UN’OTTIMA ANNATA di Luca Tegoni / PROTEZIONE
(Luca Tegoni) – Con la preziosa vittoria contro il LaneRossi Vicenza (mi è sempre piaciuto fin da bambino il nome con il gomitolo a fianco e ancor più il Menti, stadio fecondo per noi) siamo entrati in una nuova era, la Maresca/bis. Forse un’era senza dogmi, più agile, flessibile, proteiforme, Zelighiana. Vedremo, nel mentre la necessità di far punti, sembra far scoprire al nostro allenatore (quello del Parma) le virtù della difesa, aggiungere uomini a protezione della porta, un possesso palla finalizzato a non farla vedere agli avversari con poche verticalizzazioni, sporadiche se non per far partire il contropiede. Sento parlare di squadra con maggior equilibrio, ma a me sembra solo più protetta, e va bene così, in quanto a gioco offensivo si latita assai. Prima mezzora abulica senza occasioni se non un debole colpo di testa di Vazquez su calcio d’angolo nonostante la buona posizione in mezzo all’area. Poi la genialata di Brunetta che, probabilmente, pensava di essere davanti ad un tabellone pubblicitario ai quali non è necessario chiedere scusa. Chissà che cosa ha pensato l’ex fantasista argentino ormai costretto a “far legna” e girare lontano dalla porta. Forse, dopo il fischio per l’intervento ostruzionistico dell’arbitro, ha pensato “che cosa ci faccio qui?”.
Il Parma toglie Inglese, non pervenuto, e aumenta il peso protettivo a centrocampo con Sohm. Dopo due parate non banali di Buffon che devia alto in angolo due tiri pretenziosi, proprio da un contrasto di Sohm con un difensore all’altezza della trequarti avversaria, la sorte consegna un pallone rimbalzante a Benek che con gran senso della posizione e determinazione nella conclusione di sinistro infila di potenza la palla a fil di palo alla destra del portiere. Vantaggio Parma e lodi sperticate al giovane calciatore.
La partita prosegue anche nel secondo tempo senza che il Vicenza si renda veramente pericoloso e comunque Buffon è sempre molto ben piazzato per parare i tiri da fuori che ogni tanto i veneti azzardano.
Un bel contropiede illude il Parma della possibilità di raddoppiare ma Mihaila calcia sul portiere anziché in porta. A venti minuti dalla fine il Vicenza resta in dieci per un secondo cartellino giallo. E’ il Parma a questo punto che prende più possesso del pallone, quasi sempre tra i piedi di Vazquez, dominatore dell’ultima fase della partita. Del Prato, lanciato in contropiede, a pochi minuti dal 90esimo, invece di consegnare la palla a Tutino, solo in area, si esibisce in un tiro che viene, con difficoltà, parato in angolo dal portiere. La partita termina con un ultimo sussulto nell’area del Parma ma Buffon, prontissimo, mette tutto il suo corpo a difesa della porta e, con l’ausilio di un compagno, vanifica l’occasione vicentina.
Senza lo splendido goal di Benedyczac la partita si sarebbe conclusa mestamente. Difficile vedere, a tutt’oggi, un sistema di gioco offensivo efficace. Il Parma è ancora lontano da una coralità di manovra che porti ad un cross dal fondo o ad un inserimento di una mezzala in area. I centravanti non vengono quasi mai serviti e gli attaccanti dialogano ancora troppo poco tra loro. Vista l’esclusione di Brunetta nella prossima gara e la discreta prestazione di Sohm, potrebbe essere il momento di vedere un centrocampo con tre centrocampisti, Vazquez seconda punta a supporto di Benedyczac e Coulibaly sulla sinistra per dare “equilibrio”. Cioè, una squadra normale.
Parma batte Vicenza al Tardini uno a zero. Luca Tegoni
Basta ingranare punti. Sti cazzi del gioco offensivo fine a se stesso (forse pure Maresca lo ha capito).
mi permetto di dire che l’autore dell’articolo non abbia inteso promuovere un gioco offensivo ma abbia evidenziato che il Parma non crea gioco il che e’ molto diverso.
Hai vinto due partite solo per qualita’ dei singoli, giocate piu’ o meno estemporanee e casualita’ di episodi.
il 3/5/2 con mihaila a tutta fascia puo’ avere un senso ma resto convinto che il modulo migliore sia il 4-3-1-2. Fuori i rumeni e brunetta, vazquez trequartista ma manca una vera mezz’ala in piu’
È così Aldo. Aggiungo che mi piacerebbe veder giocare Mihaila e Man senza il famigerato piede invertito. (Uno alla volta)