CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / ECCE «PARMA»
(Gianni Barone) – Eravamo tutti pronti ad accogliere la notizia dell’arrivo del nuovo allenatore, il quinto dell’era Krause, quando all’improvviso il bye bye Ribalta ha sconvolto un po’ tutti, lasciando l’ambiente in un fragoroso silenzio, abbandonato al suo malcontento per una situazione per niente stabile, positiva e bene augurante, incapace d’ogni possibile reazione. Dimissioni vere o esonero mascherato? Ci si domanda. Quanto in questo saluto anticipato sia prevalso al momento, non è ufficialmente, dato sapere. Ma questo terremoto non annunciato, che molti avrebbero voluto si verificasse, affinché si smuovessero un po’ le cose, lascia, ora, tutti (inclusi gli auspicanti) un po’ sorpresi, perplessi, tranne coloro che si sono subito affannati a dire «io lo avevo già previsto» e, tra le righe, «lo avevo già fatto intendere in un pezzo datato, che molti non avevano voluto intendere». Diciamo un bel «Bravo», a tutti quelli che se lo aspettavano, o a quelli che attendevano con ansia queste improvvise e sorprendenti dimissioni. Molti sono stati accontentati, altri invece sono già pronti ad accusare la proprietà di aver favorito questo presunto vuoto di potere, da riempiere in tutta fretta, in vista della costruzione di una nuova squadra per la prossima stagione, con la scelta del nuovo tecnico in primis. Ora lo scenario, dopo questo ennesimo colpo di scena o fulmine a ciel sereno, (sdong!) come la vulgata lo vorrebbe definire, si arricchisce di nuove e sempre più sconvolgenti incertezze. «Ecce homo», direbbe ciascun Ponzio Pilato che si annida nell’anima di ogni tifosi confuso, disorientato incasinato e incavolato, di fronte ad una squadra flagellata, derisa, e ad una società quasi in attesa di «crocifissione» mediatica e non solo. Eppure sembra più un «Ecce bombo», o bomba di morettiana memoria, per come viene esibita questa crisi, grossa crisi, di valori e di certezze dopo un biennio che più oscuro e contraddittorio non poteva essere. I bene informati o forse solo quelli che ci provano, o tentano di prenderci, c’informano che alla base del divorzio ci sia una diversità di vedute circa il programma, i metodi e le strategie di mercato per la realizzazione dell’ennesimo progetto tecnico/sportivo/societario dopo i fallimenti recenti. Ma va? E cosa ci dovrebbe essere d’altro? In questo caso nessuno pensa che ci siano lese maestà del «politicamente corretto», tanto caro alla caro alla proprietà e che qualcuno aveva individuato come la causa dell’esonero di Iachini. Qui sono in ballo le visioni e le previsioni, qui, epistologicamente, si tratta del superamento di certi modelli di sviluppo «modernista», non condivisi, in luogo di una riscoperta di valori più «funzionalisti» legati ad un campionato, quello prossimo, poco incline a sperimentazioni avanguardiste da sostituire con un sano realismo, poco glamour, a chi, per censo ed investimenti, è da considerare «padrone del vapore», a tutti gli effetti nonostante l’origine «yankee», a cui tutti dovrebbero abituarsi al più presto. La svolta «postmoderna», forse voluta dal dimissionario D.T., rappresentata non solo dalla scelta del nuovo tecnico pare non fosse digeribile o assimilabile da parte di chi detiene il potere di decidere e gestire le sorti della compagine Crociata. Adesso con il toto-mister giunto quasi all’arrivo, si apre il toto D.T., sempre che il D.S. in carica rimanga e sempre che il nome che tutti indicano come il nuovo allenatore sia quello vero, quello giusto.
