CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / CORSO DI FORMAZIONE POLITICA DI SPORTIVI E TIFOSI VERACI

(Gianni Barone) – Qual è (Rolando) lo scopo di ogni scuola? Qual è (Rolando) il fine di ogni eterogenesi? In mezzo a tante scuole di pensiero politico sportivo (o meno) risulta sempre molto difficile capirci qualcosa e non attaccarsi al tram o a qualcosa di meno mobile (o nobile). Però ognuno cerca la sua strada per non farsi travolgere dagli eventi o dagli aumenti di peso e di passioni, intesi come voracità, soddisfazione della fame o più semplicemente come tifo alla stato puro che festeggia quando si vince, si dispera quando si perde e si tormenta quando non ci si raccapezzola più in mezzo a tante voci che alla fine non hanno alcun fondamento. Ciò che capita ai tifosi del Parma è un misto di amarezza e di incredulità: c’è chi vorrebbe credere in società, proprietà e squadra, e in tutte le loro scelte e le loro non scelte, e c’è chi non riesce a capire come mai le rivoluzioni degli ultimi anni sembrano risolversi sempre in cambi di rotta in panchina e non in cambi di vertice nei confronti di chi deve fare scelte, di chi le ha fatte, e chi non le ha azzeccate in pieno o addirittura le ha completamente sbagliate. Se si dà credito alle ultime tesi, si ha ragione di credere (verbo che nel calcio dovrebbe essere sempre in auge), che ci troviamo in presenza di un evidente esempio di «eterogenesi dei fini». «Che vor dì?», avrebbe chiesto Felice Allegria, personaggio tv anni ’70 settanta ideato da Enrico Montesano alla stregua di chi, essendo tifoso semplice, parafrasando i titoli di film polizieschi, sempre degli anni ’70, si trova nella triplice condizione di «avere le mani legate» (nelle scelte), di «chiedere aiuto» (a chi di dovere), e infine di «non capirci un cavolo», per non dire di peggio. Perché è chiaro che, a diverse settimane dalla fine degli obiettivi stagionali Crociati, si è tutti – media, social – ancora fermi al punto di partenza: ossia alla scelta del nuovo allenatore. Scelta più che mai in alto mare (parrebbe), laddove il cambio di tecnico sembrava ai più non come qualcosa di estremamente necessario. Invece sì è gattopardescamente scelto di cambiare ancora tutto per non cambiare niente rispetto al passato più recente della storia del club. C’è chi si appassiona a questo toto-mister, alquanto stucchevole, ma la maggioranza sembra orientata verso il contrario o l’opposto. «Credo nelle persone, ma non credo nella maggioranza delle persone. Anche in una società più decente di questa, mi sa che mi troverò a mio agio e d’accordo sempre con una minoranza», questo è ciò che pensano in molti, e non importa chi lo abbia detto per primo: di sicuro quando la maggioranza crede o spera sempre di essere d’accordo con delle minoranze ecco che tutto si complica e i conti non tornano mai o mai più. Intestardirsi sui soliti nomi ripetuti all’infinito, perché non si ha niente da dire o perché non si vuole o si può dire altro, per mancanza di coraggio o di coerenza, come molti dei nostri lettori sostengono, potrebbe non servire o non bastare a risolvere i problemi ancora lontani dall’essere vicini alla soluzione effettiva. Eppure eterogenesi o meno dei fini, ci si trova ancora al punto di partenza, o peggio impelagati in un qualcosa che allontana certezze e serenità. Com’ è dura la vita del tifoso che sa gioire, solamente, per le sventure altrui crogiolandosi con frasi fatte e banalità sparate, nell’aree con vigore, insolenza e mediocrità. Vivere di ricordi passati, ripercorsi attraverso video o ritagli di giornale, può riempire la noia di questi caldi giorni non ancora di estate vera per il calendario, ma per la temperatura, al pari di riappropriarsi del passato parmigiano di nascita e di adozione di chi vince scudetti in Italia o in Espana. Tutte flebili consolazioni per invertire quella maledetta sensazione «eterogenesi dei fini», che ci affligge e avvolge questo presente ancora incerto e nebuloso più che mai. Stanno finendo tutti i tornei – play off e play out compresi – si stanno delineando le composizioni dei campionati prossimi con qualcuno che strepita dicendo che la Serie B, sarà più difficile per il rango o la noblesse di Cagliari, Genoa, Venezia, retrocesse e di Bari e forse Palermo o Catanzaro o Padova promosse, e che il Parma non sarà più favorito. Credo che ad aria fritta siamo messi bene e a buon punto: ma dov’è finito tutto l’anticipo che doveva favorire la realizzazione dei programmi futuri? Grosso, Inzaghi, Zanetti, e adesso Pecchia, dopo aver fantasticato con Gattuso, De Zerbi, Bielsa, in rigoroso ordine di sparizione, non ci resta altro da fare che pronunciarli in continuazione con la viva speranza che nessuno dei suddetti, arrivi per occupare per dodici o tredici giornate (limite storico-statistico medio di durata) la panchina Crociata in attesa del prossimo traghettatore che potrebbe essere, ancora Iachini, come capitato in A a D’Aversa, si spera con esiti migliori. Tutte suggestioni, in assenza di notizie, suggestioni, impressioni, e passioni che sfioriscono a seconda dei casi e dei volteggiamenti di palla, di palle e di fortuna. Questo è lo scopo di ogni scuola di formazione politica di sportivi e tifosi veraci come le vongole che vorremmo tutti degustare in questo spicchio d’estate che avanza e speriamo non arranchi come avvenuto in passato. Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

