IL COLUMNIST di Luca Russo / NELLE PRIME 16 GIORNATE BUFFON SI E’ DOVUTO SPORCATO I GUANTONI PIU’ DI QUANTO GLI FOSSE CAPITATO IN TUTTA LA CARRIERA…

(Luca Russo) – Avremmo avuto bisogno di una vittoria. Una sconfitta sarebbe stata deleteria per il prosieguo dell’annata. Il pareggio che è arrivato è l’ennesimo brodino di una stagione che stenta ad allinearsi alle aspettative della vigilia. Dello 0-0 che abbiamo strappato al Del Duca, oltre che il risultato interlocutorio che ci permette di “calciare la palla in tribuna” in attesa di tempi migliori, si può salvare anche la prestazione tutto sommato convincente se rapportata alla nutrita lista di insufficienze che hanno contraddistinto la gestione Maresca. Intendiamoci, il pareggio maturato in terra marchigiana è il risultato più giusto ed equo per quanto l’Ascoli e il Parma ci hanno mostrato nella sfida che ha opposto quelle che fin qui possono essere etichettate rispettivamente come una delle grandi sorprese del campionato e la più grande delusione. Ma, appunto, la performance dei nostri non deve e non può passare in secondo piano o essere considerata poco soddisfacente. Dopo un primo tempo in cui i padroni di casa ci hanno dato del filo da torcere, nella ripresa i Crociati sono saliti alla ribalta e paradossalmente lo hanno fatto proprio quando il duello ha assunto i contorni della battaglia per effetto delle avverse condizioni meteo e della pioggia che hanno messo a dura prova la tenuta del terreno di gioco, non il contesto più desiderato da una squadra che si affida a un calcio propositivo invece che ad una strategia speculativa. Le statistiche del match, in effetti, certificano la bontà, sia pure contenuta, della prova offerta dai ragazzi di Iachini. Se per tiri, tiri in porta, palloni persi e palloni recuperati le due formazioni si sono equivalse, i gialloblù hanno prodotto qualcosa in più in termini di calci d’angolo e possesso della sfera, segno di un’intraprendenza offensiva finalmente visibile a differenza di quanto è accaduto in questa prima parte di stagione. Certo, per ora il Parma verticale di Iachini non è ancora riuscito a mettere in panchina quello orizzontale di Maresca, però qualcosa di diverso si inizia a scorgere, e ci si riferisce soprattutto alla voglia di restare dentro la partita nonostante le nostre spesso finiscano per trasformarsi in un rebus di difficile soluzione, cosa che in un passato recentissimo non di rado ha demoralizzato la squadra impegnata nel tentativo di farle proprie. Chi invece non cambia mai è Buffon, autore in riva all’Adriatico di due parate decisive, di cui una pazzesca, che unite alle prodezze sfornate nelle puntate precedenti mi inducono a pensare che se lo meriterebbe un posticino ai mondiali, ammesso che l’Italia riuscisse a centrare la qualificazione. La sensazione è che nelle prime sedici giornate di questo campionato si sia dovuto sporcare i guantoni più di quanto abbia fatto in tutta la sua carriera fino al ritorno nel Ducato. La nota dolente per noi è che un Buffon molto sollecitato significa Parma all’angolo e quindi Parma probabilmente non vittorioso. A proposito di cifre, dalla classifica emerge un dato che più e meglio degli altri ci racconta perché la rimonta debba necessariamente passare da un filotto di vittorie: il Parma ha messo insieme la metà dei successi in media ottenuti dalle prime della classe. Se nel complesso i risultati utili sono numericamente simili a quelli delle formazioni in fuga, l’aver raccolto così poche affermazioni pone i Ducali nella condizione di non poter concedersi più alcun passo falso. Esattamente come si diceva alla vigilia della gara di Ascoli. E come, invece, si spera di non dover ripetere al triplice fischio del duello col Perugia, che col Vicenza ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per ambire alla promozione. Luca Russo

2 pensieri riguardo “IL COLUMNIST di Luca Russo / NELLE PRIME 16 GIORNATE BUFFON SI E’ DOVUTO SPORCATO I GUANTONI PIU’ DI QUANTO GLI FOSSE CAPITATO IN TUTTA LA CARRIERA…

  • 7 Dicembre 2021 in 10:39
    Permalink

    Faccio due domande anche banali. Adesso (ovviamente sempre dopo come da tradizione cittadina), tutti i “metre a pensé” si sono tolti le fette di parsutto upino dagli occhi e finalmente parlano del Parma del ciarlatano e dei suoi “metodi”, come di un abominio fortunatamente mai visto prima e che ci auguriamo di non vedere mai più (le parole di Piovani su Sohm sono indicative, lo stesso Piovani che fino a due settimane prima celebrava però il “progetto”). Lo stesso Cosmi ieri ricordava le condizioni improponibili dell’Ascoli da lui ereditato dal succitato ciarlatano e salvato solo all’ultima giornata. Le mie domande sono:
    1) Dove erano tutti questi espertoni a giugno quando anche il mio cane sapeva che la scelta fatta per la panchina era una disgrazia che avrebbe affossato già sul nascere la stagione (io e pochi altri gli unici a dirlo);
    2) Perchè e con quali criteri è stato scelto il ciarlatano e soprattutto CHI lo ha scelto. CHI è fondamentale perchè chiunque sia dovrebbe essere seduta stante cacciato da Collecchio per manifesta incapacità.

  • 7 Dicembre 2021 in 14:30
    Permalink

    “nella ripresa i Crociati sono saliti alla ribalta e paradossalmente lo hanno fatto proprio quando il duello ha assunto i contorni della battaglia per effetto delle avverse condizioni meteo e della pioggia che hanno messo a dura prova la tenuta del terreno di gioco, non il contesto più desiderato da una squadra che si affida a un calcio propositivo invece che ad una strategia speculativa”

    Perchè in B si gioca così!

I commenti sono chiusi.