CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / A CIASCUNO IL SUO
(Gianni Barone) – A meno di venti giorni dall’inizio della nuova stagione, oltre ai soliti luoghi comuni sulla difficoltà del torneo cadetto in questione prossimo venturo, qualcuno si chiede se qualcosa, nel mercato del Parma, si muova oppure no. Eh? O no. Qualcun altro, eccepisce, per eccesso di zelo regolamentare, che ancora non è possibile, depositare contratti di calciatori: ergo occorre attendere l’inizio canonico del mercato per poter avere contezza dei movimenti in entrata e in uscita del Parma e delle altre 19 partecipanti alla contesa. Infatti oltre alle voci, alle parole, di fatti se ne sono visti ben pochi in tema di acquisti e cessioni, molte squadre sono addirittura ancora alla ricerca dell’allenatore, vedi Brescia, Pisa, Cosenza e Reggina (alle prese anche con l’iscrizione e il cambio societario), quindi dalle nostre parti con l’arrivo ufficiale di Pecchia ci si dovrebbe considerare già in vantaggio. Si fa per dire. Però, esiste sempre un però: i tempi che si era detto, dovevano stringersi, si stanno allungando e ci si trova nella condizione, scomoda, di non avere ancora chiara quella che sarà la linea di rafforzamento della rosa e della squadra, alla luce dei programmi e dei proclami annunciati, con il ritiro precampionato alle porte. Contrariamente al passato si è sentito pronunciare meno la parola «progetto», che nel calcio, novanta su cento, o non funziona o porta sfiga, quindi se c’è o esiste, un progetto, per scaramanzia, si è ritenuto opportuno tacerlo o non sbandierarlo con facilità e allegria; si è parlato, tra le righe, un po’ sottovoce, di calcio offensivo, locuzione anche questa non sempre bene augurante, però l’attesa si prolunga dando l’impressione che le difficoltà, che qualcuno aveva paventato sin dalla fine dello scorso torneo, siano reali, effettive e un tantino preoccupanti. Per coprire i vari vuoti, si è salutato l’arrivo del Palermo quale ultima squadra iscritta guidata da un ex tecnico Crociato che, a livello mediatico è stato ricordato non tanto per i risultati quanto per il vigoroso calcio nelle terga rifilato al collega, anch’egli ex Crociato Di Carlo. Stiamo parlando di Silvio Baldini, il quale, dopo l’eclissi nei suoi feudi massesi e carrarini, ha avuto modo di rilanciare una piazza importante come Palermo, caduta in disgrazia dopo l’era aurea targata Zamparini, e ora in procinto, conquistata la B, di essere acquistata da un colosso straniero arabo già in auge altrove. Baldini, insieme a Tesser del Modena, Castori neo tecnico del Perugia, e se arriva anche Andreazzoli, in lizza per la panchina del Pisa in alternativa a SuperPippo, rappresenta lo zoccolo duro degli allenatori nati negli anni 50, che si oppongono alla «nouvelle vague», dei tecnici che costituiscono la maggioranza. Tipi di «Matusa» in panchina che non disdegnano un tipo di calcio offensivo, più nel caso di Baldini ed Andreazzoli che non in quelli di Tesser e Castori, più fedeli alla tradizione «italianista», mai da dimenticare, in buona sostanza. «In buona sostanza abbiamo rotto le palle», vero? Al pari del mitico avvocato, del benignano Johnny Stecchino. Della serie «Quando il calcio non conosce conflitti generazionali», in tema di mentalità. C’è spazio ancora per tutti, a scapito dell’anagrafe, nel calcio e si spera anche in altri ambiti a noi più vicini tipo quello dei telecronisti, sempre più invasi da giovani urlatori dediti al culto del «modulo» usato, erroneamente, a mo’ di sinonimo del sistema di gioco, dai più ignorato. Intanto «a ciascuno il suo», non nel senso latino