21 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / CORSO DI FORMAZIONE POLITICA DI SPORTIVI E TIFOSI VERACI

  • 24 Maggio 2022 in 11:39
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    La serie B è un campionato difficile, ogni partita è una battaglia, le doti tecniche da sole non bastano, in serie B la classifica si guarda in primavera, questa è la serie B più difficile degli ultimi 60 anni, prima o poi bisogna affrontarle tutte, quest’anno non si può sbagliare niente per tornare dove meritiamo di stare, il presidente ha entusiasmo e le mezze stagioni non esistono più.

  • 24 Maggio 2022 in 12:53
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    Per come è andata la stagione del Parma è assolutamente vergognoso trovarsi a fine Maggio senza un Responsabile dell’area manageriale, senza allenatore e senza certezze di conferma in merito al responsabile dell’Area tecnica.

    Eppure di tempo per programmare ne abbiamo avuto eccome, visto che la squadra non è mai stata impegnata per tutto il campionato in veri obiettivi di campo.

    Dai giornali ogni giorno esce un nome nuovo per la panchina quando invece sarebbe stato più serio ripartire subito con delle certezze. Non piaceva Iachini a cui era stato fatto un contratto di 1 anno e mezzo? Bene, ma la società doveva andare davanti alla città a spiegare perché non è andata bene con Iachini e con quale progetto si è deciso di ripartire.

    Qui invece non sentiamo parlare nessuno.

    Mi chiedo su quali basi si possa pensare di ripartire se dopo 2 stagioni fallimentari ci ritroviamo in questa situazione.

  • 24 Maggio 2022 in 14:57
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    Nessuno si è ancora scusato per lo schifo propinato. Che vadano ad Avellino a fare ste robe qui….il responsabile del vapore c’è ed è il mitico Ribalta&Pederzoli

    • 24 Maggio 2022 in 15:45
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      Da Avellino sarebbero già scappati

  • 24 Maggio 2022 in 15:28
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    Markness non senti la società parlare o spiegare semplicemente perché non hanno idea neppure loro di cosa vogliono !! caos totale non si sa chi decide e cosa decide !! immobilismo totale dettato da incompetenza andranno in ritiro con una squadra di giovani e fuori rosa o non idonei al nuovo allenatore che non potendo costruire la squadra in ritiro dopo 10 giornate sarà esonerato e via altro giro altra giostra ma ribalta rimane ….ps nessun allenatore vuol venire e crede in krause per cui vogliono triennali è un sacco di soldi per venire ……..

    • 24 Maggio 2022 in 17:59
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      La penso anche io così purtroppo e lo scrivo da molto tempo.
      Poi però i cosiddetti esperti ci dicono che il futuro è roseo…….

