IL GALLO DI CASTIONE / SE NELLA GRANDINE SI VEDE L’INIZIO DI UN BUON MOJITO…

(Il Gallo di Castione) – Io aspetto sempre a scrivere almeno il giorno dopo la partita, ma la notte non porta consiglio, porta solo pensieri del piffero. Il fatto è che noi tifosi continuiamo imperterriti a trovarci per vedere il Parma che non vince mai: va beh, chi è causa del suo mal beva più spesso, le cose si risolveranno, in un modo o nell’alcool, aspetta e sclera. A Castione il veterinario ci ha consigliato di dire (scrivere) quello che pensiamo, se no poi dopo ci ammaliamo, siam depressi, ma gli psichiatri non ci avranno e poi a basta sempre con questa marijuana: ma piantatela! Quindi, parlando del Parma Calcio, vi dirò che sembra una barzelletta (se questo campionato ha un senso dev’essere quello dell’umorismo) che non ho capito, per questo non rido, ma son due anni che non ci strappa un sorriso e questo è grave, continuiamo ad amare la Crociata, ma sembra diventata vegana per cui mal si adatta alla cucina Parmigiana. Ma facciamo un riassunto delle puntate precedenti. Ribalta, dopo mesi di oblio, torna alla ribalta per lamentarsi degli arbitri: a lui mancava un rigore, mentre Iachini voleva più cartellini per gli avversari. Detto fatto, arriva il rosso per il Cittadella, ma non basta, allora arriva anche il primo rigore della stagione a favore dei Gialloblù. La storia delle ali del calabrone che non è adatta al volo (cit. Albert), ma loro non lo sanno e volano lo stesso l’abbiamo già detta , ora possiamo dire che anche le M……e volano lo stesso, all’incirca al novantaseiesimo al Tardini. Il buon Iachini, che non sa più a che Santo appellarsi (li ha già chiamati tutti in quel famoso novantaseisimo), si attacca alla mancanza di fortuna: la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo (cit. Freak Antony) lo abbiamo già detto anche quello. Aggiungiamo che la sfiga prende anche la mira… Siamo d’accordo con il nostro presidente che parlando del campionato dice “fine” solo che noi lo leggiamo in Italiano, e speriamo che quest’anno abbia finito coi messaggini, perché anche gli ornitologi si sono schierati contro i Twitter di Krause, preferiscono i cinguettii reali e non virtuali, ma il dubbio è che, andando contro le favole, a lui non piaccia il lieto fine, sembra uno che vede nella grandine l’inizio per un buon mojito. Qualcosa ci sfugge, ci fidiamo delle cose chiare e non di quelle ovvie, di quelle luminose e non di quelle illuminate, sappiamo che scoprire è meglio che capire, quindi abbiamo scoperto che la squadra ci ha quest’anno piacevolmente colpito, perché in un mondo che ti obbliga all’eccellenza, fare schifo è un atto rivoluzionario. Hanno un bel dire che tiriamo tanto in porta, che la difesa rischia poco, che il portiere gioca a sudoku, ieri un autogol, oggi un rigore assegnato dalla VAR (allora in serie B ce l’abbiamo), fatto ne è che il gollonzo lo pigliamo sempre, mentre là davanti ne sbagliamo tanti. Ora: prima facevamo zero tiri in porta e prendevamo carrette di gol, ma iniziare a giocare a campionato finito (11 punti dai play off e 10 dai play out) è veramente tardivo. Vero è che non bisogna piangere sul latte versato, perché è meglio ridere del vino bevuto, ma sportivamente parlando non possiamo mica essere contenti, che poi la fortuna (caro Iachini) si evoca nei momenti difficili, ora la tua squadra non ne ha mica più di bisogno, usala per un grappa e vinci, a mali estremi bevi e rimedi! Ma forse questo succede solo a Villa Bernarda: l’allenatore è dedito al suo lavoro e non seguirà i saggi consigli: a Castione, invece, vorrebbero essere seppelliti in vigna per ridare alla terra quello che han bevuto in vita. Ma torniamo a quel tragico momento, il novantaseiesimo, riportando quel che disse Paolo Rossi (il comico) su Beccalossi (calciatore dell’Inter): “Per chi s’intende di calcio, ma anche per chi non se ne intende, è facile capire la difficoltà per un giocatore, nella semifinale di Coppa Uefa, di tirare un calcio di rigore. Lui guardò tutto lo stadio negli occhi e disse: “Lo tiro io…” e io pensai con tutto lo stadio: questi sono gli uomini veri. Prese la palla e la mise sul dischetto del calcio di rigore. Lo fece con la sicurezza dell’uomo che non avrebbe mai e poi mai sbagliato. E sbagliò. E io pensai: per me resta un uomo.” Poi Evaristo sbagliò anche un secondo rigore col Bratislava, ma Brunetta no. Come direbbe il Cantautore “non è da quei particolari che si giudica un calciatore” anche se, col senno del poi, sarebbe stato meglio (alla peggio uguale) se avesse tirato un altro giocatore più esperto, ma poi dopo l’avremmo vinta e cullato inutili illusioni per soquante partite ancora. Adesso possiamo giocare a piede libero e divertirci. Per il resto ci è ancora il virus e anche la guerra: gente depressa e piena di paure, cantine e ripostigli si riempiono di farina e olio di semi; ed allora, per vincere l’ansia del vivere, seguite il consiglio del poeta (C. Boudelaire): “Per non essere gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare…”. Ma ubriacatevi. Il Gallo di Castione

Stadio Tardini

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4 pensieri riguardo “IL GALLO DI CASTIONE / SE NELLA GRANDINE SI VEDE L’INIZIO DI UN BUON MOJITO…

  • 14 Marzo 2022 in 18:35
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    Bere per dimenticare. Non ci resta che questo.

  • 14 Marzo 2022 in 23:25
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    Fide, grande Gallo! Sei sempre il numero 1. Adesso una qualche sera, di ritorno dal lavoro, mi fermeró anch’io a Villa Bernarda! Armato di damigiana ovviamente…di quelle buone che il grande Baroni si faceva portare da Rossi di Ziano piacentino…. che bei tempi

  • 15 Marzo 2022 in 00:47
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    I tuoi merendoni pre partita al Petitot sono il meglio della giornata calcistica, dove, a due passi, il Parma calcio mezz’oretta dopo che abbiamo terminato, si esibisce, quindi, io almeno dopo aver ondeggiato verso la fila di ingresso, il resto della giornata dovrebbe regalarci (almeno qualche volta eh?) l’ebrezza finale. Ma dai…ma quando mai…? Quindi propongo al Gallo di invertire il pre in un post match. Avrebbe senso…almeno ci consentirebbe di annegare nel rosso doc nostrano i nostri più cupi stati d’animo e risveglierebbe in noi l’istinto primordiale della sopravivenza…cioè bere e magna’ per dimentica’ !
    Tifosi unitevi !!!!!

  • 18 Marzo 2022 in 23:36
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    Grandissimo Gallo, è sempre un piacere leggerti!!

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