Perchè, avendo fissato limiti alle attività commerciali all’interno, non sarebbe sostenibile finanziariamente. L’escamotage del nome, idea peraltro brillante ed utilizzatissima, porta un flusso di denari costante che mette una pezza all’impossibiltà di avere un centro commerciale degno di tale nome.
I vostri commenti nn si possono leggere.
Avete fatto voi i conti sulla sostenibilità del progetto? Oppure forse i soldi li mettete voi? Nn sapete minimamente di cosa state parlando…. Ma a tifare il Parma ci andate? In curva anche quando piove? Non credo.. Nn siete neanche tifosi, siete 4 gatti che sanno fare solo polemica.
Zitti, nn commentate e sostenete la società!!!! (anche quando piove)
Caro Direttore, continuo a vedere vesti stracciate e leggere sproloqui – ad onore del vero in questo spazio meno che in altri – su parmigianita’, distanza tra società e città, approccio dei nuovi dirigenti. C’è chi si infervora per una mancata presenza alle cene del Parma Club, chi sbrocca per un cambio di mansioni dell’addetto stampa e chi si crocefigge per uno sponsor all’Ennio. Chi senza Lucarelli non può stare e chi esige l’ingresso forzato in società di autentici cor pramzan . La cosa divertente è che in molti casi, i più accesi alfieri della nuova crociata restauratrice, sono gli stessi che solo qualche mese fa, inneggiavano alla rivoluzione. Mosso da curiosità sociologica, mi sono preso la briga di andare a rileggere i commenti social all’indomani della presentazione del nuovo management, non più tardi di 6 mesi fa. Ne riporto alcuni, presi a caso dalle migliaia di entusiaste genuflessioni. Non ne riporto gli autori per delicatezza,ma sono assolutamente testuali, ancora online e molto istruttivi sulla volubilità delle opinioni dei tifosi del Parma.
“L’impressione è di cautela e professionalità. Non ci eravamo abituati da decenni. Il Parma ha bisogno come il pane di professionisti scelti per le qualità e il curriculum, non di amici degli amici o peggio, di abili farabutti alla Leonardi”
“Signori, questo è professionismo. Poi vedremo i fatti ma solo sentire parlare in sala conferenze Krause, Kalma e Ribalta, da’ la sensazione dell’abisso di credibilità tra la programmazione seria di una multinazionale americana e il provincialissimo io speriamo che me la cavo di quelli di prima….adesso fare pulizia sino in fondo liberandoci del dilettantismo che ha imperato in questa società…”
“Quello che ho visto è un livello elevatissimo di professionalità. Nel porsi, nel soppesare i contenuti, nel muoversi diplomaticamente. E le idee chiare da ambo i lati.E i principi. Che per quel che valgono sono molto vicino ai miei. Qualcosa che non si era mai visto nella gestione volutamente amicale della ripartenza dalla D, ne’ tantomeno nella sciagurata gestione Ghirardi”
“Con loro il Parma tornerà a breve tra i Grandi. I profili scelti e il fatto che loro abbiano accettato la dice lunga sulle ambizioni del Presidente”
“Guardando gli amministratori delegati delle squadre di Serie A, credo che Kalma sia una spanna sopra tutti”
“Guardi il linguaggio del corpo di Kalma, la sua padronanza della scena. Ripensi alle vecchie conferenze stampa. E lacrime di sollievo ti rigano le guance…”
“Ora prendere per le orecchie tutti quanti abbiano lavorato con la vecchia gestione e accompagnarli alla porta, grazie. Inizia una nuova era dove solo chi eccelle potrà essere degno del Parma.”
E adesa stracciano il bali se cambian l’addetto stampa o se aggiungono il nome di uno sponsor al Tardini? Dai, su.
Secondo me tutti sono liberi di scrivere delle puttanate, compreso lei e il sottoscritto, quei commenti che lei ha riportato lo sono senza ombra di dubbio, è altrettanto vero che io continuo a mangiar nutella, voi non so
Che senso ha cambiare nome solo per prendersi qualche sponsor in più?
Perchè, avendo fissato limiti alle attività commerciali all’interno, non sarebbe sostenibile finanziariamente. L’escamotage del nome, idea peraltro brillante ed utilizzatissima, porta un flusso di denari costante che mette una pezza all’impossibiltà di avere un centro commerciale degno di tale nome.
invece cosi’ lo e’ sostenibile finanziariamente ,ahahahahah,ma quante cagate mi tocca sentire
E con questo atto la liquefazione del parma calcio ac giunge alla fine, seguiranno evaporazione et sublimazione in apposita ampolla esposta in duomo
I vostri commenti nn si possono leggere.