  • 24 Maggio 2022 in 16:35
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    l’anticipo non sfruttato mi sembra il problema minore.. è vero che ci saranno tante squadre ambiziose ma le retrocesse avranno le nostre stesse difficoltà della scorsa estate, non credo sia un caso che da 4 anni chi retrocede non risale subito
    Noi ridevamo quando faggiano parlava del budget, criticavamo lo stesso faggiano per come lo utilizzava però almeno l’impostazione di base era corretta, la proprietà faceva la proprietà e i dirigenti i dirigenti, ora sembra ci siano degli esecutori di capricci di coloro che ancora credono di venir qua e insegnare il business .. poco fa leggevo sotto altro articolo che qualche tifoso invocava sabatini o comunque un dirigente “forte”, ci sta sono d’accordo ma poi la realtà è che qui non vengono perchè di lavorare cosi non gli va bene.
    speriamo siano tutte considerazioni sbagliate, che la proprietà ci stupisca e non faccia come cairo che a memoria ci ha messo 6-7 anni per la serie a

    • 26 Maggio 2022 in 16:40
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      cairo ci mise un anno per la serie A…

  • 24 Maggio 2022 in 17:07
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    L anno prossimo al massimo puntiamo a vincere contro Genoa e Venezia i derby americani delle proprietà che costituiscono squadre di belle speranze ricche di giovani stranieri di proprietà per patrimonializzare il club in vista di future plusvalenze.

  • 24 Maggio 2022 in 22:04
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    non capisco cosa sia venuto a fare krause a parma? progetto non ne ha non è tifoso ( era juventino ) butta via soldi tanti …. troppi , cosa lo può spingere non è comprensibile ! Però attenzione ormai sono tanti gli americani in italia in serie A e il processo continua poco alla volta i vecchi proprietari italiani vendono alla fine gli americani avranno la maggioranza in lega e detteranno loro le regole ci americazzeranno anche il calcio

    • 25 Maggio 2022 in 00:11
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      Quando ci saranno 20 Craus in B ce la giocheremo. Che Dio ci liberi da questa disgrazia

  • 25 Maggio 2022 in 14:00
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    Questa società non ha semplicemente ambizione. Si accontenta di qualche effetto circa per tenere buoni i tifosi.

  • 26 Maggio 2022 in 11:07
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    Quali sarebbero gli effetti?

    • 26 Maggio 2022 in 18:31
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      Buffon, per esempio

      • 27 Maggio 2022 in 12:14
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        ma tanto non gioca mai, è stato fuori nei due mesi più importanti della stagione. Buffon non è né un problema, né una soluzione. Caso mai il problema è il suo vice Colombi che andrebbe finalmente defenestrato. Quando servirebbe è (caso unico al mondo) rotto e quando gioca prende caterve di gol. Con un portiere over 40 serve un vero 12, non Colombi. Se è simpatico nello spogliatoio fategli fare il “Tim menager”.

  • 27 Maggio 2022 in 15:09
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    Notizia importante appena apparsa su parmalive. Ribalta lascia

  • 27 Maggio 2022 in 15:12
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    Si è dimesso ribalta, non ho mai goduto così tanto

    • 27 Maggio 2022 in 17:24
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      Io non sarei così entusiasta, vorrei prima capire le motivazioni vere e quali sono le divergenze con la società.
      Non è un buon segnale per la stabilità societaria.
      Se la proprietà avesse insistito sui giovani di prospettiva e Ribalta invece volesse giocatori pronti ed esperti, saremmo ancora nel campo delle scommesse, con altrettante incertezze.
      Speriamo bene.

  • 27 Maggio 2022 in 17:58
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    io invece mi faccio domande.
    Se leggo nelle prime righe del pezzo di Trupo, mi pare di capire che Ribalta si sia rotto i coglioni di coprire il culo a Krause padre e figlio.
    Cio’ implica che i Krause vogliono andare avanti come hanno fatto finora e anche il contratto di Pecchia, già pronto e con accordi raggiunti potrebbe saltare.
    Ma soprattutto chiunque arriverà sarà solo un parafulmine delle nefandezze dei proprietari.
    E’ inquietante quello che ha scritto Parmatoday

    • 27 Maggio 2022 in 20:14
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      Da quello che si evince dall’articolo, Pecchia non è in discussione, quindi è una scelta anche, o del Presidente, nelle prossime ore vedremo i movimenti, ma Ribalta può essersene andato perché scavalcato. Comunque se Pecchia sarà, scelta condivisibile, ora sarà funzionale un DT in sintonia con il tecnico.

  • 27 Maggio 2022 in 18:54
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    Vediamo se arriva pecchia, se non arriva è notte fonda

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