IL GALLO DI CASTIONE / IL DIVERTIMENTO E’ UNA COSA SERIA E TROPPE POCHE VOLTE CI SIAMO DIVERTITI A VEDERE GIOCARE IL PARMA

(Il Gallo di Castione) – Odio il Carnevale: una volta ci ho provato con una principessa Disney e mi son ritrovato un camionista di Brembate. Per fortuna che siamo in Quaresima (a Villa Bernarda facciamo la dieta del sonno: mentre dormiamo non mangiamo) e per il mercoledì sgurotto, che il Parma giocava col Monza, ci siam trovati a Villa Bernarda, con pasticcio di mais e pesce veloce del Baltico. C’è un tempo per dar piacere agli ormoni e un tempo per dar piacere ai neuroni: l’euforia di Bacco e i piaceri della gola sicuramente mal si adattano a Cupido, ma di certo vanno a braccetto con le partite Crociate, soprattutto nei paesini della bassa, che del resto non immagino un cittadino di Castione (anche senza stress partita) alle prese con nouvelle cousine e succo di mirtillo. Alberto (Einstein) ci raccontava che la struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso: noi tifosi gialloblù, pur consapevoli dei limiti della squadra, pensavamo di aver preso il volo, ma niente, solo qualche saltello scomposto. C’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero, poi ci son quelli che se lo spread sale, lo spritz scende che è una meraviglia: cercheremo di consolarci dell’andazzo senza sollazzo, del resto l’erbavoglio non cresce nemmeno nel giardino del Re, comunque attesoché… Cosa voglio dire? Non lo so, ma ci ho ragione: se bevo alcool mi danno dell’alcolizzato, così se bevo Fanta, sarò fantastico, quindi ribadisco che siamo fatti di carne, ma costretti a vivere come se fossimo fatti di ferro. Se ci fosse stato il Covid ai tempi, mia mamma mi avrebbe mandato a scuola dicendo: “vai, che è meglio se lo prendi da piccolo”. Tempi lontani, dove noi certe cose non le capivamo, ma le capiamo adesso. Io leggevo Topolino, dove c’era la Banda Vassotti (BB come la Bardot) che veniva sempre arrestata, ma all’episodio successivo erano sempre in libertà. Topolinia è sicuramente in Italia, e forse anche Paperopoli dove non si è mai capito come facesse Paperino ad avere dei nipotini, dove nonna papera cucinava il tacchino: ma chi era, suo cugino? Va beh, torniamo al tema del pallone…
Non sono abbastanza giovane per sapere tutto di calcio, tolto che la palla è rotonda, rigore è quando arbitro fischia (mai una gioia, ma nemmeno un rigore per noi), vincere non è importante, è l’unica cosa che conta (Giampiero Boniperti), poi invece qualche volta vinci, qualche volta impari. Eppure alcune scelte di Iachini (ma anche le sue affermazioni che il sistema di gioco non si cambia, nemmeno a tre minuti dalla fine quando soffri e che potresti infittire in modo daversiano centrocampo e difesa) mi hanno fatto pensare, e non è la prima volta, che in questo progetto del Presidente Krause la vittoria non solo non sia indispensabile, ma delle volte sia ininfluente. Un pareggio, quello di Monza, che ci ha privato della impagabile faccia di Galliani quando perde e che ha sopito assai i sogni di gloria: Dio è morto, Marx è morto, e anche io non mi sento molto bene (E. Ionesco), come non si sentivano tanto bene i tifosi del Parma nell’ultimo quarto d’ora della partita quando capivano che serviva tanta fortuna per portare a casa il risultato e che neanche quella sarebbe bastata.
La bellezza salverà il mondo, abbiamo pensato dopo aver visto il gol del Mudo, ma poi la mediocrità ci ha colto sul finale di partita, causa alcuni calciatori troppo brutti da vedere giocare, chi per inesperienza (Bonny, spesso in campo e mai convincente), chi con scarsa forma (Rispoli, dalla sua zona tutte le azioni pericolose) e chi troppo stanco dopo troppe partite ravvicinate. Il divertimento è una cosa seria e troppe poche volte ci siamo divertiti a vedere giocare la nostra squadra: aspettiamo tempi migliori, ognuno ha la sua croce, poi ci è chi ha tutto il rosario. La vita non è mai giusta, hanno inventato il bastone per i selfie, ma la canna da pesca per i buffet no; abbiamo Tiziano Ferro e Marco Carta, ci manca Giovanni Plastica e siamo a posto con la raccolta differenziata dei cantanti; finisce il tormentone mediatico della pandemia ed arriva la guerra, dove le persone sensate dovrebbero cercare una soluzione, ma tutti cercano i colpevoli. Di sicuro sto periodo non ci ha mica fatto bene: finiti i no vax arrabbiati coi vaccinati (e viceversa) ci son tornati fuori i pacifisti ad oltranza contro gli interventisti, poi ci sono i buonisti che esigono la manifestazione del dolore e la vicinanza al popolo in guerra, dimenticando le guerre (almeno 40) che si combattono in tutto il mondo, alcune, come quella fra India e Pakistan, che durano da più di settant’anni, senza dimenticare Libano e Siria, con le potenze mondiali coinvolte. Occhio per occhio e il mondo diventa cieco. Tutti vorremmo un mondo di pace, tutti vorremmo che finisse la pandemia, ma purtroppo è un’utopia difficile da immaginare, ma è giusto non smettere di sperare. Sognate. E sognate in grande, perché costa esattamente quanto sognare in piccolo… Il Gallo di Castione

Stadio Tardini

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One thought on “IL GALLO DI CASTIONE / IL DIVERTIMENTO E’ UNA COSA SERIA E TROPPE POCHE VOLTE CI SIAMO DIVERTITI A VEDERE GIOCARE IL PARMA

  • 5 Marzo 2022 in 00:54
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    D’altronde sole 9 vittorie in due anni ti dicono tutto. Penso sia un record.

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