CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / DOV’E’? DOV’E’? DOV’E’? NON C’E’, NON C’E’…
(Gianni Barone) – Dov’è, dov’è, dov’è, ripetuto quasi all’infinito nel ritornello del bel brano” Dov’è”, delle Vibrazioni ci porta dentro tutto quello che ci viene da dire, da urlare, perfino da cantare dopo l’ennesima apparizione (o sparizione?) conseguente del Parma che, col Cosenza, doveva, dopo la scoppola di Lecce, quasi, vincere ad ogni costo. Invece Maresca si prende la responsabilità, (un bel dire, a parole, ma nel concreto che cosa vuol dire?) ma non sappiamo come e perché e dove (tanto per rimanere in tema) per ciò che non é avvenuto soprattutto nella ripresa allorché il Cosenza – che alla vigilia tutti i soliti soloni davano per “sicura” spacciata, parliamo più del campionato, dato com’era stato cooptato dopo il niet al Chievo, che non della partita di ieri – era riuscito ad andare al tiro con facilità impressionante, sfiorando addirittura la vittoria e mettendo a dura prova forse l’unica cosa che nel Parma, funziona bene, al momento e
cioè Buffon. Il quale, ancora una volta, è riuscito ad evitare il peggio. Sempre che esista o possa esistere qualcosa di peggio di quello che è andato in onda ieri, stando sempre alle sonore bordate di fischi che pubblico non ha voluto far mancare, alla fine, ai propri “ beniamini”. Perché come recitava un famoso pensierino dei sempiterni Baci Perugina (che, alla fine, sono dei ciocolatè): “Quando credi di aver toccato il fondo, non preoccuparti perché ti stai appoggiando sulla testa di qualcuno”, che sta peggio aggiungiamo noi: questo è ciò che
alberga, come mantra, a quanto pare, nella mente di chi guida e conduce codesta squadra. Non ci dovrebbero essere dubbi in materia, in quanto a furia di aspettare svolte, ed esami di maturità da superare ci troviamo a doverci, ogni volta, trovare ad ingarbugliarci con teoremi o sofismi il più delle volte fini a se stessi. Però, tornando al motivo iniziale, dov’è, dov’è il tanto ispirato e decantato gioco; dov’è, dov’è l’idea che doveva alimentarlo e sostenerlo, dov’è dov’è la tanto invocata identità di squadra e di gioco. Verrebbe da dire, senza timore di essere smentiti, “Non c’è, non c’è”, riprendendo un altro brano, questa volta di Baglioni, “Aio’”, per intenderci, dal titolo quasi simile a quello iniziale, da noi citato a firma Francesco Sarcina. Il quale Baglioni – quasi profeticamente Crociato o forse solo
casualmente . al “non c’è, non c’è”, faceva seguire “l’hanno messo in porta a respingere”, più che mai calzante con le prestazioni del Superman Gigione, che se continua così finisce per meritarsi la convocazione azzurra per il suo sesto mondiale, davvero, sempre che ci si riesca a qualificare (cosa non così scontata). Canta che ti passa, verrebbe d’azzardare, però qui c’è poco da stare allegri o da cantare (Dov’è, dov’è? Non c’è, non c’è) se non si decide di cambiare registro, idee, atteggiamento e quant’altro. Mi chiedo: dov’è, dov’è tutto ciò che ci è stato promesso. Dov’è il gioco propositivo, dove mai sarà finito, se mai si fosse creduto potesse esistere e prosperare dalle nostre parti. Una sola azione, degna di nota, quella del goal, tanto possesso di palla, lento, inutile e sterile, quello messo in mostra nel
primo tempo, fase difensiva insicura e poi nulla più. Non credo possa bastare o servire per alimentare ottimismo per il futuro. Se il tecnico si sente (davvero) responsabile ha il dovere di spigarci non solo dov’è dov’è ciò che non c’è, che non c’è mai stato, e mai ci sarà, ma in cosa ha sbagliato e in cosa intende correggere, per evitare che ha sua squadra continui a sparire in ogni sua «apparizione». I tifosi già li sento «cambiare gli allenamenti», «ricercare l’intensità», «evitare i riposi al giovedì», a tre giorni dall’impegno e via
discorrendo (nello spazio commenti Davide lo scrive ogni due per tre). Bisogna intervenire, fare qualcosa, che non vuol dire necessariamente cambiare guida tecnica, come qualcuno va sbraitando da settimane. È ora di cambiare, come diceva, in una striscia satirica di qualche decennio fa, un bimbo desideroso di rivoluzioni ad un padre annoiato che non distoglieva lo sguardo, seduto in poltrona dal suo giornale, che così gli rispondeva «È ora di cambiare? Metti Capodistria» inteso come nuovo (temporibus illis) canale televisivo. La gioia dov’è, dov’è? Non certo dalle nostre parti, di sicuro, adesso. A Capodistria chissà? Ma qui non c’è, non c’è. Gianni Barone
Una curiosità. Lei continuerebbe si capisce bene con “Maresca”. Ma con pardon. Fino a quando? Ha un limite o alla fine andiamo in C e facciamo meglio del Leeds e saliamo in A dalla C?
