CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / FARSI PARTE DIRIGENTE. O DILIGENTE?

(Gianni Barone) – Sono lontani i tempi in cui Roberto Bortoluzzi, l’iconico conduttore radiofonico di «Tutto il calcio minuto per minuto», invitava i suoi cronisti – e che cronisti! – a «farsi parte dirigente» per responsabilizzarli al massimo nell’economia e nel ritmo della trasmissione: ma ora nell’economia e  non della gestione del Parma, occorrerebbe, davvero che qualcuno si facesse parte dirigente o diligente per uscire da questa difficile impasse e non solo. Dopo il ribaltamento di ruoli verificatosi con le dimissioni di Ribalta e l’assunzione in ruolo dei restanti Pederzoli e Notari, urge al più presto l’identificazione dei reali compiti che ognuno dovrebbe svolgere, appunto, nella nuova new economy di mercato fatta da allenatore da assumere, giocatori da acquistare o da piazzare dopo il ritorno dai prestiti oltre a tutto il resto in tema di ricostruzione di rosa più consona e adatta ai ritmi della prossima serie B. Qualcuno come Carlo Brugnoli, dalla Gazzetta di Parma, fa riecheggiare la sua sorpresa ed avversione nei confronti di coloro i quali, in virtù di una scarsissima memoria, sono passati, nel breve volgere di un battito d’ali, da feroci contestatori di Ribalta, ad abili difensori della sua gestione in conflitto con il reale responsabile, secondo la loro opinione, della recente disfatta Crociata. Un rimbalzo di colpe tra chi è meno bravo e meno competente dell’altro, questo il quadro che si prefigura nell’animo di chi dovrebbe sostenere il club, in virtù di fede e passione, ma che da due anni a questa parte non fa altro che criticare, e contestare club, addetti ai lavori e giornalisti in particolare, accusati di servilismo e scarsa professionalità per non aver saputo fare le domande e le analisi opportune al fine di riuscire a spiegare e a descrivere, nel migliore dei modi, il perché del fallimento degli obiettivi societari dichiarati. C’è inoltre chi vorrebbe che il vuoto di potere, forse solo fittizio, potrebbe essere, finalmente, riempito da qualcuno veramente valido per personalità e competenza identificato nella persona di Alessandro Lucarelli, prima che qualcun altro lo porti via davvero, e prima che  l’ «ufficio prestiti», in cui è stato delegato non diventi simile all’ «ufficio sinistri» del Ragionier Filini di fantozziana memoria. Il problema per qualcun altro non si potrebbe nemmeno porre visto che dal momento che si è fatto a meno del D.G. dopo il divorzio di Kalma, mai sostituito, si potrebbe fare a meno anche del D.T., se chi già c’è riesce a sbrigarsi dandosi una mossa sul mercato, in maniera non si pretende eccezionale, ma normale. Di tanti direttori si potrebbe anche fare a meno, quando, come una volta, quando esisteva il general manager, ne basta uno solo che sappia fare bene il suo mestiere come visto da altre parti, in A, ma anche in B. Ci vorrebbe qualcuno che si facesse veramente parte dirigente, e che riuscisse ad indirizzare la proprietà verso un progetto più concreto e più a corto e medio termine, con scelte oculate, non esotiche, meno suggestive, ma più in linea con la realtà di un torneo che non prevede voli di fantasia fuori luogo. Questo è ciò che si chiede a chi si dovrebbe fare parte dirigente, meglio se diligente per scelte di uomini e obiettivi. Dovrebbe essere semplice concepirlo, però a quanto pare, visti gli ultimi esiti, la cosa è addirittura molto più complicata del previsto. Intanto nella giornata dei verdetti il Monza sale in A, liberando un posto che sarà riempito da Padova o Palermo, nobili decadute in finale play off di serie C. In Brianza gli esperti di «parte dirigente», applicata al calcio si sprecano, e non sarebbe male prenderli a modello in tema di autarchia, ahinoi, sempre più fuori moda. Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

13 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / FARSI PARTE DIRIGENTE. O DILIGENTE?

