IL COLUMNIST di Luca Russo / INVERTIRE IL SENSO DI MARCIA NON E’ PIU’ SOLO UNA NECESSITA’

(Luca Russo) – Il palo e una parata pazzesca di un Buffon sempre stratosferico ci hanno salvati da una sconfitta che probabilmente sarebbe stata ingiusta. La traversa, su un piattone a botta sicura di Vazquez da dentro l’area di rigore a tempo praticamente scaduto, ci ha negato una vittoria che forse non avremmo meritato del tutto. Un sospiro di sollievo in un caso, rammarico nell’altro. Non troppo, però, perché se quella palla non si fosse stampata sul legno, è ragionevole immaginare che l’avrebbe intercettata di testa il difensore marchigiano appostato sulla linea di porta, con esiti comunque poco prevedibili (e se l’avesse deviata in rete?). Il duello tra l’Ascoli e il Parma finisce a reti bianche e francamente mi pare il risultato più equo per quello che i protagonisti in campo ci hanno mostrato. Mister Iachini nella conferenza stampa della vigilia era stato piuttosto chiaro: “Da quando sono arrivato qui, ho iniziato a parlare una determinata lingua e la squadra ha risposto”. Non lo avrei detto alla fine dei primi quarantacinque minuti, durante i quali i padroni di casa sono stati veloci e intensi di piede e di pensiero a differenza dei nostri che, pur dotati di una cifra tecnica sensibilmente più alta degli avversari, hanno esibito il solito atteggiamento flemmatico e la solita lentezza di esecuzione che mal si conciliano con la necessità di riallinearsi al passo di un campionato che non sa e non vuole più aspettare la corazzata che s’è attardata. Al di qua dell’intervallo più che il promesso (e da noi tutti tanto desiderato) Parma verticale di Iachini si è visto ancora il Parma di Maresca solo un po’ meno orizzontale ma altrettanto poco efficace. Ci è mancato l’uomo che sapesse saltarne uno o più di uno tra i rivali e creare quella superiorità numerica che per la verità non siamo stati in grado di generare nemmeno con le geometrie o le manovre di gioco che ci si aspetterebbe da chi ambisce a competere per certi obiettivi: così risalire la graduatoria da impresa si trasforma in missione impossibile. Nella ripresa, però, le risposte cui accennava Iachini in sede di presentazione del match sono state recapitate pure ai tifosi e agli addetti ai lavori. Il paradosso è che il Parma è venuto fuori ed è salito di tono quando la partita s’è fatta battaglia, complici le avverse condizioni meteo e la pioggia copiosa che hanno reso il campo pesante e quindi in linea teorica alleato della formazione meno dotata sul piano tecnico e più battagliera, l’esatto contrario dei Gialloblù: casualità o indizio che ci svela la vera essenza dei nostri? Un miglioramento deciso, quello registrato nel secondo tempo, merito soprattutto di Benedyczak, Brunetta e Correa, che sono entrati benissimo in partita garantendo la vivacità fino a lì non pervenuta e che non ci è stata assicurata nemmeno dall’estro di Vazquez, oggi non esattamente sul pezzo (ad eccezione della traversa finale) come dimostra la qualità rivedibile di alcune delle sue iniziative: ripenso ai calci piazzati e d’angolo battuti quasi mai nel modo migliore possibile. L’altro paradosso di giornata è che stavamo per prendere gol nel momento in cui sembravamo noi a poterne fare uno. Ci ha pensato il numero uno dei numeri uno ad evitarlo con una parata che nemmeno Superman e l’Uomo Ragno messi insieme: Iachini e il resto della truppa gli devono perlomeno una cena. A proposito di Buffon: la sensazione è che abbia parato di più nelle prime sedici giornate di questo campionato che in tutta la sua carriera. Dubito che se lo aspettasse visto che è ritornato in un Parma nelle vesti di grande favorita per uno dei due posti che valgono la promozione diretta. Quanto al mister, ha il difficile compito di non farsi avvolgere e ipnotizzare dalla flemma che la squadra non riesce a togliersi di dosso. La classifica non concede repliche: siamo vicinissimi ai playout e troppo lontani dalla zona playoff. Invertire il senso di marcia non è più solamente una necessità, ma l’unica cosa che può raddrizzare una stagione che rischia di assumere i contorni del fallimento gestionale e tecnico. Luca Russo

2 pensieri riguardo “IL COLUMNIST di Luca Russo / INVERTIRE IL SENSO DI MARCIA NON E’ PIU’ SOLO UNA NECESSITA’

  • 5 Dicembre 2021 in 21:40
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    Il Parma e una squadra sopravvalutata dai mass media mai creduto alla promozione diretta al massimo ad una qualificazione playoff sofferta che ora e difficile ma ho sempre sostenuto che prima bisognava salvarsi

  • 5 Dicembre 2021 in 23:01
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    Ancora con la parola corazzata? Basta! Siamo una mediocre squadra di B, che prima di scrolla di dosso questa etichetta, prima potrà scendere in campo più tranquilla.

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