PAROLE CROCIATE, di Luca Ampollini / E’ TUTTO UN EQUILIBRIO SOPRA LA FOLLIA
(Luca Ampollini) – A Reggio Calabria i Crociati hanno probabilmente toccato il fondo e, in questo senso, la gara di Cittadella, doveva chiaramente produrre un segnale chiaro, tangibile a dimostrazione che il Parma malato di Maresca è ancora vivo. E il segnale è arrivato: certo, ancora flebile, ma sufficientemente presente per portare a casa 3 punti fondamentali. 3 punti che sono arrivati non in modo casuale, ma perché la squadra è stata razionale, non brillante, ma compatta ed equilibrata, pragmatica e concreta. Maresca è stato intelligente: ha abbandonato, almeno stasera, comprendendo che sarebbe definitivamente naufragato se avesse giocato come sempre in questa prima parte di stagione, utopistici propositi di un calcio non facilmente realizzabile per sposare un affidabile 3-5-2, dove, finalmente, ogni giocatore è stato schierato in un ruolo congeniale alle proprie caratteristiche: nella formazione iniziale, stile Inter di Inzaghi, Vazquez ha fatto il Calhanoglu, tra le linee in costruzione e in mediana in fase di non possesso, Tutino la 2^ punta, finalmente chiamato ad attaccare la profondità a supporto di un centravanti e non obbligato, come nel recente passato, a venire incontro al pallone come punta centrale nel 4-3-3, Delprato e Coulibaly esterni a tutta fascia. Un sistema di gioco più accorto rispetto al passato, non innovativo, ma tremendamente concreto e proficuo. Ma è stato Buffon ad essere più forte di qualsiasi atteggiamento o di più o meno affidabili alchimie tattiche: il rigore parato ad Antonucci nei primi minuti di gioco ha dato alla squadra slancio, fiducia e consapevolezza, dopo un inizio gara timoroso e incerto. Già, Buffon e Vazquez, ovvero i due fuoriclasse a disposizione di Maresca: il primo determinante a parare il rigore, il secondo a segnale un gol tanto bello quanto importante per spianare la strada verso la vittoria. Per questo il Parma è indiscutibilmente forte: perché, sebbene non abbia ancora trovato una sua fisionomia ben definita, in gare bloccate e dense di tensione come quella di stasera riesce a vincere grazie ai giocatori di assoluto livello che ha a disposizione. La gara, come detto, non è stata bella, i due esterni hanno spinto poco e male ad eccezione del traversone di Delprato nel gol di Benedyczak e nel 3-5-2 è fondamentale l’apporto e la spinta dei due esterni, il giovane centravanti polacco è stato bravissimo in occasione della rete segnata, ma ha “messo giù” e difeso troppi pochi palloni, non facendo quindi rifiatare e salire la squadra, Juric ha pensato soprattutto a controllare Antonucci tra le linee più che a costruire il gioco, Brunetta come supporto del croato in costruzione si è visto a intermittenza, ma alla fine si è comunque vinto, con poche occasioni, un po’ di sofferenza eccessiva nel finale, ma con i 3 punti che arrivano a Parma. E dopo il disastro di Reggio Calabria era oggettivamente difficile chiedere di più, ma Maresca è stato bravo ad accantonare, almeno per ora, progetti di calcio forse poco percorribili. Adesso è fondamentale fare punti per raggiungere posizioni di classifica più importanti che potranno regalare autostima, fiducia e consapevolezza. E tutto questo si raggiunge con l’equilibrio, quell’equilibrio che si è visto stasera pur senza sprazzi di gioco scintillanti. Quello di stasera è solo un piccolo passo verso la risalita, ma la strada intrapresa è quella giusta, tatticamente e come atteggiamento: speriamo non rimanga un solo, isolato episodio e si continui così, con questo “EQUILIBRIO sopra la follia”… Luca Ampollini
Un allenatore diventa bravo e forte quando sa adattarsi alle varie situazioni. Chi pratica un solo tipo di calcio è invece un talebano e basta.
quando finalmete si e’ deciso a fare cambiamenti sia tattici che di uomini i risultati arrivano…….direi era ora di smettere con gli esperimenti!! e l utopia pensiamo a somh terzino !!! e li che ha buttato via i punti i famosi 4 punti li ha buttati via lui
Finalmente i 3 punti, arrivati soprattutto grazie a Gigi Buffon che ieri sera ha dimostrato per l’ennesima volta quanto sia leader innato. Un gigante!
