IL GALLO DI CASTIONE / COLOMBI ALLA SCUOLA DI SEPE…

(Il Gallo di Castione) – A volte il calcio è poesia, ma con questo Parma non c’è verso… Questa a Cremona non l’ha capita nessuno, così ridevo da solo, un tipico caso di umorismo fidentino, della scuola dell’ermetismo. Ma veniamo alla trasferta, che in assenza di derby era quella più classica e sentita dai tifosi. Quando vado a Cremona a vedere il Parma vorrei avere la stessa calma del mio cancello automatico, ma purtroppo l’emozione di rivivere una sfida atavica mi porta a essere tifoso, a sperare e credere oltre la logica, con conseguente cocente delusione come ormai troppo spesso ci succede: son due anni che ogni volta che gioca il Parma, in Africa, una gazzella si sveglia e si dà in pasto al leone. Il sognatore è colui che, guardando una melanzana, vede una parmigiana; oppure è un parmigiano che vedendo giocare il Parma vede la serie A. Non voglio smettere di sognare, ma molti dubbi mi assalgono, ad esempio non sapremo mai chi pulisce più di Chanteclair e nemmeno chi sceglie i giocatori al Parma (il DS dice che abbiamo ottimi osservatori internazionali. E intanto ascolto Ray Charles…), ci resterà il dubbio che Il doppiatore di T. Hankse sia G.Razie oppure no, ma abbiamo la certezza che la difesa del Parma ha una stabilità come i pomodorini sulla bruschetta. Non capisco perché Iachini continui a cambiare la difesa anche quando facciamo tre partite senza subire gol, esattamente come non capisco gli scienziati che cercano acqua su Marte quando alla Coop è in offerta. E nella terra del torrone (che si attacca al lavoro del tuo dentista), i primi due gol che abbiamo preso vedono la “complicità” di Osorio e Colombi. Il portiere, di “scuola Sepe” (cui la Gazzetta di Parma ha dato zero, nelle pagelle in dialetto, forse proprio come cattivo maestro, escludendo l’ipotesi dell’esilarante errore di stampa, una di quelle classiche distrazioni da diavoletto delle redazioni…) non esce su un pallone che transita nell’area piccola e poi non si muove sul tiro non irresistibile, il difensore va per asprelle che su un prato all’inglese son merce rara. In attacco su 15 tiri solo 5 hanno inquadrato la porta ed almeno in 3 occasioni era più facile segnare che sbagliare. Viene difficile non pensare che con in campo Buffon e Pandev il risultato poteva essere diverso. Viene in mente il grande Freak Antony quando asseriva che “la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo. E prende anche la mira”. In realtà siamo sfigati, ma ce la cerchiamo: Delprato, con la sua velocità, aveva compensato i limiti di un Danilo quarantenne e la difesa non andava toccata, Osorio si può provare a centrocampo oppure come centropanchina metodista. Si ha come l’impressione che l’obiettivo promozione sia tutt’altro che irrinunciabile, forse in vista della ristrutturazione del Tardini e della convivenza del progetto con una capienza dimezzata non compatibile con la massima serie. Se son fiori fioriranno, se son cachi… La difficoltà del Parma sta anche in giovani giocatori stranieri che non conoscono la lingua e la cultura italiana. A prescindere vi dico: se mettete in frigo la Nutella, la cittadinanza italiana non la meritate. Poi, guardando Krause che sorride, mi vengono in mente i Sofficini e il “Ringo boy” che lecca soddisfatto la crema dura come il marmo dei biscotti ripieni, quando il Presidente da una pacca felice a Man (potrebbe non pensare ai 15 milioni più ingaggio ?) lo guarda come Battiato che vedeva Gesuiti Euclidei vestiti come bonzi per entrare a corte dell’imperatore della dinastia dei Ming. Poi c’era quell’altro di Genova, De Andrè, quello che la chiamavano “bocca di rosa” perché mignottone pareva brutto. Ciao con la mano alle speranze di vedere una formazione sensata in campo, ciao con il culo alle speranze di promozione, del resto Iachini, in mezzo alle lunghe, eterne, divagazioni in conferenza stampa, una verità ce l’ha raccontata: io questi giovani devo farli giocare, ma i giovani che “dobbiamo fare giocare”, possono fare esperienza in altre squadre senza produrre danni alla Crociata. Tana libera tutti, come quando giocavamo a nascondino da bambini e c’era sempre la speranza di evitare la sconfitta: non funziona nel gioco del pallone, mancano 15 partite e ci trascineremo stancamente così, ci illuderemo e ci deprimeremo, un poco il gioco della vita, un poco il gioco della pandemia che sembra finisca e invece non finisce mai, ma siamo stanchi. Non coglietemi i romponi (cit. Luca Giurato), disse il tifoso triste che non capisce. Almeno smettetela di raccontarcela: i politici con la guerra (che l’unica nazione che fa buon uso dei cannoni è la Giamaica): smettetela di parlarci della congiuntura quando ci raddoppiate il conto energetico e smettetela di raccontarci che il Parma ha giocato bene, ma abbiamo preso tre pere a Cremona. E’ scortese lanciare uno Xanax in bocca mentre uno parla? Il Gallo di Castione

Stadio Tardini

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5 pensieri riguardo “IL GALLO DI CASTIONE / COLOMBI ALLA SCUOLA DI SEPE…

  • 18 Febbraio 2022 in 17:12
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    Se Colombi e Craus mi attraversano la strada torno indietro e da lì non passo neanche morto.

  • 18 Febbraio 2022 in 17:39
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    Gli osservatori internazionali sono il fiore all’occhiello della Ditta, sono sguinzagliati in varie aree gerografiche e suddivisi in team ed hanno una caratteristica che li rende unici nel campo ovvero sanno realizzare in modo perfetto il business plan: acquistare giovani prospetti, pagarli carissimi, diversificare in nazioni e botteghe oscure, e possibilmente verificare che siano brocchi di classe…..A parte gli scherzi ma come si fa a non indovinarne una ed a spendere così tanto…..mistero.
    Per fortuna che il Gallo di Castione ci mette di buon umore perchè vedere il Parma immalinconisce.

  • 18 Febbraio 2022 in 17:50
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    Arriveremo si e no decimi, darò che non credo che retrocederemo. E fino a che non cambierà qualcosa in società vivacchieremo in B.

  • 18 Febbraio 2022 in 20:50
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    Magari sarebbe già un successo in mano a questi

  • 18 Febbraio 2022 in 20:59
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    Ma sai che ho anch’io la stessa impressione… cioè che la non promozione non sarebbe poi un problema insormontabile, sennò non si spiegherebbero certe scelte. A pensar male a volte ci si azzecca, e a pensar bene, sarebbe una follia non perseguirla.Terni e Pisa ormai ci diranno finalmente che fine faremo.Oppure basterà la prima? Mama….

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