Avete fatto voi i conti sulla sostenibilità del progetto? Oppure forse i soldi li mettete voi? Nn sapete minimamente di cosa state parlando…. Ma a tifare il Parma ci andate? In curva anche quando piove? Non credo.. Nn siete neanche tifosi, siete 4 gatti che sanno fare solo polemica.
Zitti, nn commentate e sostenete la società!!!! (anche quando piove)
In dove, al pizza & ananas stadium settore curva kum and go, taca a magner nador
E chissenefrega!!!! Basta che qualcuno c metta i soldi!!!
Il tentativo di scrivere in dialetto senza neanche saperlo parlare è simpatico 😁😂😂
Ti chera al me ragass pu che pluto at me per nador, nel senso di duffy duck e anca un po mandarè
Caro Direttore, continuo a vedere vesti stracciate e leggere sproloqui – ad onore del vero in questo spazio meno che in altri – su parmigianita’, distanza tra società e città, approccio dei nuovi dirigenti. C’è chi si infervora per una mancata presenza alle cene del Parma Club, chi sbrocca per un cambio di mansioni dell’addetto stampa e chi si crocefigge per uno sponsor all’Ennio. Chi senza Lucarelli non può stare e chi esige l’ingresso forzato in società di autentici cor pramzan . La cosa divertente è che in molti casi, i più accesi alfieri della nuova crociata restauratrice, sono gli stessi che solo qualche mese fa, inneggiavano alla rivoluzione. Mosso da curiosità sociologica, mi sono preso la briga di andare a rileggere i commenti social all’indomani della presentazione del nuovo management, non più tardi di 6 mesi fa. Ne riporto alcuni, presi a caso dalle migliaia di entusiaste genuflessioni. Non ne riporto gli autori per delicatezza,ma sono assolutamente testuali, ancora online e molto istruttivi sulla volubilità delle opinioni dei tifosi del Parma.
“L’impressione è di cautela e professionalità. Non ci eravamo abituati da decenni. Il Parma ha bisogno come il pane di professionisti scelti per le qualità e il curriculum, non di amici degli amici o peggio, di abili farabutti alla Leonardi”
“Signori, questo è professionismo. Poi vedremo i fatti ma solo sentire parlare in sala conferenze Krause, Kalma e Ribalta, da’ la sensazione dell’abisso di credibilità tra la programmazione seria di una multinazionale americana e il provincialissimo io speriamo che me la cavo di quelli di prima….adesso fare pulizia sino in fondo liberandoci del dilettantismo che ha imperato in questa società…”
“Quello che ho visto è un livello elevatissimo di professionalità. Nel porsi, nel soppesare i contenuti, nel muoversi diplomaticamente. E le idee chiare da ambo i lati.E i principi. Che per quel che valgono sono molto vicino ai miei. Qualcosa che non si era mai visto nella gestione volutamente amicale della ripartenza dalla D, ne’ tantomeno nella sciagurata gestione Ghirardi”
“Con loro il Parma tornerà a breve tra i Grandi. I profili scelti e il fatto che loro abbiano accettato la dice lunga sulle ambizioni del Presidente”
“Guardando gli amministratori delegati delle squadre di Serie A, credo che Kalma sia una spanna sopra tutti”
“Guardi il linguaggio del corpo di Kalma, la sua padronanza della scena. Ripensi alle vecchie conferenze stampa. E lacrime di sollievo ti rigano le guance…”
“Ora prendere per le orecchie tutti quanti abbiano lavorato con la vecchia gestione e accompagnarli alla porta, grazie. Inizia una nuova era dove solo chi eccelle potrà essere degno del Parma.”
E adesa stracciano il bali se cambian l’addetto stampa o se aggiungono il nome di uno sponsor al Tardini? Dai, su.
Secondo me tutti sono liberi di scrivere delle puttanate, compreso lei e il sottoscritto, quei commenti che lei ha riportato lo sono senza ombra di dubbio, è altrettanto vero che io continuo a mangiar nutella, voi non so
Fondamentalmente sti americani dovrebbero cambiare nome alla squadra, che na roba così a parma non c’entra una cippa