Qualcosa deve essere successo nello spogliatoio dopo Reggio Calabria, perchè si è visto qualcosa di diverso sia da Maresca, che ha accantonato i sogni di gloria per proporre una squadra più abbottonata con maggiore equilibrio in un 3-5-2 che può offrire davvero molti spunti interessanti, che dalla squadra.
Sono usciti i due romeni e la squadra sembra averne beneficiato in praticità e volontà.
I due esterni Delprato e Coulibaly hanno offerto spinta ma anche supporto alla difesa che, schierata a tre, ha fatto rendere meglio sia Osorio che Cobbaut.
In attacco, il giovane polacco, con tutti i suoi limiti, ha rappresentato un ottimo partner per Tutino che, sebbene non sia mai arrivato alla conclusione, ha potuto giocare in profondità e ha fatto un gran lavoro oscuro.
Ma che sia cambiato qualcosa, lo si è visto anche negli inserimenti dei cambi degli ultimi minuti.
Sia Busi che Sohm hanno offerto un ottimo contributo nei minuti conclusivi, e chissà che il cambio di modulo non possa offrire loro una nuova chanc di rendersi utili alla causa.
Peccato il fuorigioco che ha negato il gol a Inglese. Per lui, ogni gol rappresenta una dose importante di autostima e fiducia, ne ha davvero tanto bisogno.
Tuttavia, gli errori ci sono stati e i problemi restano. Se non fosse stato per Buffon la partita avrebbe preso un altro corso e forse staremmo di nuovo commentando una sconfitta. Il Cittadella ha giocato e creato molto e la difesa del Parma ha ballato parecchio concedendo ben due rigori (per quanto sul secondo continuo ad avere forti perplessità, bah….”abbasso il calcio moderno”!)
Il centrocampo continua ad essere il vero problema di questa rosa, poco filtro e un Brunetta che in quel ruolo soffre davvero molto. Vazquez, finalmente nel vero ruolo di trequartista, secondo eroe di giornata dopo capitan Buffon.
Vedremo lunedì con il Vicenza in casa, se il gruppo saprà dare continuità a questi piccolissimi segni di vitalità che abbiamo raccolto ieri sera. Mi auguro che non ci si monti la testa come successo dopo Pordenone.
Ho apprezzato in ultimo, la presenza allo stadio di Mr.Krause.
Non cambia nulla sulla mia opinione verso questa società, già espressa ampiamente in precedenti post, ma vederlo di notte al freddo in una tribunetta di uno stadio di periferia con il cellulare a rivedere le azioni insieme a Ribalta, è stata una immagine di vicinanza alla squadra che merita di essere sottolineata.
Concordo su tutto
Quoto in toto. Soprattutto su KK. Si può dire tutto, tranne che non abbia passione da vendere.
Bravo Mark, bel commento, che condivido totalmente, sembrava questo l’articolo sul calcio non quello originale 😁
Non condivido molto solo il giudizio su Beneck..ha messo giù poco e male i palloni..ma gli sono arrivati in maggioranza tutte palle a 2 metri di altezza, difatti è stato pesantemente pestato anche alla ricerca di quelle palle alte. Sono sicuro che darà soddisfazioni e lo score finora 2 gol in pochi minuti dicono qualcosa no? Tanto che alternative abbiamo? Allora sosteniamolo in toto e lasciamo stare le piccole lacune che un ragazzo della sua età può logicamente avere sperando che sia riproposto più spesso in campo.
Bellissimo commento che spiega bene e chiarisce che il ragazzo Benek va’ considerato maggiormente, due goals in pochi minuti sono chiari segni di un certo valore…forse perché costato meno, non lo si sostiene come con altri…