1-2 dalla Cremonese, il suo se l’è bruciato. Una sconfitta meritata e giunta al termine di una partita durante la quale la percezione di assistere alla sfida tra una squadra, affiatata e in cui ogni elemento sapeva esattamente cosa fare e come farlo, e undici giocatori disuniti e privi di intesa non è venuta mai meno. Di solito, a margine di incontri del genere, si tende a guardare il bicchiere mezzo pieno, a verificare se ci sia qualcosa da salvare o su cui lavorare per ripartire di slancio: non è il caso dei Crociati “ammirati” poche ore fa, che hanno esibito un bicchiere pressoché vuoto e una bottiglia prossima alla riserva già dopo quattro giornate. Resta inteso che 360 minuti sono pochi per tracciare giudizi definitivi e smarrire definitivamente la fiducia, l’ottimismo e le buone intenzioni che ci hanno accompagnato nel percorso di avvicinamento all’annata che noi tutti speriamo possa concludersi con l’ennesima promozione in A della storia Ducale, che considero ancora largamente alla portata dei ragazzi di Maresca, però la prestazione contro i grigiorossi deve destare più di qualche preoccupazione. E dire che se avessimo vinto, considerati i risultati giunti dagli altri campi, ora saremmo secondi a pari merito col Brescia e a due sole lunghezze dal Pisa capolista. Rimpianti a parte, il Parma di fatto non è mai stato in gara, nemmeno dopo la rete di Mihaila che ha dimezzato le distanze tracciate con decisione da quelle messe a segno da Fagioli, che ha trafitto il suo vecchio compagno di squadra alla Juventus Buffon, e Vido. Evidente la differenza di atteggiamento, spirito e posizionamento delle due compagini: la squadra, la Cremonese, alta, aggressiva e brava a sfruttare ogni sbavatura generata dall’imperfetta e rivedibile fase difensiva gialloblù; gli undici giocatori slegati e in cerca d’autore, il Parma, incredibilmente cinti d’assedio nella propria metà campo, spaesati, incapaci di mostrare muscoli e denti e di proporre un’alternativa più efficace a un gioco troppo orientato sulle palle lunghe. E così mentre gli ospiti facevano letteralmente ciò che volevano, manovrando la sfera da una parte all’altra del rettangolo verde manco si trattasse di uno dei top club europei, i padroni di casa giravano a vuoto, penalizzati dalla scarsa attitudine a mantenere le corrette distanze tra i reparti, da una certa imprecisione nell’ultimo passaggio o nel tocco risolutivo, dalla tendenza ad attaccare l’area avversaria senza attendere il sostegno e le incursioni dei mediani (il più delle volte sembravamo spaccati in due tronconi), comunque colpevolmente lenti nel dare supporto alle sortite offensive, e soprattutto dalle numerose palle perse in uscita, una delle quali ha stappato la partita regalando al team dell’avvocato Fabio Pecchia la marcatura dello 0-1. Nella ripresa le cose sono andate un pochino meglio per il Parma solo perché peggio del primo tempo era difficile fare, ma il risultato non ne ha tratto benefici. Al netto dell’illusoria rete siglata da Mihaila, la Cremonese ha tirato fuori ancor più personalità di quella che aveva esibito nei primi quarantacinque minuti di gioco, si veda come ha congelato il pallone e addormentato il ritmo della contesa nei minuti di recupero: lucidità e nervi saldi da grandissima squadra. I nostri, invece, hanno fatto piovere sul bagnato esprimendo nel momento chiave del confronto, cioè a cavallo del minuto 70 e immediatamente dopo il gol dell’1-2, un nervosismo ingiustificabile, che sarebbe stato meglio tradurre in energie da indirizzare sulla partita, a margine del quale Vazquez si è guadagnato l’espulsione. Un cartellino rosso che sostanzialmente ha frenato il tentativo di rimonta dei Crociati e condizionato il prosieguo della sfida. Ma l’aspetto peggiore è che ne pagheremo le conseguenze anche in quelle a venire. Ed è questa la lezione più significativa e illuminante che ci portiamo dietro dall’1-2 subito al Tardini per mano della Cremonese: giocare male e perdere anche senza opporre resistenza una tantum ci può stare, commettere sciocchezze e leggerezze del genere no. A Terni, tra due giorni, Maresca e i suoi uomini dovranno dimostrare e dimostrarci di averla fatta propria. Luca Russo

4 pensieri riguardo “IL COLUMNIST di Luca Russo / IL BONUS SCONFITTA CE LO SIAMO GIA’ GIOCATI…

  • 20 Settembre 2021 in 13:15
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    Le leggendarie sconfitte “utili”, così come quelle “a testa alta” sono una cazzata esclusivamente italiana.

  • 20 Settembre 2021 in 18:56
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    Non eravamo a posto a centrocampo per Ribalta?

  • 20 Settembre 2021 in 19:20
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    Non mi meraviglierei se con Ternana e Pisa faremo il
    TRITTICO MARESCANO
    di sconfitte.
    Dimissioni please se non battiamo queste due

  • 20 Settembre 2021 in 20:26
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    “Facessimo”
    Ennesimo fallo verbale

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