SCHIROLI: “PER ME FU UN ERRORE SOSTITUIRE ANCELOTTI CON MALESANI”
(Riccardo Schiroli) – Non sto seguendo con molta attenzione il campionato del Parma (mea culpa, ovvio), ma basta dare un occhio alla classifica per capire che le cose non stanno andando precisamente secondo i piani. Io, però, ho sempre pensato che fare tutti (tifosi, media, sedicenti esperti) contro uno (Krause) non sia tanto bello. Visto che dare contro la società oggi mi sembra troppo facile, mi sono trovato a interagire su Facebook con il collega Paolo Emilio Pacciani e l’ex presidente del Parma Fulvio Ceresini. Ho chiesto a Ceresini se era corretto che ci fosse lui in regia quando il Parma ha allontanato Carlo Ancelotti per affidare l’incarico di allenatore ad Alberto Malesani.
Mi ha sorpreso la prontezza con cui sia Pacciani che Ceresini hanno difeso la scelta. Malesani è stato l’ultimo allenatore a vincere con il Parma (Coppa UEFA, Coppa Italia) e questo è vero. E’ vero anche che nel calcio le controprove non ci sono, ma a me sarebbe piaciuto vedere la squadra con cui Malesani arrivò quarto (a 15 punti dal Milan di Zaccheroni) in mano ad Ancelotti.
Pacciani mi ha fatto notare che Ancelotti al Parma non aveva lasciato tutto questo bel ricordo. Non aveva voluto Roby Baggio (vero) e aveva chiesto la cessione di Zola (vero; io ero anche d’accordo). Ma è anche vero che Ancelotti finì secondo in serie A, a 2 punti dalla Juventus. E superò i preliminari, portando il Parma in Champions League.
Mi dicono ancora che Ancelotti, una volta alla Juventus, ha fatto una figuraccia.
Il primo anno (1998-1999; subentrò a Lippi) arrivò quinto a pari merito con Udinese e Roma. A un solo punto dal Parma di Malesani. Il secondo anno (1999-2000) perse lo scudetto all’ultima giornata alla fine di una contestatissima partita persa (1-0, sotto la pioggia) a Perugia. La Juve di Ancelotti finì a un punto dalla Lazio Campione, con 10 punti di vantaggio sul Milan (terzo) e 13 di vantaggio sul Parma di Malesani. Che a fine stagione perse (3-1) lo spareggio per accedere alla Champions League contro l’Inter. Nella sua terza stagione alla Juve Ancelotti finì ancora secondo, a 2 punti dalla Roma Campione. Malesani venne cacciato dal Parma dopo 13 giornate. Il Parma poi si affidò a Sacchi, che resistette ben 3 partite prima di cedere il timone a Renzo Ulivieri. Quest’ultimo arrivò quarto, davanti a Inter e Milan, ma 7 punti dietro la Juventus.
Fare un paragone tra le carriera di Ancelotti e Malesani sarebbe ingeneroso. Ma approfitto dello spazio per fare i miei complimenti a Carletto per la sua vittoria numero 100 in Champions League. Torneo al quale il Parma ha partecipato solo con lui allenatore.
It’s a privilege to celebrate 100 Champions League victories and an honor to do so as the Real Madrid coach. Thank you and here’s to celebrating many more! #UCL #HalaMadrid pic.twitter.com/ydx43tSgIq
— Carlo Ancelotti (@MrAncelotti) December 9, 2021
La vicenda mi suggerisce una riflessione nel solco del revisionismo dell’era Tanzi al Parma. Sia chiaro, si tratta di anni meravigliosi e (probabilmente) irripetibili. Ma a me lasciano non pochi rimpianti per quel che sarebbe potuto essere e non è stato. E non parlo dei risultati della squadra.
Non mi sono mai capacitato del fatto che a Parma nessuno si sia mai posto il dubbio se parte di tutti quei soldi inceneriti in un decennio non sarebbe stato opportuno destinarli a costruire qualcosa. Nessuno ha mai chiesto ai Tanzi se non avevano pensato (per dire) di accordarsi con il Comune per costruire una tribuna definitiva al posto dei distinti, rimasti provvisori per decenni.
Ricordo ancora quello che mi veniva risposto quando provavo a porre dubbi (a Tele Ducato, Onda Emilia) sulla gestione non sostenibile del Parma. “Eh, preferiresti che venisse qualcun altro al posto del Cavaliere? Non faresti più le trasferte in Europa. Consideralo un privilegio”.
Considero un privilegio aver potuto vedere l’Europa del calcio quando l’Italia dominava, quando i nostri stadi erano il meglio del Continente. Considero meno un privilegio aver visto la decadenza. Mi dà tristezza aver visto il Parma andare in bancarotta 2 volte.
Mi lascia perplesso come in Italia nessuno riesca a scindere il giudizio sulla gestione di una società dai risultati sportivi. Il Milan di Berlusconi non ne ha azzeccata una dal 2011 in avanti. Ma come si fa a parlar male di chi ha portato gli scudetti da 10 a 18 e le Coppe Campioni da 2 a 7? La Juventus vinceva e accumulava debiti. Poi ha iniziato a fare operazioni fantasiose tipo l’ingaggio di Cristianone Ronaldo. Che non si sarebbe mai potuta permettere, nel mondo reale. Ma la critica prima ci ha raccontato che vendendo le magliette con il numero 7 la Juventus si sarebbe ripagata Cristianone (manco le producesse lei, le magliette), poi che Ronaldo, benché segnasse 30 gol all’anno, rappresentava IL problema che aveva fatto deragliare l’esperienza di Sarri dopo una stagione e aveva visto la Juve interrompere la serie di scudetti vinto con Pirlo in panchina. Tra le righe, ci hanno fatto credere che andare a rastrellare finanziamenti (la gestione Agnelli ha chiesto per la Juve qualcosa come 700 milioni in poco meno di un anno solare) fosse management di alto livello.
