IL COLUMNIST di Luca Russo / SI SCRIVE LECCE, SI LEGGE CAPORETTO
(Luca Russo) – Si scrive Lecce, si legge Caporetto. E si materializza al Via del Mare in un pomeriggio che avrebbe dovuto e potuto rilanciare il Parma in zona promozione. La disfatta si consuma tutta al di qua dell’intervallo: un primo tempo, quello di marca gialloblù, degno di una pellicola di Dario Argento. Una galleria degli orrori che spazza via in un sol colpo quanto di buono e di utile si era visto contro il Cittadella e il Vicenza. E che ci aveva fatto intuire e sperare che il peggio fosse passato e che il meglio dovesse ancora venire. Al contrario, del meglio non si scorge nemmeno l’ombra e il peggio si è riproposto con la stessa irruenza che gli uomini di Baroni hanno riversato sul campo per abbattersi sui Crociati e dargli scacco matto in pochissime mosse, quattro per la precisione firmate da Coda, autore di una tripletta, e Strefezza, letteralmente incontenibile per i nostri difensori. Ducali compatti (si fa per dire) solo in fase difensiva, sfilacciati con la palla tra i piedi, incapaci di eludere la pressione alta dei padroni di casa e sistematicamente imprecisi in occasione del passaggio risolutivo nelle poche volte che si sono affacciati, quasi sempre con fare timido, dalle parti di Gabriel. La sconfitta, rumorosa, è la naturale e legittima conseguenza delle brutture andate in onda sul rettangolo verde pugliese. Ma tutto sommato non rovina ancora di più una classifica che già alla vigilia del match in terra salentina non era esattamente soddisfacente. Ad eccezione delle posizioni di vertice, dalle quali abbiamo perso ulteriore terreno, restiamo a contatto con quelle che valgono l’accesso ai playoff. Ed è su queste che bisogna fare la corsa, consapevoli che con una graduatoria cosi corta rientrare in lizza per la promozione diretta non è un’impresa proibitiva. Il Lecce, come detto, ha meritato la vittoria per la qualità della manovra, la tecnica, l’organizzazione e l’intensità espresse. E anzi non ci saremmo scandalizzati se avesse centrato un’affermazione perfino più larga nelle proporzioni. Il Parma, invece, ha fatto diversi passi indietro rispetto ai successi ottenuti al cospetto delle formazioni venete. Emblematici, in tal senso, il 2-0 e il 4-0 incassati dai ragazzi di Maresca. L’uno arriva su un calcio di rigore scaturito da una dormita dei nostri su punizione avversaria. L’altro è un coast to coast di Coda che è partito dalla propria metà campo ed è piombato ai limiti dell’area gialloblu per poi piazzare il colpo vincente senza che nessuno dei Crociati avesse la voglia, il desiderio, la “rabbia” di andare a contrastarlo. Nel primo caso totale deconcentrazione, nel secondo forza di volontà non pervenuta. Il tutto coerente con un Parma che non ha mai reagito, nemmeno di puro orgoglio, nemmeno sotto di quattro reti. E dire che il Lecce nella ripresa avrebbe potuto segnarne altrettante se non ci fosse stato Buffon a metterci le sue manone. A proposito di SuperGigi, siamo riusciti a “regalargli” un record negativo: mai nella sua carriera con le squadre di club aveva preso quattro gol nella prima frazione di gioco. Ciò che invece non ci è nuovo è vedere i nostri a fine partita andare sotto il settore ospiti (piuttosto affollato se si considera la distanza chilometrica che separa Parma da Lecce, chapeau!) a dare delle spiegazioni ai tifosi ducali accorsi in Salento, una scena che ci ha sbloccato un ricordo: era già successo in occasione di Lecce-Parma 3-3, ultima giornata del campionato di A 2004/2005 che per noi finì in trionfo grazie allo spareggio contro il Bologna. La speranza è che la storia si ripeta. Intanto mettiamoci una pietra sopra. E andiamo avanti. Con fiducia, perché dopo Caporetto ci fu la linea del Piave. Luca Russo
Lei non è la stessa persona che tre giorni fa profetizzava un posto tra le prime quattro a Natale, se sua nonna avesse avuto il bonus 110 , se suo zio avesse vinto il gratta e vinci milionario e sua sorella avesse avuto i numeri della sestina da nostradamus in persona?