Finalmente il nome nuovo potrebbe essere quello buono, quello vero, quello che incanta, che appassiona, che rende l’attesa non più vana, che restituisce forse anche maggiore credibilità all’attesa stessa, e alla scelta la quinta in pochi anni, di nuova esperienza. Un nome che scalda i cuori? Chissà se sarà veramente così dopo tante delusioni, amarezze, rabbie ed amnesie. Chissà se sarà finalmente quella giusta, qualcuno si chiede dopo tanto insistere, tentare, provare e simulare e sbagliare, non occorre negarlo, si è arrivati ad una scelta non più di un emergente e nemmeno di un conservatore. Una scelta dettata da un realismo improvviso o da una necessità improcrastinabile? Sarà veramente così o bisognerà ancora attendere nuovi sviluppi o nuovi cataclismi? Eppure Pecchia sembrava poter essere il profilo giusto, tecnico «post moderno», a tutti gli effetti, poco avvezzo al calcio propositivo, posizionale, e per niente amante della costruzione dal basso. Lui che nel suo curriculum di calciatore può vantare l’insegnamento di maestri del calibro di Lippi, Simoni, Fascetti, Sonetti e perfino Macisto Bolchi, speriamo possa non cedere a tentazioni contrarie all’indole dei suddetti, per il bene di tutti, e sempre che possa davvero arrivare. Gianni Barone
Barone che siano dimissioni non ci sono dubbi !! ribalta se ne andato alla nick carter e l ultimo chiuda la porta sbaang in faccia a kk …….altrimenti scusi sarebbe ulteriore dimostrazione di dabbenaggine l avrebbero esonerato un mese fa ! ribalta va perché romanticamente ha ritrovato dignità persa e sopratutto perché ha trovato un nuovo posto !!!( lazio o marsiglia ) ma assieme a piazzi denota che parma non è più una piazza ambita non solo dai giocatori ma anche da direttori sportivi e direttori finanziari ( grave brutto sintomo , mai rimpiazzato kalma forse preferiscono i krause che nessuno metta il naso ………) una società che ha più addetti stampa che squadre di serie A manco un comunicato riesce a fornire dobbiamo sapere da sky le notizie !! le sembrano seri se poi fosse licenziamento avrebbero il sostituto io non scommetterei che pecchia venga al circo krause !! e caos totale altro anno buttato . Le do uno scoop sa chi decide il prossimo ds del parma un procuratore !!!! chi vuol capire capisca
anche yuri de rossi se ne va tutti abbandonano la barca o circo krause !! chi era ? un responsabile settore giovanile che così bene hanno lavorato , se tutti preferiscono guadagnare meno ma andarsene direi che era un ambiente di …….del cavolo il parma calcio 1913 forse non solo i calciatori erano demotivati ma tutti !! io non ricordo in 50 anni che seguo il calcio una società senza ds e allenatore a un mese dal ritiro con la possibilità che avevano di tenere iachini e programmare un mese fa
Qualcuno mi spiega perché Craus ha l’allegria alla camera di compensazione della Lega? E portandoci in serie D, vuole pagare i cartellini solo per giovani stranieri di belle speranze che parlino inglese e vengano da Francia, Romania, Belgio, Thailandia o Malawi? Cosa c’è sotto?
Forse perché danno delle feste con il suo vino? Per il resto ci vuole Nick Carter,complottista…….
Beh dopo due anni la cosa inizia a diventare curiosa…comunque siamo finiti nelle peggiori mani possibili. Vorrei sentire cosa hanno da dire adesso tutti i vari Brugnoli, Pasta, espertoni vari e teorici del futuro roseo. Come nel caso del cinese avevo purtroppo ragione io e i fatto mi stanno dando ragione. Vediamo chi ha argomenti a favore del futuro roseo e del circo a stelle e strisce. Prima questi si levano dai maroni meglio è o qui si fa una brutta fine in stile bresciano.
Ho sempre criticato Ribalta.
Lo faccio anche ora. La barca non si abbandona adesso… anche se meglio perderlo che tenerlo.
Siamo senza Società. Ma non più nel senso di incapaci… se ne sono andati proprio.
Ancora una volta tre mesi di vantaggio buttati ma qui è peggio.
Vediamo cosa accade. Se te lo dicono. Perché questi manco parlano… silenzio totale.
https://www.tuttomercatoweb.com/parma/?action=read&idnet=cGFybWFsaXZlLmNvbS0xOTQ0NzY
Magari
Mi lasciano stupito tutte le certezze che leggo in questi commenti. Io non sapendo niente di quanto succede in società, provo a fare delle “supposizioni” . Ribalta non si è mai esposto in pubblico, se non in qualche apparizione televisiva (con domande credo, concordate). Da inizio anno sono circolate voci di un interessamento nei confronti di Sartori, non credo che a Ribalta, queste voci abbiano fatto piacere, evidentemente la proprietà non era entusiasta del suo operato, a fine stagione avrà dovuto giustificare il fallimento sportivo della squadra, di cui era il massimo responsabile, che sia andato sbattendo la porta non mi pare molto plausibile, anche perché per un dirigente è meglio avere nel proprio curriculum una dimissione, per “differenza di vedute” con la proprietà, piuttosto che una cacciata per mancato raggiungimento degli obiettivi minimi e d’altra parte alla proprietà conviene risparmiare un onorario importante.