Io sono abituato a esaminare i fatti, esporli e semmai dare un giudizio. I fatti sono questi: il Parma sostituì Ancelotti con Malesani. Malesani, con Nevio Scala, è l’unico tecnico ad aver vinto la Coppa Italia e una Coppa Europea con il Parma. Malesani aveva rose neanche paragonabili con quella che Ancelotti ha portato al secondo posto. Malesani non è mai arrivato più su del quarto posto.
Esaminati i fatti, il mio giudizio è: il Parma commise un errore a sostituire Ancelotti con Malesani.
I fatti sono anche questi: se le società di vertice non pagano meno i calciatori e i loro rappresentanti, prima o poi salta tutto per aria. E i tifosi? A loro bisogna raccontare le cose come stanno. I fatti, appunto. Per la fiction, c’è Netflix. Riccardo Schiroli
Per le fiction c’è anche Krause. Fiction su progetto giovani stranieri di belle speranze con gioco dal basso e con futuro roseo da lasciare ai nipotini
Quelli semmai possono essere errori. Ma a livello gestionale, mi sembra che Krause sappia quello che fa.
Oddio….direi che sono proprio errori gestionali. Nel calcio il risultato genera i risultati gestionali. Non è un’industria di tomacche o bussolotti, ma è figlia dei risultati che a loro volta sono figli dei giocatori e degli allenatori che prendi. E’ semplice.
Che non ci vuole una laurea alla spizzichi & bocconi, bastava la nonna, ricordo che quando capitava di andarla a trovare dopo la partita, in oltretorrente, lam dzeve, elora l’ha guadagné in co al perma? 😂
Fortuna che lo sa. Se non lo sapesse, saremmo già in Serie D.
Nelle prossime 3 partite faremo 9 punti.
Ho messo tutti i dati nel computer e il responso è stato chiaro
Faremo 9 punti
Non ci credete.
E allora ci sentiremo
Vi ricordo che il mio computer mai ha sbagliato
Ha sempre indovinato tutto
L’ unica volta che ha ” ciccato” è stato quando siamo falliti quindi preparstevi.
Se gli arbitri non faranno cazzate contro di noi e questo ovviamente il Signor Computer non lo puoi sapere, con arbitro neutrale ,
faremo 9 punti su 9.
Saluti.
ancelotti di parma era un ancelotti alle prime armi non carismatico e pieno di dubbi e idee poco chiare …..non certo quello del milan o madrid , all epoca malessni aveva pari dignità e aveva fatto bene con chievo e fiorentina alla fine vinse due coppe ……vincere lo scudetto in italia è difficile anzi impossibile se le giacchette nere ( vedi goal annullato a cannavaro a torino o rigore su ronaldo in juve inter ! ) non erano d accirdo non c era il var ! malesani dopo l incidente e ‘ scioppato ma l uomo sapeva allenare nulla a che vedere con maresca che non è un allenatore sono sicuro che finirà a parma la sua carriera . Concludendo all epoca aveva un senso malesani per ancelotti se lo dici 10 anni più tardi no ma con il senno di poi sono capaci tutti ………ripeto ancelotti non era giovane di belle speranze mica quello del milan
ma col “super grin pas” domenica sono protetto anche oltre che dal virus “che ha rialzato la testa trainato dalla variante Omicron ormai dominante e che provoca una risalita della curva dei contagi e per cui non bisogna abbassare la guardia perchè siamo ancora dentro la pandemia”, anche dalla lectospirosi, streptococchi, scolo e altre amenità simili che pullulano le latrine del vecchio Ennio?
L’Ancelotti di allora non aveva l’ elasticità necessaria per derogare alle sue certezze calcistiche. Era agli inizi della carriera in panchina, quello di oggi certamente avrebbe fatto scelte tecniche diverse, ma a quei tempi come oggi è sempre stato bravissimo a compattare la squadra ed a fare remare tutti nella stessa direzione. Nella sua seconda stagione pagò cari gli infortuni molto gravi di Strada e Stanic e magari avrebbe potuto trovare il modo di utilizzare di più Maniero, che era in gran spolvero. A segnare la sua sorte fu proprio la sconfitta interna contro la Fiorentina di Malesani, un mix tra sfortuna e qualche scelta tecnica poco azzeccata. Era troppo legato ai giocatori della sua formazione base e ne fece giocare un paio che non erano in condizione.
Sarebbe molto bello che avesse parte nel futuro del Parma perché tutti i tifosi gli hanno sempre voluto bene
Siberianhusky tutto giusto ma ancelotti mica è matto di lavorare per kk ! e i collaboratori che sceglie ….. c è cascato buffon , ancelotti è troppo furbo per cascarci !!! vedrai a gennaio non accontenteranno il povero iachini arriverà la solita accozzaglia di giovani di belle speranza anzi di aspetta e spera !