IL GALLO DI CASTIONE / IL SIGNIFICATO E L’ORIGINE DEL TERMINE “MAMLONE”
(Il Gallo di Castione) – Ricordo ancora la mia prima volta al Tardini: avevo 14 anni, quel giorno il Parma mi prese il quore e persi il libro di grammatica. Sono passati tanti anni e con l’età impari che non impari niente, perché spesso arriva prima la vecchiaia che la saggezza. Oltre tutto con la quaresima, che dovrebbe ristorare e purificare l’anima e il corpo, giunge il momento dei fioretti, ma a Castione son poco propensi a privarsi di zuccheri e soprattutto dei carboidrati, che senza di quelli la giornata diventa triste e poi… le lasagne non sono carboidrati, sono distributori automatici di felicità, la carbonara non delude mai, pane e Nutella è amore. Cercate la felicità nei carboidrati, non nelle partite del Parma, perché la vera felicità passa sempre attraverso le calorie: o bruciandole con il sesso o accumulandole con la busecca, se qualcosa doveva essere pieno di calorie e di colesterolo, perché non
potevano esserlo i broccoli, invece della mortadella? Comunque, a prescindere da quello che poteva essere, a Beethoven e Sinatra preferisco l’insalata, a Vivaldi l’uva passa che mi dà più calorie (Battiato).
Oggi va tutto a gonfie palle, ma vorrei cercare con voi il significato e l’origine di “Mamlò o mamlòn o mamlonas”, parola usata in quel di Parma e anche a Borgo San Donnino. Dopo lunghe frequentazioni di osterie nella bassa (ma anche in collina), l’ipotesi più probabile e pertinente al sentire comune è che MAMLON deriva da MAMMELLE… ossia uno ancora attaccato al seno materno, che per l’età che ha si dovrebbe svegliare un poco. Nel caso che si trattasse di un centravanti molto alto che veste la Crociata dovrebbe permettere alla squadra di salire difendendo la palla (invece di perderle tutte), di realizzare almeno un gol se gli capitano tre chiare occasioni e di non fare, in aggiunta, un fallo inutile al limite della nostra area concedendo punizione dal limite ai nostri avversari. Si dovrebbe, come si diceva, svegliare un poco, e se dagli spalti si è udita ripetutamente la parola “Mamlon” era per
l’appunto un incitamento a far meglio per il nostro puntero.
Poi, siccome siamo in fase didattica, nonostante che io odi la storia (non fate la guerra, che dopo ci tocca studiarla), facciamo un breve excursus sul ruolo dell’arbitro nel gioco del pallone. Nel 1872 apparve l’arbitro. Fino ad allora i giocatori erano stati giudici di se stessi e loro stessi sanzionavano i falli che commettevano. Nel 1880, cronometro alla mano, l’arbitro decideva quando terminava la partita e aveva il potere di espellere chi si comportava male, ma dirigeva dal di fuori gridando. Nel 1891 l’arbitro entrò per la prima volta in campo, con un fischio sanzionò il primo rigore della storia, e camminando per dodici passi decise il punto dell’esecuzione. Nel 2021 gli arbitri decisero che nel campionato di serie B del Parma non gli sarebbero mai dati rigori a favore e che avrebbero ripetutamente espulso il Mudo Vazquez che si sarebbe ribellato ai marcatori che gli martoriavano i garletti indisturbati. Le mogli degli arbitri, ripetutamente chiamate in causa dai tifosi per presunti comportamenti immorali, sono solo vittime della decisione dei mariti di danneggiare la squadra Crociata, ma l’arbitro resta, da due secoli, ieri come oggi per elezione divina, cornuto, specie quello che ha arbitrato ignorando (ho visto io, non ho bisogno del Var) alcuni
episodi di cartellini gialli o rossi e alcuni probabili rigori. Il problema non è l’arbitro, ma l’arbitrio: errare è umano, perseverare è da arbitri, manco a dirlo, cornuti, signore permettendo. Analizzati, con spirito scientifico, i due problemi più contingenti che ci hanno privato ancora una volta della vittoria, così come riconosciuto ad ampia voce da pubblico e da critica (e sugli arbitri si è espresso anche il redivivo dirigente spagnolo), vorrei portare gli enologi veri e falsi sugli strafalcioni più eclatanti con cui alcuni vini famosi han cambiato nome. E non mi dite che il vino non c’entra con le partite del Parma. C’entra, c’entra… Il primo vino che dalla Toscana è emigrato a Roma è il
