CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / DA PARTIPILO A TIRITIELLO, MARESCA HA FATTO 13…

(Gianni Barone) – Da Partipilo a Tiritiello: il calvario in sintesi, dell’ex tecnico del Parma si è consumato, tra le altre negative cose, negli exploit di due Carneadi della B che, con le maglie di Ternana e Cosenza, avevano inflitto severe lezioni alla squadra, il Parma, che il mondo della B avrebbe dovuto far tremare. Col suo gioco propositivo, offensivo e spettacolare che alla vigilia tutti, nessuno escluso, ribadisco tutti, avevano salutato con grande entusiasmo, salvo ora scendere, all’atto dell’esonero del tecnico, annunciato da una Società che tutti immaginavano, ora a torto, immobilista, – dal carro, non vincente, e vittorioso arrancante tra le strettoie e i calanchi dell’angusta, serie cadetta, non capita fino in fondo, ma forse nemmeno dall’inizio, da chi ora saluta e se ne va con in tasca un vantaggioso contratto triennale, non onorato. E ora, con tre allenatori e sei anni di contratti garantiti, il Parma cambia volto, idea, progetto improvvisamente, ascoltando la piazza che invocava un segnale, una svolta, un cambiamento deciso di rotta che a sorpresa si è materializzato. Tutti accontentati ora, tutti quelli che plaudivano ad un calcio nuovo, ad un squadra che imponesse, in virtù di blasone e di idee innovative, mai svelate o rivelate, in tredici turni di campionato, un gioco sicuro e spumeggiante agli avversari che avrebbero dovuto subire ed arrancare. Invece il pane duro della serie B ha capovolto tutto, ha scaravoltato convinzioni e ambizioni e ha mandato tutto ciò che si sperava fosse l’ideale per una piazza come Parma a carte quarantotto. Ora, dopo che Maresca ha fatto tredici, non come al Totocalcio, ma come numero di partite in cui non è riuscito nel suo intento di affascinare e stupire tutti quanti, si gira la ruota e la giostra e ci si affida ad un nocchiero della livida palude «che intorno agli occhi avea di fiamme rote», per portare all’altra sponda il veliero crociato. Il Caronte in questione si chiama “Beppe”, e con il suo immancabile copricapo ha già conquistato quattro promozioni in A, due da primatista con Chievo (07-08) e Palermo (13-14) e due ai play off: Brescia (09-10) e Sampdoria (11-12). Un vero specialista, non c’è che dire che torna in B dopo alterne stagioni in A sulle panchine di Udinese, Sassuolo, Empoli e Fiorentina. Di meglio, forse, non si poteva attendere o sperare. Però, nel suo vissuto calcistico, non ha mai previsto o privilegiato fronzoli e svolazzi di bel gioco che, alla vigilia, anche i critici e i contestatori di oggi, avevano reclamato e preteso. Qui si torna ad un calcio più tradizionale, più italianista (finalmente) che su queste colonne ha sempre trovato ammiratori e sostenitori molto ferventi. Finalmente, oltre a catenaccio e contropiede, mai controindicati in tornei come quello cadetto, ora si vedrà un vero e proprio pressing, offensivo o ultra offensivo, non importa, basta che riesca a dar fastidio all’avversario e che permetta il recupero palla in maniera più sollecita rispetto a quanto visto finora in era di costruzione/costrizione dal basso e distruzione/distrazione dall’alto. Però non sarà facile, perché la grinta, la cativeria, il carattere non si acquistano al mercato a suon di milioni o elargendo ingaggi faraonici a chicchessia. Servono muscoli, nervi, fiato e polmoni, da reperire o da pretendere anche da chi, sulla carta, pare non essere in grado di proporli o garantirli. Occorre incrociare i bulloni e non andare di fioretto o di ricami. Non serve imporre ad ogni costo il proprio gioco, non serve il possesso palla fine a stesso con palleggi lenti, sterili e inutili, come visti, purtroppo, fino ad oggi, serve ciò che Iachini in passato aveva ottenuto da suoi giocatori vincenti in B o ai play off. Ritrova Vasquez che nel suo Palermo, in cui giocava anche Maresca, non era titolare fisso: c’erano in mezzo al campo giocatori di temperamento come Edgar Barreto e Bolzoni, però in avanti aveva avuto in dote elementi del calibro di Dybala, Belotti e Abel Hernandez, difficilmente avvicinabili per talento e determinazione, da chi veste attualmente la maglia Crociata che, pur in presenza di valutazioni alte, stenta ad esplodere e a dimostrare concretezza. Vedremo come agirà anche dal punto di vista mentale il nuovo coach, vedremo se il cambiamento si avvertirà anche nell’atteggiamento dei singoli, dopo le ultime tutt’altro che esaltanti prestazioni individuali e di squadra. Un Parma nuovo che sia nuovo davvero, perché del vecchio da salvare c’è o c’era ben poco. Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

5 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / DA PARTIPILO A TIRITIELLO, MARESCA HA FATTO 13…

  • 23 Novembre 2021 in 23:54
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    Spero che questo sia l’ultimo articolo su Maresca. Mai visto uno più arrogante di lui, uno che è venuto in B, da sempre un campionato rognoso, credendo di vincerlo in carrozza con il suo “gioco”. Aria aria aria!

    • 24 Novembre 2021 in 09:31
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      Maresca tutto all infuori di arrogante.
      Mi è parsa una brava persona,poi come allenatore ha palesemente fallito,ma questo è un altra storia.
      E poi l idea di vincere la B giocando bene non la vedo una cosa così impossibile..vedi l Empoli di Andreazzoli.
      Il cambio di allenatore era inevitabile perché Maresca ha totalmente fallito e a parer mio non aveva la squadra in mano.
      Ora i calciatori dimostrino il loro valore.
      In bocca al lupo mister Iachini e sempre AVANTI CROCIATI!

  • 24 Novembre 2021 in 12:52
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    Solo a sentire parlare di giocare bene, di Maestri di calcio, di Andreazzoli, Giampaolo, De Zerbi, divento pelato. Conta solo comprare giocatori buoni e vincere le partite. Il resto a zero.

  • 24 Novembre 2021 in 13:45
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    esatto concordo con Davide……….se liverani e d aversa facevano giocare poco sti “fenomeni” che sono arrivati….un motivo ci sarà, Maresca è stato praticamente obbligato a metterli in campo( e lui li metteva anche fuori posizione !) perchè a parte buffon e vazquez d esperienza non glie ne hanno preso nessuno ( anzi via brugman kucka pezzella cornelius cmq ormai rodato al calcio italiano ) il problema ora passa a Iachini che sistemerà sicuramente l assetto e gli equilibri in campo, ma con cobbaut valenti brunetta busi coulibaly juric shom e tutino ci dovrà giocare e arrangiarsi in qualche modo……non è semplice spero faccia un tentativo per rigenerare almeno mihaila

  • 24 Novembre 2021 in 13:51
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    e speriamo che i “loggionisti” che tanto l hanno menata in questi anni con il calcio propositivo la facciano finita, solo sacchi ci è riuscito e una rondine non fà primavera,qui: zeman ha fallito ( ci ha regalato una grandissima amichevole con il rel madrid e basta sù!) marino ha fallito,liverani ha fallito,Maresca ha fallito……… ORMAI LA NOSTRA DIMENSIONE CI CONSENTE PIù DI PRENDERCI QUESTI RISCHI.

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