Per quanto riguarda il nuovo tecnico, le voci davano per certo che Ribalta volesse Grosso, con malumori da parte della Piazza, poi l’accordo con Pecchia quasi subito dopo le dimissioni dalla Cremonese, qualche dubbio diventa lecito.
Questo sono solo supposizioni, da parte di un tifoso che non sa niente.
Per il resto speriamo bene.
Sempre e solo Forza Parma
Potete credere o non credere ma, giornalisti che si occupano del Parma e che hanno parlato coi diretti interessati, parlano di dimissioni determinate da divergenze di vedute per la campagna acquisti. È certo, saputo e acquisito che Krause abbia già comunicato che si sarebbero acquistati giocatori stranieri giovani e per italiani solo parametri zero e pochi. Ribalta, che ha rinunciato a tanti soldi e quindi avrà come recuperarli, ha scelto di andarsene perché non in linea con questa ipotesi di lavoro imposta.
Sul tempismo si deve dire che l’accordo con pecchia c’è ma non è firmato e soprattutto Krause non è a Parma né viene nemmeno quando va in visita dal papa. Domanda quanto gliene importa del Parma? Ha l’allergia alla stanza di compensazione? Si. Perché compra stranieri? Chissà…
Ecco Aldo sull’allergia alla stanza di compensazione sarebbe ora che quelli che esultavano per la licenza Uefa condita da 12 posto in B iniziassero a spiegare questa cosa…unita all fissa per i mitici giovani stranieri di belle speranze (alla Busí, Sohm ovvero bidoni da Eccellenza).
Condivido questo pensiero, questi incompetenti da un anno in qua hanno compiuto delle nefandezze incredibili, non sono un genio, ma il mandato che può aver dato loro Krause, nella scelta del tecnico e nell’allestimento della squadra è lampante, grazie alle interviste e alle conferenze stampa, se poi il duo sottovaluta la cosa pensando di fare una passeggiata, prendendo un tecnico inesperto, di cui probabilmente non conosci neanche le basi del gioco, allestendo una squadra incompleta in ogni reparto, scarsa nelle capacità tecniche del centrocampo, in più basata in attacco su tre solisti conclamati e senza una prima VERA punta………
Neanche il tentativo di correre ai ripari ha sortito risultati, Iachini che avrebbe dovuto essere la scelta iniziale ha messo più tempo del dovuto a trovare la quadra, e il mercato di gennaio non ha portato alcun frutto alla causa, ed in tutto questo, lor signori non hanno mai messo la faccia.
Se io fossi il Presidente è lampante che non sarei contento di tutto questo, mettendo in discussione le scelte dei dirigenti. Ma io penso che le dimissioni siano il minimo dopo un disastro simile, dopo le si possono mascherare dando qualsiasi motivazione, ma i dirigenti o allenatori con le palle se ne vanno prima se vogliono salvare la faccia, tanto più se fosse vero che Krause & Son, scelgono allenatori, giocatori e magari fanno anche la squadra…….
Pienamente in accordo con Rickman. Chi li ha presi i vari Rispoli, Costa, Cassata, Simy e pure Pandev (acquistato negli ultimi minuti di mercato!!)… non rientrano di certo nei canoni di gradimento della proprietà (giovani e stranieri), dunque? Ha totalmente sbagliato la campagna acquisti invernale che se veniva fatta in modo decente arrivavamo di sicuro ai play off. Carta bianca l’ha avuta e ha totalmente sbagliato.
Si parla di braida, magari venisse…
TMW: Braida nuovo direttore del Parma, se confermata la notizia, il cerchio si chiude, ora sappiamo chi ha preso Pecchia. E si spiegano tante cose……
Pare sia totalmente infondata e destituita di fondamento questa notizia. Così mi è stato detto stasera.
E avremmo qualche speranza…aggiungo io
Non male Vigorito. Presidente con possibilità economiche notevoli e che ha ottenuto risultati sportivi importanti ha mollato il Benevento come una mer… in mezzo alla strada.
