IL GALLO DI CASTIONE / MANCA SEMPRE 30 PER FARE 31…

(Il Gallo di Castione) – E vegetariani, e vegani, e fruttariani, e animalisti, e umanisti: ma se a Villa Bernarda mangiamo insetti, s’incazza qualcuno? Anche il Tarson si è messo a dieta. Ha già perso 5 kiwi, ma ha trovato due salsicce, poi si è incazzato perché doveva mettere il codice a bare sulle lapidi e si è mangiato anche mortadella e cicciolata, nonostante che per disintossicarsi e bruciare i grassi al mattino si fosse bevuto una tisana allo zenzero, subito dopo la colomba al cioccolato. Primo e Giuseppe sono scappati con due tipe che han conosciuto al Petitot, una di Colonia e una di Marsiglia, molto semplici, proprio due ragazze acqua e sapone; io sono andato dal medico perché avevo finito le mele (una mela al giorno.. ecc.) ma continuo a scrivere a ruota libera finché non mi muore il criceto, se mi mancano le parole do i numeri. Grazie ai miei articoli la gente passa meno tempo sul computer ed esce a divertirsi, in periodo lockdown non potendo uscire e non potendo divertirsi… A che paranoia eravamo arrivati? Ah, si, ho provato a smettere di vedere il Parma e poi di scrivere cagate, ma ho fallito, miseramente fallito, ci ho preso il vizio e continuo a guardare partite, solo che prima mi arrabbiavo, poi mi deprimevo, alla fine uno si abitua, si fa una ragione, gioca, non vince, diventa tutto “normale”, voi vi prendete troppo sul serio e poco per il culo, a me il reparto psichiatrico mi ha scelto come testimonial. I sintomi ci sono: – Lei guardava una squadra a metà classifica in serie A ed ora è a metà classifica in serie B, vive sereno col cazzo di pandemia, guerra, crisi economica, mangia, beve e ride? Trattasi di schizofrenia, lampante, magari adesso va a piangere sotto un salice per non sentirsi solo. “Solo chi non crede non cade mai, perché è già a terra”, come ci disse il cantautore (Guccini in Cyrano). “Le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali”. Chi ironizza non è poco serio o meno consapevole: ha solo imparato a prendere in giro la vita quando non può cambiarla. Se fosse rimasto Faggiano, col Presidente ci sarebbe stato da ridere, un duo che avrebbe rinverdito antichi miti del cinema: purtroppo lo spagnolo non da spunti, è trasparente, veramente non si capisce se esiste o è un ologramma, si è svegliato solo per reclamare un rigore, non sappiamo quanto sia stato protagonista degli infausti mercati che han creato voragini nel bilancio, ma ci ha riportato l’amletico dubbio di morettiana memoria: mi si nota di più se ci sono o se non ci sono? In questo caso la risposta è palese (del resto, lo sappiamo: tutto il mondo è palese), lo si nota per l’assenza, non sappiamo se è da contratto. La mia mattacchiona preferita (Alda Merini) ci direbbe “Se Dio mi assolve, lo fa sempre per insufficienza di prove”, ma se il Dio del pallone condanna queste due disgraziate stagioni del Parma, non fa certo fatica a trovare gli indizi per arrivare al colpevole. Carli o Ribalta, D’Aversa o Maresca, cambiando l’ordine dei fattori (che non sono contadini molto educati) il risultato non cambia, la morale è sempre quella, ma non è far merenda con girella. Manca sempre 30 per fare trentuno: se Leopardi guarda una partita del Parma torna ottimista, se la vede il Manzoni fa vincere la peste, alcuni giocatori del Parma non li seleziona neppure Darwin. Poi io mi arrabbio quando vedo i cuochi in televisione. Guardiamo le cose come stanno: questi fanno frittelle, sono frittelle, messe bene, con la fogliolina giusta e la sborratina di salsa all’aneto di Salcazzo, spremuta da Mastro Ciliegia personalmente mentre scorticava betulle a mani nude. Ma sono frittelle. E noi mitizziamo gente che fa le stesse cose che faceva mia nonna, peraltro in quantità industriale, senza esaltazione e senza ansia da prestazione. Abbiamo reso milionari dei frittellari: è ovvio che ora si sentano importanti e vogliano insegnarci a vivere. E il mondo del calcio non è esente da divi improvvisati, dei frittellari del football, giocatori che dopo tre gol cambiano barbiere e si atteggiano da sboroni, con stipendi garantiti 5 anni a cifre assurde. E poi vuoi anche che si mettano a correre ? Correrà il corriere di Amazon che lo cronometrano col GPS per vedere se tiene i ritmi produttivi, correrà l’impiegata con due figli che deve conciliare la casa, il lavoro, i figli e le bollette raddoppiate. Ma i milionari all’improvviso non corrono mica, aspettano che la grazia divina gli porga l’occasione per primeggiare. Mentre la gente aspetta un miracolo per arrivare a fine mese. Ma mica un miracolo qualsiasi, per carità, camminare sulle acque è sicuramente un’impresa divina, ma anche non affondare nella merda quotidiana ha del mistico. Poi ti dicono che in amore vince chi fugge, l’attimo è fuggente, le occasioni vanno prese al volo; insomma o sei un atleta, o lo prendi nel culo, eppure le piazze non si riempiono per protesta contro il caro-benzina, il caro-riscaldamento, il caro-luce, non so se qualcuno l’ha già pubblicato, ma un dizionario Italiano-Silenzio, Silenzio-Italiano sarebbe interessante. Per fortuna esistono la musica, i libri, il cibo, il sesso, gli amici, l’ironia: il mondo non fa poi così schifo, siamo noi delle volte a non saperlo abitare. Il Gallo di Castione