Vero che ne ha pochi, ma si faccia uno shampoo così, il sodium laureth palmate le penetra in testa e rinfresca i neuroni e magari, invece di teorizzare nuove speranze, va a fare domande serie a qualche personaggio influente del Parma calcio e rende un servizio utile a città e tifosi. Con profondo rispetto
Tirare in ballo i parenti non è rispettoso né educato. Quanto ai neuroni, le suggerisco di abbassare la cresta e di svestire i panni del leone da tastiera.
Le speranze si fondano sulla qualità della rosa del Parma che è e resta alta o comunque sufficientemente buona da infilare una vittoria dopo l’altra e recuperare terreno, cosa che peraltro in maniera più sfumata ho ribadito anche nell’articolo di oggi. Poi che la squadra non stia rendendo per come e quanto dovrebbe, è sotto gli occhi di tutti, ma il Parma sulla carta vale molto di più dell’attuale posizione di classifica.
no ma veramente e’ una roba penosissima questa sua risposta,adesso capisco perche’ mentre il parma sparisce fra i flutti come il titanic lei continua a suonare il violino come se nulla fosse,si chiama thc
Purtroppo Krause sta sbagliando tutto.
I giocatori hanno perso valore.
Se un giocatore era stato acquistato per 10 milioni ora ne vale 1.
Se penso poi che Coda sarebbe costato la metà di Tutino mi fa sentire incavolato come una bestia da macello.
Ho messo champagne in frigo
Quando Ribalta e Maresca verranno esonerato la stapperò.
Non è una Caporetto questa è una Waterloo…chiara la differenza? Dopo Caporetto è stato cambiato il comandante in capo ed è stata Vittorio Veneto ovvero vittoria… qui si continua con questo centrocampo e con questo sedicente allenatore, francamente non se ne può più di vedere questa Strafezza pardon Schifezza.
Grandissimo!!! E’ esattamente quel che pensavo io sul riferimento storico della prima guerra mondiale (però non scomodiamo paragoni con eventi ben più tragici e funesti che non quelli legati a un campionato di calcio)
Caro sig. Russo, purtroppo lei è uno di quelli che quando saremo a pari con l’Alessandria, con il Pordenone che pressa e il Cosenza 5 punti sopra in piena zona retrocessione ci verrà a dire che i play-off distano solo una decina di punti che non sono altro che 3 partite o poco più… SE le vinciamo.
Troppe analogie con lo scorso campionato… troppe…
Allora vada da krause e gli chieda cosa ne pensa dell’operato dei soggetti da lui scelti invece di teorizzare sue profezie. Sarebbe ora che qualche giornalista cominciasse a mettere in difficoltà e incalzare questi personaggi con domande scomode e impedire monologhi stucchevoli, allo stesso modo in cui fece Gabriele Majo in tempi non sospetti. Unica voce fuori dal coro e purtroppo non sufficiente.
Ps
Le assicuro che i parenti sono Stati chiamati in causa in modo bonario come sfottò ( vede che riferimenti ho messo) e il riferimento ai “pochi” era ai capelli e non ai neuroni. Non mi permetterei mai di scrivere una cosa simile. Mi spiace essere stato frainteso su questo.
Arridateci D’Aversa
Basta, non abbiamo una rosa di qualità e non abbiamo un allenatore da B. Stop. Buffon, Schiattarella e Vazquez non compensano lo scarsume in difesa, la nullità a centrocampo e l’acerbità (si dice così?) in attacco.
Poi Maresca è comunque solo un sintomo di un male che nasce in alto, molto in alto. Lo cambiamo? Bene, ma poi un Iachini ce la farebbe ad insegnare le basi ad Osorio, Busi, Sohm, Mihaila e Man?
Quoto il commento l allenatore non sa cambiare il corso delle partite (non è Ranieri x intendersi, ma neanche d Aversa lo era). Ma la squadra e scarsa, non c è centrocampo. Sohm e juric sono troppo lenti. Vasquez e solo. Non abbiamo un centravanti, tutino e una seconda punta e sul polacco sorvolo (ha fatto un bel gol domenica e di sbatte, ma il centravanti e un altro mestiere) . Se penso che abbiamo regalato dermaku, abbiamo Iacoponi fuori rosa e giocano osorio e cobbaut mi deprimo. Se giocano i due rumeni regali due giocatori al loro centrocampo. Fai la squadra e scarsa. Sarà un campionato x salvarsi , senza gloria. Dispiace x Buffon e Vasquez, che predicano nel deserto.
Ma su stiamo tranquilli. Coi giovani stranieri di belle speranze bisogna avere pazienza la classifica si guarda in primavera il Leeds e Bielsa il gioco di Maresca e Ribalta sa come andare in serie A