IN MORTE DI CALISTO TANZI, di Luca Savarese

Il 2022 si è aperto con la notizia diffusasi stamane della scomparsa, a 83 anni, di Calisto Tanzi, il patron del Parma che conquistò tutti e otto i trofei della propria storia (tre Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, due Coppe Uefa, una Supercoppa Europea e una Supercoppa Italiana), partecipando per due volte alla Champions League, la massima competizione europea per club. Il Re del Latte, a fine anni Ottanta, affiancò l’allora presidente Ernesto Ceresini con la sponsorizzazione “Parmalat”, preludio all’entrata diretta nel pacchetto azionario del club – nel 1990 – dopo la storica prima promozione in Serie A. Ai famigliari le condoglianze di StadioTardini.it, che lo ricorda con questo articolo di Luca Savarese.

(Luca Savarese) – Si è spento Calisto Tanzi, l’imprenditore di Collecchio che, da patron, portò il Parma in cima all’Europa: stelle che divennero poi le stalle del crac Parmalat. Paradosso Calisto: il più bello (come recita il suo nome) e il più potente, che finì per fare le peggio cose.

“Socrate per me è un sileno”, così ebbe a dire Alcibiade nel “Simposio” riguardo al filosofo, il primo che portò alla luce il concetto di anima.

Anche Calisto Tanzi è stato un sileno, diciamo noi oggi, dopo che da poche ore, è ritornato al cielo. Il primo che portò nell’isola Crociata il concetto di multinazionale.

27 giugno 1986: Ernesto Ceresini il presidente casereccio e Calisto Tanzi, l’imprenditore lesto, firmano l’accordo con il quale la Parmalat sponsorizzerà il Parma Calcio:

Non solo una firma, un’incisione del potere sulla pietra di una provincia.

Quasi tutti i telecronisti stranieri chiamavano la squadra Parmalat, non Parma. Questo è un errore virtuoso che piace molto all’azienda” Rivelò lo stratega del marketing Parmalat, Domenico Barilli.

Ecco, un errore virtuoso, o una virtù errata, la scena di Calisto nella città di Maria Luigia.

Certo poi venne il crac e quell’uscita di scena ed entrata nei carceri, ma prima, Taffarel, Brolin, Asprilla, Zola: caspita che caviale. Crespo, Cannavaro, Chiesa, Veron: mamma mia che champagne.

Le salite ardite: le tre coppe in cento giorni del 1999 e le risalite. Sull’amara terra.

Valore e veleno, un connubio che proprio non si riesce a separare dall’operato, parmense, di patron Calisto.

Calisto, forma italiana del latino Callistus, dal greco καλλιστος, il più bello.

E la bellezza quanta, ne ha portata in dote al Parma. Una bellezza che ad un certo punto, non è stata in grado, come per Dostoevskij, di salvare il mondo Parma, ma al contrario, a questo mondo, ha messo il cappio al collo, portandolo, via via, in baratri sempre maggiori.

Sogno, realtà, incubo: tutto in sol vortice.

Durindana luminosa e spada di Damocle inesorabile: un calcio in culo spettacolare salvo poi autogirarsi su sé stesso, andare in tilt e dare tanti calci nel didietro e far fuori chi e cosa, in quell’impero, era dentro.

Il figlio Stefano, rivelò qualche anno fa in un’intervista che “Fare la spesa, dopo anni di clausura, era una cosa nuova che lo faceva respirare”.

Da poche ore papà Calisto, sta respirando l’aria buona, quella dove non esistono crac, sponsor e latte che va a male dopo aver nutrito molte persone.

Si, l’unico latte in grado di nutrire anche i sogni più intrepidi, del futebol del Ducato.

“Non ridere, non lugere neque detestari sed intelligere”, consiglia Spinoza.

Ma facciamo di più. Ora, a noi non resta che fare come il Manzoni per Napoleone nella fine del “Cinque maggio”: “Nui Chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui Del creator suo spirito Più vasta orma stampar”.

Ti sia lieve la terra, Calisto. Luca Savarese

7 pensieri riguardo “IN MORTE DI CALISTO TANZI, di Luca Savarese

  • 1 Gennaio 2022 in 20:52
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    Onore a Calisto

  • 1 Gennaio 2022 in 23:03
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    Caro Gabriele, auguri a te e alla redazione, bella, di stadiotardini.it. Segnalo i miei lavori su Tanzi, in archivio c’è Giorgio Pedraneschi. Oggi, il Pedraneschi, di nuovo, Fuser, Micillo. E poi un bellissimo Paolo Vanoli, ma pochi secondi soli, su Calisto. Su vannizagnoli.it, testata, non blog, naturalmente su youtube

    • 2 Gennaio 2022 in 15:41
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      Meglio vivere un giorno da leoni che cent’anni da pecore. Meglio 20 anni da generoso presidente che cent’anni da pioccioni. Perché i vent’anni restano nella storia..i 100 nell’ oblio della mediocrità sparagnina e micragnosa.

  • 2 Gennaio 2022 in 16:36
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    R.I.P. Calisto
    🙏🙏🙏🙏

  • 2 Gennaio 2022 in 17:12
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    Sempre grazie per tutto Callisto. Hai portato una provinciale tra le grandi d’Italia, d’Europa e del Mondo!

  • 3 Gennaio 2022 in 10:06
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    Calisto sara’ ricordato
    come il miglio presidente
    che il Parma abbia mai avuto.
    Ci hai fatto sognare e vincere tanto
    Riposa in pace grande Calisto.

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