Ho sentito i nomi dei probabili nuovi acquisti di gennaio
Mi si è gelato il sangue.
Se così fosse si retrocede matematicamente.
Ora si va a Como poi giochiamo col Brescia.
e Maresca?
Tranquilli tranquilli anche se si perdono entrambe le e partite Maresca rimane.
Ha gia’ prenotato una barba e capelli finti visto che non li ha, per girare per Parma
visto che rimarrà in Lega Pro che con lui sarà il nostro habitat naturale, per i prossimi 3 anni sempre che non gli venga rinnovato il contratto dal CIRCUS KRAUSE per altri 3 anni
Dal CIRCUS KRAUSE c’è d’aspettarsi
di tutto e……di più.
A proposito non si sente nessuno, sono per caso tutti in America?
https://m.tuttomercatoweb.com/serie-a/live-tmw-genoa-zangrillo-si-presenta-abbiamo-un-progetto-importante-sul-quale-lavorare-1611913
A me ricorda qualcosa… 🎪
Certo che l’impresa Parma calcio ha investito con lungimiranza ed oculatezza, stando alla Gazza avrebbe sborsato nelle varie Beresine invernali e waterloo estive la bellezza di 160 milioni di euro circa 320 miliardi delle vecchie lirette per intenderci l’equivalente di 800 appartamenti, c’è materia per riflettere sulla finanza comportamentale.
Direi che dopo la bolla dei tulipani, quella di tecnologici e via dicendo anche questa non è male.
questa è la “bolletta” che resta sulla parte interna posteriore delle mutande quando non c’è a disposizione un bidet.
Il Cosenza ripescato nella B dalla Lega Pro causa il fallimento del Chievo ieri sembrava il Real Madrid e noi il Borgo San Donnino
ma a Krause va bene cosi
Lui vuole solo lo stadio perché se così non fosse anche lo scemo del villaggio capirebbe che Maresca per questa città per questi giocatori, per questi tifosi è come un pugno nell’ occhio.
Qualsiasi presidente del mondo e specifico DEL MONDO che avesse un allenatore del genere dove siamo surclassati e umiliato da tutti e stiamo scivolando con i suoi compagni di merende verso la Lega Pro, lo avrebbe gia’ esonerato da tempo
Perché non lo fa?
Semplice se ne frega.
Il suo fine non è portare il Parma in serie A ma rifare lo stadio facendo poi giocare per due anni la squadra a Bergamo o a Piacenza.
A noi lo stadio piace così.
Se non ci sono negozi a noi non interessa un bel niente, vogliamo per due anni giocare a Parma non giocare per due anni SEMPRE IN TRASFERTA
Spero che in consiglio comunale qualcuno ragioni e tolga la possibilità a Krause di rifare lo stadio per suo uso e consumo
penalizzando i tifosi che a ogni partita in casa dovrebbero fare tra andata e ritorno centinaia di chilometri
Krause al Tardini voleva anche cambiargli nome.
Magari lo avrebbe chiamato
STADIO CIRCUS KRAUSE.
Se Krause se ne torna in America apro dello Champagne d’annata che oggi ho già messo in frigo.
Qui ha fallito
ALLA GRANDE
NON SENTENDO I TIFOSI e fregandosene di loro.
Se qualcuno ha voglia che si legga le “dichiarazioni” di Zangrillo e del fondo 777 neo proprietari americani del Genoa. Sono esattamente le stesse cazzate che ci hanno propinato a noi negli ultimi due anni. Nemmeno nelle cannelle i circensi sono stati originali.
Ma scusa li chiami circensi?
Non si dice circensi ma pagliacci che poi è la stessa cosa ma all’ orecchio suona in modo diverso.
Il Parma è in mano a dei pagliacci ma gente cosa volevate?
Nel CIRCUS KRAUSE sono i pagliacci i veri mattatori.
Stiamo ripetendo pari pari lo scorso anno con Liverani. Non ci decidiamo a mandare via un tecnico palesemente inadeguato e quando lo faremo la stagione sarà ormai compromessa. Grazie Krause!