che Sciascia, nel suo romanzo omonimo ci ha voluto rappresentare, con tutte le drammaticità del caso, ma nel senso che anche chi non ha brillato per scelte, intuizioni ed operazioni in B, come nel caso Ribalta, si è visto riconoscere una sorta di promozione presso un club d’oltralpe prestigioso, tra lo stupore e la sorpresa generale, dopo la non tanto velata bocciatura di K.K., pochi giorni fa, in sede di conferenza. A ciascuno ciò che non è dovuto, o giù di lì, che non incoraggia certo a fare di meglio per chi ha sempre creduto nella meritocrazia. Ma non sempre è e sarà così, o almeno lo speriamo visto le tante convocazioni a sorpresa, definite da qualche esimio come Sconcerti un po’ a capocchia, nella «ricostruenda» Nazionale di Mancini che hanno portato ex dilettanti come Gatti e giovanissimi sconosciuti ai più come Gnonto, quali eredi di Chiellini ed Insigne. In questi casi, come in quelli del bomber rosanero Brunori (ex Brunori Sandri), appetito da molti club di A e B, transitato da Parma senza lasciar traccia nell’era Faggiano, vale molto di più, nell’accezione migliore il motto «a ciascuno il suo», dopo aver tanto faticato e dopo essere stato molte volte ignorato da fior di osservatori e direttori componenti ciò che è rappresentato dai migliori «scouting», della penisola. Penisola che geograficamente, come ci dice la Gazzetta di Parma, in mancanza di notizie vere, rappresenta i 14/20 delle regioni, da Bolzano a Palermo, tralasciando solo Piemonte, Val d’Aosta, Friuli (se ci fosse stata Trieste avremmo omaggiato la Carrà che invitava a far l’amore dal capoluogo Giuliano in giù), Abruzzo e Molise (che una volta erano una regione sola) e Basilicata o Lucania che dir si voglia. In mancanza di altro siamo costretti a divagare anche noi, in attesa che ciò che ci spetta, e ci aspetterà sarà finalmente dovuto anche a chi non ha commesso errori o ha sbagliato progetti e programmi. Sbagliando non s’impara, (vedesi il Donnarumma coi piedi, stizzito dalle osservazioni al riguardo di una impertinente intervistrtrice Rai, Tiziana Alla) ma a quanto pare si può anche far benissimo carriera… Gianni Barone
Beh, esiste la possibilità di firma di un pre-contratto prima dell’apertura ufficiale del mercato. Noi come sempre siamo lentissimi in tutto quello che facciamo.
P.s: ma scrive solo Barone sul blog in estate? Ogni 2×3 ci sono suoi articoli. Savarese, il Gallo, ecc…?
Stanno aspettando il mercato di Craus
😄🤣
Inutile parlare di mercato in entrata in questo momento, la priorità del Parma al momento è piazzare gli esuberi, non si possono tenere in rosa 100 giocatori.
Gli acquisti saranno pochi speriamo solo mirati e giusti.
Si va interessante il calcio femminile !!!!!!! piatto ricco mi ci ficco il volpone di craus sta pescando le brasiliane ……..
Il calcio femminile al tifoso parmigiano medio interessa come il numero di positivi riportati dagli zelanti bollettini quotidiani della Rudarola
Davide ti sbagli vuoi fare una scommessa alla fine del campionato la media di spettatori del calcio femminile sarà superiore a quello maschile ! arrivano brasiliane svedesi americane ……..sarà la punta di diamante del circo krause 2023 , retrocederemo anche li ma almeno la vista è buona …….certo se retrocede anche li krause è meglio che si faccia prete
Ma cosa vuoi farci con le brasiliane dai, am ven da ridor. Va al nait, al fulbol le una cosa diversa
finirò’ con l abbonarmi al calcio femminile anziché al maschile !!! se ci sono le brasiliane
Temo non si abbonerà nessuno ne al maschile ne al femminile. Le gente ha i maroni fracassati e non ne può più di Craus
Sì ma il mio è piccolo…