  • 31 Maggio 2022 in 07:39
    Permalink

    Oggi è il 31, domani vedrete che arriveranno le notizie ufficiali e che già dal 2 cominciamo una nuova Era del Parma calcio, ricca di gioie e soddisfazioni perché sicuramente arriveranno persone competenti che in un paio di mesi metteranno su una squadra che lotterà per i primi posti.
    Sono un sensitivo…

    • 31 Maggio 2022 in 10:54
      Permalink

      Gaio mi sa che sei anche tu nomen omen

  • 31 Maggio 2022 in 11:17
    Permalink

    Penso che la persona competente in primis, debba essere il tecnico, Fabio Pecchia, ingaggiato per portare avanti un discorso in cui ha dimostrato sapienza ed un progetto tecnico, su cui il Presidente batte e ribatte dal suo arrivo. Le indicazioni le deve dare il tecnico, e i DS devono avere l’abilità di scegliere i giocatori adhoc, lasciamo stare i DT, con Ribalta abbiamo visto i risultati, se fossi stato il Presidente è evidente che avrei chiesto le dimissioni del responsabile primo. Penso che se Pecchia ha sposato il progetto Parma, abbia avuto rassicurazioni in proposito, aveva anche altre proposte persino dalla serie A, è un uomo abituato a giocare con i giovani ed il tetto ai prestiti di 8 giocatori, fa si che in serie B ci sia un largo bacino di scelta di giovani e non, di squadre di A mandati a farsi le ossa. Anche io voglio essere ottimista ma senza ironia, questa volta si sta partendo con il piede giusto, è vero che Pederzoli sono anni che non fa il DS, ma vorrei ricordare che costruì il più forte Brescia di sempre e chissà mai…..

  • 31 Maggio 2022 in 15:29
    Permalink

    Il nostro nuovo diesse il signor Pedersoli giusto a inizio campionato mise il Vicenza tra le candidate alla promozione dando se mai ce ne fosse bisogno dimostrazione delle sue qualità. Sabatini al confronto è un dilettante. Ribalta sapeva come si vince la B e Pedersoli aveva timore del Vicenza. Penso che non serva aggiungere altro se non mo mama ma a chi siamo finiti in mano!

  • 31 Maggio 2022 in 15:55
    Permalink

    Ma siete sicuri che Pecchia venga?? Intanto hanno silurato anche FABBRIS

  • 31 Maggio 2022 in 21:25
    Permalink

    Oh my God!!!

  • 31 Maggio 2022 in 22:02
    Permalink

    Cioè, veramente Pederzoli è stato promosso dopo l’addio di Ribalta? Dubito che questo tizio conosca procuratori e calcio italiano.

    • 1 Giugno 2022 in 08:07
      Permalink

      In realtà, l’uomo mercato è sempre stato Notari.
      Arriverà un amministratore delegato , verranno rimossi vari personaggi dai vari uffici, considerati dalla famiglia Krause costi non necessari e difficilmente verrà preso un nuovo ds.
      Pecchia, come scritto ieri l’altro, aveva già un pre contratto firmato con penale salata da pagare in caso di mancato deposito.
      Non è scelto da Krause che fino all’ultimo istante prima della firma potrebbe anche cambiare idea (ma dubito) e comunque mi pare di vedere un’attenzione più marcata alle spese da parte della famiglia che ora “ci sta guardando dentro”. Fabris era di fatto stato rimosso dall’incarico un anno fa. Poi lo hanno tenuto con mansioni diverse per un altro anno ma il destino era segnato. Come lui, altri.

      • 1 Giugno 2022 in 09:26
        Permalink

        Evitiamo di fare del gratuito terrorismo, please: quando si parla dei dipendenti (e negli uffici ci stan loro/noi) non si tratta di personaggi o di dirigenti (con gli emolumenti del caso commisurati, appunto, al rischio “esonero”), ma di umili persone che percepiscono stipendi normali. Quando si parla di loro serve rispetto, appunto perché sono alla stregua di ogni lavoratore. Ne’ credo che sia tagliando persone negli uffici che si inizia ad avere più attenzione nelle spese, proprio per i motivi poc’anzi indicati, giacché non incidono sulle spese sulle quali lei asserisce che la famiglia starebbe ponendo attenzione.

      • 1 Giugno 2022 in 10:06
        Permalink

        Si, molto attendibile, tutto e il contrario di tutto, comunque notizie già vendute per buone in recenti interventi e tutte da verificare, se non uscissero sarebbe meglio.

        • 1 Giugno 2022 in 10:53
          Permalink

          Beh se poniamo fede ai suoi errori ortografici, alla conoscenza del verbo avere e della preposizione semplice A, lei ha dichiarazioni e notizie certo più attendibili. Con stima

          • 1 Giugno 2022 in 12:51
            Permalink

            Per scrivere minchiate non è necessario un perfetto uso dell’Italiano, basta leggere le sue.

  • 1 Giugno 2022 in 10:04
    Permalink

    In realtà a me è stato riferito questo.
    Le notizie vengono da persone solitamente informate.
    Non voglio certo fare terrorismo e anzi auspico esattamente l’opposto.
    Il riferimento ai costi da tagliare è a 360 gradi.
    Lungi da me, fare opera terroristica. Se è stata percepita in questi termini, mi scuso. Mi astengo da fare ulteriori commenti sulla questione.

I commenti sono chiusi.