CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / I BUONI E I BALORDI…


(Gianni Barone) – Dopo due settimane di agonia e di astinenza riprende il Campionato ed ecco subito che le narrazioni sulla sfida fra allenatori offensivi abbondano su siti e giornali. I vari nipotini di Guardiola e Bielsa contro quelli di Righetto Sacchi e Zeman si sfidano armi bagagli, pensieri, parole ed idee al Tardini allorché il Parma di Maresca, che vuole sfuggire ad ogni numero o etichetta tattica, affronta il neo apostata del 3-5-2, secondo quanto riferito con dovizie di particolari ed errori di concetto inclusi, Stroppa, che con il suo Monza, per ritrovare fasti e punti in classifica, ha deciso, forse, verificheremo, di cambiare abito tattico. Modulo, secondo il volgo, impersonificato dalla solita pletora di solerti cultori dei sinonimi in luogo dei contrari o delle diversificazioni di termini, oltre che dai soliti allenatori distratti o superficiali tipo l’ex idolo di pochi tifosi gialloblù Pasquale Marino che così si è espresso “Mi aspetto miglioramenti tattici. Leggo che il Monza potrebbe cambiare modulo”. A quanto pare non legge bene e si aspetta ciò che da trent’anni, o giù di lì, non cambia mai: cioè il modulo che non è più quello ”a uomo”, ma quello “a zona” sin da primi anni novanta. Invece Stroppa si merita un bravo! quando rilascia le seguenti dichiarazioni pre-gara “Sono abbastanza integralista. Anzi molto. Ma dobbiamo lavorare assolutamente su un altro ‘sistema di gioco’, un modo di stare in campo diverso, pur mantenendo la nostra idea di attaccare e di essere propositivi”. Della serie: i numeri dei sistemi (moduli per Marino and company) non servono a fotografare più il vero atteggiamento tattico delle varie squadre, semmai fosse stato, esattamente così, in passato; di sicuro ora non lo è più senza orma di dubbio. Poi i nostalgici possono pure procedere per blocchi di pensiero tipo Katia Serra, commentatrice tecnica Rai delle gare dell’Under 21 azzurra, che durante la telecronaca di Italia-Svezia(1-1), alla sostituzione di un attaccante svedese, per non saper né leggere e né scrivere e per non sbagliare, dichiara: “Non cambia il sistema di gioco, rimane col modulo pinco pallino”. Parimenti a ciò che Antonio Boellis di Tuttosport, su Sport Parma, dice: “Il modulo 4-1-4-1 mascherato da 4-3-3, un sistema di gioco farcito da trequartisti e dribblomani”. Non di veri propri ossimori – tipo “ghiaccio bollente”, o “la voce del silenzio” – si tratta, ma l’esercizio non riesce, per quanto lodevole, a renderci l’idea di ciò che veramente si vorrebbe rappresentare in fase di presentazione o commento dell’evento. Il solito alternarsi di buoni o cattivi, pardon balordi come nel gergo calcistico delle nostre parti, per emettere giudizi su prestazioni, partite e campionati. “Arrivano i buoni, arrivano, arrivano. Finalmente hanno capito che qualcosa qui non va e finalmente in nuova era comincerà’….ma chi l’avrebbe detto che erano così tanti i cattivi da eliminar… Ah-ah-ah-ah”, così rokkeggiava Edoardo Bennato negli lontani anni 70, agli albori delle radio libere e private di tutto: ritornello che oggi ci fotografa il sentimento popolare di chi vorrebbe che arrivassero al Parma e a tutte le squadre che balbettano, i buoni per risolvere ciò che non va. Facciamoci una cantata ogni tanto e dopo non esserci entusiasmati tanto con la Nazionale, non per spocchia o per snobismo, salutiamo il fatto che il campionato di serie B, nell’undici iniziale dell’Under 21 di Nicolato, regala ben 5 elementi, sintomo di bontà dello stesso dal punto di vista qualitativo: Lucca del Pisa, vero nuovo totem giovane, Colombo della Spal, il cui sinistro ancora non lo abbiamo scordato, oltre al portiere Turati della Reggina, Okoli difensore della Cremonese, ed Esposito sempre della Spal, quello che ha fatto espellere il crociato Vazquez. Mi sembra che il campionato in cui milita il Parma, che tra l’altro fornisce molti giovani a nazionali straniere non solo giovanili, stia dimostrando il suo grande valore tecnico, e conseguentemente la sua difficoltà: non solo corsa, agonismo e sudore che però non guastano mai. In soldoni di “balordi” (cattivi), ve ne sono veramente pochi. Esclusi i presenti siamo i più forti, esclusi i più forti siamo sempre presenti nel dire c…e!  Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

9 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / I BUONI E I BALORDI…

  • 14 Ottobre 2021 in 11:23
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    Gent.mo, con numero tre allenamenti e numero tre giorni liberi in una settimana (come si fa in Eccellenza) qualunque discorso ha il valore di aria data ai denti. Domenica ci sarà la molto probabile rinascita del Monza e alle 18.30 saremo con le palle fracassate dall’incazzatura ad ascoltare le litanie sul “arriveremo dove vogliamo arrivare”, “abbiamo cambiato tanto e serve tempo”, “coi giovani e soprattutto stranieri bisogna avere pazienza”, “si fa prima a distruggere che a costruire”, “non guardiamo la classifica c’è tempo per recuperare”, “la serie B si decide in primavera” (a meno 15 si decide la la retrocessione), “stiamo gettando le basi,..” e via così.
    Altra cosa che mi stupisce è la totale assenza negli allenamenti della parte atletica a secco, infatti subiamo da tutti.
    Comunque se va bene ai piani alti della carrozza dei direttori del circo va bene a tutti. Noi possiamo solo subire le figure di merda.

  • 14 Ottobre 2021 in 18:30
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    ma insomma Davide, lo vuoi capire che Lui è Lui e noi non siamo un c….
    la vita funziona così, dovresti averlo imparato ormai, che forse cominci a perdere i primi capelli…

  • 14 Ottobre 2021 in 19:12
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    Ma cosa ti alleni da fare che tanto perdi lo stesso, di ca córa chietor, in do gani da ander po 😂

  • 14 Ottobre 2021 in 20:09
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    Domenica vittoria senza se e senza ma. E Maresca non ha più attenuanti.

    • 15 Ottobre 2021 in 13:24
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      “Con tanti giovani stranieri di belle speranze è un nuovo modo di giocare ci vuole pazienza”

  • 14 Ottobre 2021 in 23:18
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    Amico mio ormai sono pelato come una boccia purtroppo. Ma ciò nonostante mi alleno più io dei “ragazzi” di Maresca facendone quattro a settimana.

  • 15 Ottobre 2021 in 00:17
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    rassegnati davide il miglior president ( all americana ) del parma di tutti i tempi ci riportera’ in europa ………………purtroppo l unica speranza che si stanchi del giocattolo e lo rivenda , il calcio non e’ propio il suo forte

  • 15 Ottobre 2021 in 09:06
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    Ma oggi i “ragazzi” si allenano (con partitelle e torelli) o il Mister ha concesso un supplemento di riposo?
    Mi dicono che gli “allenamenti” del Vate della costruzione del basso sono in modo inquietante molto simili ai “non” allenamenti di Montella, privi di parte atletica “a secco”, privi di intensità atletica e basati esclusivamente su torelli, partitelle e possesso. Mò mama!

  • 15 Ottobre 2021 in 20:04
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    Ma sei sicuro? Fonti?

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