CARMINA PARMA di Luca Savarese / DOPO L’ARENA SINE CALCIA MARESCHIANA ECCO IL SINOLO DI IACHINI, UN CAPPELLINO PIENO DI SOSTANZA

(Luca Savarese) – A volte ritornano. Questa è la volta del mio, di ritorni. Arrivo in medias res, gli impegni, serrati e quotidiani con la testata Oggisport, che mi vede come vicedirettore e gli appuntamenti intensi con Fuoricampo tv mi coinvolgono con le vicende di Milan, Inter (ho ancora il freddo del Meazza tra i capelli, dopo la sospirata vittoria dei nerazzurri sullo Shakhtar italiano, il secondo Shakhtar italiano, perché il primo fu quello della premiata ditta Scala – Cuoghi…) Monza e Como, che seguo sul posto. Insomma, un Carmina in versione lumbard, più vicino alle sue radici, che alla scelta della sua fede crociata. Ma, l’intronizzazione di Iachini Giuseppe da Ascoli sulla panca ducale, nome che il sottoscritto già faceva con gli amici sulla spiaggia di Cesenatico lo scorso settembre, mi ha dato un assist, tipo quello di Perisic per la testa di Dzeko poche ore fa, per scrivere due cose e sguinzagliare anche la mia opinione.

Ci sono diverse reazioni alla nomina di diversi allenatori: alcune ti fanno storcere il naso, altre non ti fanno né caldo né freddo, altre ti fanno tirare un sospiro di sollievo: a me la scelta dell’ascolano, ha provocato questa terza conseguenza fisiologica.

Beppe Iachini da Ascoli è oggi un allenatore, ieri un giocatore, nato pronto.

Dove lo mettevi stava, dove l’emergenza di classifica chiama, lui arriva e risistema, ravviva. Alza morale e punti.

Nel calcio di oggi, tutto usa subito e getta in un batter baleno, dove i giovani tecnici vengono gettati alla ribalta, uno come lui, è merce rara.

Mai, prima che dal suo emblematico cappellino, si è separato dal suo modus operandi: bastone e carota quando servono, quando sono necessari. In mezzo, un mister animato da valori solidi, difficilmente procrastinabili.

Pochi svolazzi, piuttosto tanti chiodi, messi silenziosamente dal suo martello continuo, normale: il sui limite, forse se si fosse venduto meglio, ora sarebbe tra i top, ma, proprio per questo, più speciale di altre colle e svariati vinavil troppo esaltate: il suo pregio.

C’era bisogno come il respiro di una svolta, in B devi puntare dritto al sodo, non c’è spazio pe il mondo delle idee platoniche…

Caligola che fu anche imperatore, definiva lo stile del filosofo Seneca “Arena sine calce”, sabbia senza calce. Sembrano questi mesi di Maresca a Parma: tanta sabbia, svariati castelli di sabbia senza la minima calce di un gruppo, quella più importante, e quella dei risultati, quella colata di calce, alla lunga, più decisiva. Iachini invece ricorda il sinolo, quell’unione di forma e materia, che anima la filosofia di Aristotele. “Veramente sostanza è invece il sinolo di materia e forma, poiché non esiste materia senza forma e viceversa, sono un tutt’uno. Se una cosa è quello che è, lo deve alla forma che ha organizzato in quel modo la materia e che perciò assume la funzione di causa dell’essere”.  Si perché la forma in cadetteria senza una materia che ne faccia seguito, rischia, alla lunga, di farti prendere un sonoro due di picche dal campionato: non puoi solo accarezzare le partite, devi anche consumare, alias raccogliere il bottino dei punti e costruire un graduale fortino di certezze, altrimenti in serie A mica ci puoi arrivare.

Allora nella città di Alessandro Volta il Parma domenica proverà, dopo la penombra di Maresca, ad accendere la luce. L’elettricista Iachini, sa, meglio di altri, come farlo. Luca Savarese

2 pensieri riguardo “CARMINA PARMA di Luca Savarese / DOPO L’ARENA SINE CALCIA MARESCHIANA ECCO IL SINOLO DI IACHINI, UN CAPPELLINO PIENO DI SOSTANZA

  • 25 Novembre 2021 in 20:36
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    Avevamo uno che si credeva David Gilmour. Ora invece abbiamo preso del sano rock senza fronzoli.

  • 26 Novembre 2021 in 07:04
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    Un altro che ama farsi sputtanare in giro, ehat else?

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