Brunello di Montecitorio, poi han scoperto un mangiatore d’aglio in Campania, il Fiato di Avellino, hanno confuso una subregione Sarda con un sobborgo di Milano col Vermentino di Gallarate, han trasformato in un piatto tipico Toscano un noto prosecco con la Ribollita gialla, infine il cocktail di scampi non è una bibita, quindi, cari esperti improvvisati di vini, state attenti prima di sbilanciarvi. Ma proviamo a tornare al gioco del pallone, di cui tanto si è già
detto. Nelle ultime due partite abbiamo buttato 4 punti e siamo a meno nove dai play off, venerdì vincendo con il Cittadella prenderemmo comunque l’ultimo treno, questi ultimi treni in ritardo fanno concorrenza a Trenitalia. Auspico che i giocatori continuino a metterci il ritrovato impegno che li hanno accompagnati: mancano dieci partite, fate un ultimo sforzo, perché il campionato e la vita sono come una cagata: ogni sforzo verrà ricompensato. Ce la possiamo fare perché siamo andati vicino a vincere le ultime due partite anche se andarci vicino conta solo a bocce. Quest’anno non è giornata. Il Gallo di Castione
Una domanda. Ma il contratto di Inglese (che ricordiamo sempre se sta bene in B fa la differenza) quando scade?E’come quello di Siligardi e Nocciolini a tempo indeterminato?No perchè sperando che a maggio e fare la squadra per la prossima B di Bagnolo (a cui ci hanno condannato i circensi entusiasti che stando al signor “nonostante tutto” ex Presidente dovevano assicurarci un futuro roseo), non sia ovviamente il duo dell’addetto alla gabbia delle scimmie e quello alla paglia dei dromedari, ovvero lo spagnolo e il bresciano (zona da cui sarebbe opportuno non portarci più a casa nessuno), è davvero giunta l’ora di darci un taglio. E’ dal dicembre 2018 che viviamo col peso sulle spalle di questo tizio ex giocatore che è ormai acclarato che non fa la differenza nemmeno nel Borgo San Donnino perchè non sta mai bene. Probabilmente il primo da mettere fuori rosa era lui stante la perenne condizione da Cardinal Ferrari.
Mi sembra che scada nel 2023, dovrebbe essere lui a rescinderlo
Speriamo che Pandev recuperi per venerdì. Meglio lui con una gamba sola che Simy con due.
Il “mercato di riparazione” del duo spagnolo/bresciano. Cassata, Costa (fermi da un anno e già rotti), Rispoli (fermo da giugno), Simy (arrivato l’ultimo giorno e completamente fuori condizione) e Osterwoolde (???? forse scovato da Olly sulla Play. Le dimissioni di sleeping eye Ribalta dovrebbero essere come minimo un atto dovuto mentre Pederzoli dovrebbe andare ad accompagnare Lucarelli a visionare i così detti prestiti che so a Matelica o a Torre Annunziata.
I mercati di riparazione perchè siano veramente tali sono quelli alla Vlahovic, ovvero prendo all’apertura dei trasferimenti un giocatore forte, sano, che sta giocando e facendo la differenza in un’altra squadra. I nostri mercati di riparazione fatti dai circensi sono stati l’opposto. Gente arrivata all’ultimo, fuori condizione, mezza rotta e che non giocava.
Alzo bandiera bianca anche io su inglese . Mi spiace molto ma ormai non ha più nulla a che fare col calcio.
Poi penso che per tenere inglese, il Parma ha rinunciato a coda che aveva già un accordo. Krause diceva fosse troppo vecchio e per questo ha preso Pandev dopo aver ceduto mihaila in prestito che iachini voleva tenere.
Ecco in queste due semplici operazioni sta la coerenza dei dirigenti del Parma.
Simy è sempre stato così. A Crotone segnava carovane di gol a porta vuota ma spesso la prendeva male anche in quei casi. Del resto se fai venti gol in A e nessuno ti vuole un motivo esiste. O sei come n’zola ( alcolizzato perso) o sei gramo e basta. Costa e cassata come inglese, oosterwolde, dierkx, zagaritis, Coulibaly, come busi o forse peggio. E i dirigenti sono ancora lì a spiegare il non sostenibile. Mah…
Finché la campagna acquisti la farà ribalta, pederzoli e oliver navigheremo, se va bene, a metà classifica in serie b
Zagaridis sembra stia aprendo un ristorante greco da asporto, mentre Ribalta&Pedersoli stanno già “visionando” giovani prospetti per la prossima fallimentare stagione da affiancare a Oosterwolde e Bonny.