IL COLUMNIST di Luca Russo / C’E’ ANCORA TANTA STRADA DA FARE…
(Luca Russo) – Ci aveva avvertiti che di bacchette magiche manco a parlarne e che l’unico modo per riscattare un avvio di stagione abbastanza deludente era (e resta) il lavoro duro e serio. La gara di Como, dalla quale il Parma esce con un punto tutto sommato meritato, il primo della nuova gestione, conferma che di strada ce n’è ancora tanta da fare per recuperare terreno e riaccreditarsi al tavolo delle formazioni che puntano alla promozione. Chi sperava, come il sottoscritto, che i due impegni ravvicinati contro i lariani e il Brescia potessero darci il destro per accorciare le distanze da chi ci precede e quindi avvicinarci al giro di boa con un distacco contenuto, è rimasto deluso. La B è un campionato che sa aspettare, copyright di Iachini, non un treno che resta fermo sul binario ad attendere passeggeri che non hanno la benché minima intenzione di prendere su i bagagli e salpare verso nuove destinazioni. Intendiamoci, non è il caso del Parma che in A ci vuole arrivare eccome, però il momento di imprimere una sterzata decisa all’annata non può essere rimandato ulteriormente. Il match del Sinigaglia poteva essere un’occasione ghiotta per mettersi alle spalle quanto di brutto s’e visto da agosto ad oggi, è andata diversamente. Non come in occasione delle ultime gare, nemmeno come avremmo voluto che andasse. Siamo a metà del guado, e forse già questo è un bel passo in avanti. In riva al lago in effetti la mano di Iachini abbiamo iniziato a “percepirla”. Una carezza, per ora. Venti minuti di calcio diverso da quello che abbiamo “ammirato” nelle puntate precedenti. Quanto basta, però, per comprendere che la musica è finalmente cambiata. Venti minuti durante i quali i Crociati ci hanno dimostrato cosa dovrebbe essere il Parma di Beppe, e cioè una squadra aggressiva nel recupero della palla, molto ordinata, compatta ed armoniosa nella fase di non possesso, orientata alla verticalizzazione direi quasi immediata in quella offensiva, vedasi le due grandi occasioni create e sciupate prima che scoccasse il ventesimo, e in genere armata della forza di volontà necessaria per non darsi mai per vinta e battersi fino al fischio finale. Il resto della partita, al contrario, ci ha ricordato cosa non dovremo più essere, ovvero aggrappati ai miracoli di SuperBuffon, ieri altro rigore parato, distratti quando la palla ce l’hanno gli altri, Gliozzi ringrazia, imprecisi sotto porta e nelle riproposizioni con la sfera tra i nostri piedi, ad eccezione della zuccata vincente di Inglese, e flemmatici rispetto all’andamento della contesa. Ora siamo attesi dal delicato confronto col Brescia di Filippo Inzaghi, reduce dalla scoppola casalinga subita per mano del Pisa. Inutile parlare di ultima spiaggia, a dicembre i tempi non sono ancora maturi per considerarsi già fuori dai giochi, ma la Seria A, vuoi per sfumature psicologiche, vuoi per una questione di autostima, passa anche e soprattutto dai duelli tra le grandi favorite. Luca Russo
Ma almeno ora sappiamo che strada dobbiamo fare, non come con Maresca che andavamo a cazzo.
Non condivido meritato.
La partita la meritava il Como e l’ha persa il Como all’86’ , al Parma è andata bene che ha portato a casa 1 punto. Ma non era possibile sperare che in pochi giorni si potesse fare un miracolo. Come non accetto ( se è vera) la dichiarazione di Inglese ( se avessimo avuto più tempo…) ma davvero??? 90′ più recupero che si è vista la corsa solo in questa partita mi lascia al quanto basita… Corri di più e prima!
Ma il “progetto”, i giovani stranieri di belle speranze, che fine hanno fatto che nessuno ne parla più? È comoda adesso….bec ad fèr.