PAROLE CROCIATE, di Luca Ampollini / INCERTI DIETRO, SCIUPONI DAVANTI
(Luca Ampollini) – Dopo la partita allo Zini tra il Parma e la capolista Cremonese ci sono 16 punti di differenza: i rimpianti, per questa stagione, almeno fino a questo momento, si sintetizzano in questo dato tanto emblematico quanto un po’ criptico, almeno per ciò che si è visto nei 90 minuti di stasera. Sì, perché se da un lato i Crociati sono stati condannati da macroscopici errori difensivi che hanno fatto ricomparire i fantasmi della retroguardia “Marescana”, dall’altro hanno giocato alla pari con una squadra che viaggia a vele spiegate verso la Serie A. Un Parma, quindi, padrone del suo destino, con una Cremonese sorniona che è scesa dalle parti dell’area Crociata 4 volte e perforato 3 volte Colombi. Non è una giustificazione intendiamoci, considerando che, a differenza dei grigiorossi, i Crociati davanti hanno sciupato tanto e concesso l’inverosimile dietro. Riavvolgiamo il nastro: sul primo gol Di Carmine e Zanimacchia triangolano indisturbati con Cobbaut e Danilo che osservano assorti la giocata e Osorio che non segue Baez che può colpire senza alcun ostacolo. Sulla seconda rete Osorio (davvero disastroso) in una situazione di palla scoperta invece di scappare cerca di chiudere inutilmente su Fagioli che può servire Gondo, bravissimo a superare in velocità il malleabile Danilo e a battere Colombi dalla distanza. Sul 3° gol la Cremonese sviluppa il gioco da sinistra e serve Zanimacchia, non seguito da Man (che lo ricordiamo ancora una volta è un attaccante e non un terzino) e batte il portiere gialloblù. Per contro, da segnalare, ci sono nel primo tempo il colpo di testa di Vazquez centrale, la grande occasione sui piedi di Tutino che spedisce fuori da buona posizione e poi, nella ripresa, il tiro di Benedyczak sull’esterno della rete, il gol di Simy, oltre all’altra gigantesca opportunità arrivata sui piedi del centravanti, che spara su Carnesecchi a 2 metri dalla porta. In aggiunta, il colpo di testa di Danilo salvato sulla linea di porta. Ho voluto deliberatamente farmi del male, facendo la cronaca della partita, non per un gratuito masochismo, ma per dimostrare che, nel risultato amaro di stasera, al cospetto di una squadra prima in classifica, sul piano del gioco non di dono percepiti 16 punti di differenza. Una magrissima consolazione? Certo, indubbiamente, ma rispetto a non troppo tempo fa perlomeno ABBIAMO UNA SQUADRA, che commette errori in quantità industriale, ma che ha un barlume di identità. Non so se questo sarà sufficiente per agganciare i play off, ma una timida speranza, vedendo come gioca attualmente, è giusto cullarla. A patto che Iachini, buon artefice dei piccoli progressi cui abbiamo fatto riferimento, abbandoni l’idea di giocatori poliedrici e li metta realmente al loro posto. Vedere un Man giocare a metà delle sue reali possibilità a sinistra a tutta fascia grida vendetta. Delprato poi, uno dei migliori quest’anno, va posizionato a parer mio in un ruolo definitivo per non disorientarlo troppo in innumerevoli posizioni in campo. E la sua collocazione ideale, attualmente, è quella di 3° centrale difensivo a dare ausilio e velocità ad un reparto lento, impacciato e tremendamente incerto. Si torna a Parma quindi con meno certezze rispetto alla vittoria di sabato, ma con la consapevolezza che è una sconfitta diversa rispetto alle tante, troppe subite quest’anno: basterà per risalire? Luca Ampollini
Io concordo. Ero al tardini all andata e ho visto in TV stasera. Adesso siamo squadra e non ci si vergogna più. Ma dietro sono tutti scarsi, e si gioca per non prendere gol. Se poi li fai meglio. Servivano due esterni e sapete come è andata, un centrale svelto . L’impegno non manca. Ma “sema balord”. Pazienza.
Ampollini, ma cosa vuoi fare? Possiamo anche giocare bene come stasera, ma se poi in difesa hai il rintroné Osorio e il dopolavorista Danilo dove vai?
In parole povere riassumo il titolo: balord.
Son stanco di scrivere sempre le stesse cose.
Mi limito a quella più importante: YANKEE GO HOME.
Forse bisognava ricordare a Iachini il detto: “Squadra che vince non si cambia”.
Dopo tanta fatica, si era riusciti a raggiungere una buona vittoria con il Pordenone con un certo assetto tattico. Capisco gli infortuni, ma non ha senso nella nostra condizione fare turnover nell’ottica delle 3 partite in 3 giorni.
A questa squadra serve continuità e a mio avviso, la rosa non è affatto profonda come dicono, perchè non tutti i calciatori in squadra sono in grado di offrire le stesse prestazioni.
Per cui ieri sera bisognava ripartire dalla formazione che aveva sconfitto il Pordenone (al netto di Buffon, Pandev e Juric) e non ripartire per l’ennesima volta da capo.
Detto questo, la squadra non ha demeritato e se avesse segnato il 3 a 2 con Simy, poteva anche meritare il pareggio. Ma il punto è che non si può sempre recuperare un primo tempo regalato agli avversari. Non giochiamo sempre contro il Pordenone (dove anche avevamo regalato loro il primo tempo) bisogna vincerle fin dai primi 20 minuti le partite.
La legge inesorabile dei numeri cancella le speranze di play off: con 45 punti a disposizione ed a nove punti di distacco dall’ultimo posto valido per i play off, con 4 squadre intermedie (siamo tredicesimi) occorre qualcuno con la bacchetta magica che trasformi la zucca in carrozza reale e la Cenerentola in Principessa ma le scarpette per la serie A sono ormai appese al chiodo…..piuttosto con Sohm, Koulibaly, Osorio, l’olandesino volante Juric and Co. guadiamoci le spalle e bando alle allucinazioni.
Forza Parma