Se in generale non si riducono i costi, fra un po’ i campionati di calcio di giocano nei campetti perché le società chiudono tutte.
C’è di che riflettere anche dalle nostre parti, dove, per antico censo, tutto ci pare dovuto…
Il pretesto è lo striscione davanti allo stadio. Dubito sia il vero motivo. Lui ha speso molto negli ultimi 6 anni. Sarebbe umano essere stanco. Bisogna vedere come lasci la società e con quali debiti
Io ho ragione di credere che se dalle nostre parti ci fosse stato un diverso atteggiamento da parte di taluni, forse la precedente esperienza avrebbe anche potuto avere un seguito. E appunto è logico che a furia di prender pesci in faccia la gente si stanchi…
È sempre colpa di qualcun altro…
Nel senso?
Pare che ora arrivi Braida come nuovo DS. Sarebbe un colpo troppo intelligente per questo circo yankee.
Condivido in pieno, Direttore. Sono passati 7 anni da quando gli imprenditori di Parma hanno provato a fare qualcosa di buono per la squadra e c’è ancora chi non si è stancato di insultarli e sputtanarli ogni santo giorno che Dio manda in terra. Anche io ho ragione di credere che pure questo aspetto abbia influito nella cessione. Vedi Vigorito. Alla fine siamo tutti umani, non è pensabile fare in eterno i punching ball per le frustrazioni altrui.
Non mi permetto di discutere in merito al fastidio che i precedenti proprietari possano avere avuto dalle critiche.
Il motivo della cessione però è stata l’impossibilità oggettiva di proseguire sul piano economico patrimoniale. Il sig. Ferrari disse chiaramente in conferenza stampa che lui è i soci non si potevano permettere il Parma a quei livelli e fin dall’inizio in Serie D egli parlò di necessità di riavviare e cedere. Già alla fine del campionato di serie B si erano manifestati alcuni segnali di pericolo. Semmai bisogna cominciare a chiedersi se Parma possa permettersi una squadra ad alti livelli ( alta B/serie A). Saltati nel 2003, 2015, in crisi dal 2018 al 2020 con cessione a quella che oggi è un’incognita.
L’interrogativo finale è lecito, del resto il Vostro Grillo Parlante ve lo diceva, con vostro scorso, già qualche anno fa. Del resto non è che siamo gli unti del Signore, anche se abbiamo passato quasi un trentennio di grandeur rispetto ai primi 70 anni sfangandola in C (più) e in B (meno). Però non va bene veicolare fake news, per di più citando non correttamente le parole di Marco Ferrari che del Nuovo Inizio era stato ideatore e collante. Non è infatti che la vecchia compagine non potesse sobbarcarsi l’onere di mantenere un club in serie A ~ cosa che aveva peraltro fatto e con discreti risultati (dico solo “discreti” perché non voglio sbracare) ma non lo voleva per la precisa volontà di lor signori ad interpretare il ruolo di “imprenditori calcistici”, avendo come core business le proprie aziende. Quindi non era mai stato nascosto che la “start up” sarebbe prima o poi passata di mano. Sulle infinite possibilità economiche dell’acquirente non ci avevano visto male, ma purtroppo non tutte le ciambelle riescono col buco. Va, tuttavia, sfatato il falso mito circa presunti “segnali di pericolo” cui accenna il lettore. Segnali che non esistono per il semplice fatto che tutti gli adempimenti economici (anche sostanziosi) sono sempre stati adempiuto nei tempi perentori previsti (anzi in anticipo) anche pochi giorni prima dell’ingresso della nuova proprietà. La differenza stava nella volontà di continuare ad investire/spendere da parte di chi aveva scelto di non rovinarsi col pallone. Magari lo stimolo per farlo avrebbe potuto esserci se le bacheche personali di chi ha messo tempo e capitali per questa causa non fossero state imbrattate da insulti e contumelie (gratuiti) di chi si nasconde dietro un presunto amore per il Parma per inseguire personali interessi. Sui casi più spinosi (Pippein, Nello Mazzone etc) non solo non c’era stata solidarietà, ma addirittura il fuoco amico (amico si fa per dire) appiccato a Parma.
Io penso che il problema fondamentale di una squadra di calcio sia il passaggio da giocattolo/speculazione personale a azienda. Il Presidente attuale non mi pare abbia capito questa distinzione perche non sta trattando il Parma calcio come azienda. E questo mi spaventa molto per il futuro
👍👍