CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / STRINGERE I TEMPI
(Gianni Barone) – Nonostante le amarezze e le delusioni recenti, il club Crociato, come sottolineato a più riprese dal neo tecnico Fabio Pecchia in sede di presentazione, attira ancora. Eccome attira, per la sua storia e per la solidità societaria, checché ne pensino, tanti, molti, troppi, tifosi scontenti. Il suo stile, la sua cultura (non solo sportiva, ma giuridica, in virtù dei suoi studi universitari) ci restituiscono un allenatore preparato che ha saputo scegliere il club giusto, dopo la fine del suo precedente percorso “grigiorosso”, culminato con una storica promozione nella città delle tre T (toras, toron e tettas). Le idee sembrano chiare, soprattutto quando puntualizza che non sempre si è o si sarà in grado d’imporre il proprio gioco, come molti vorrebbero, in un campionato duro e atipico come quello della B, nei confronti degli avversari che a volte occorrerà arginare, subendo il loro gioco, come successo alla sua Cremonese, al ritorno proprio contro il Parma. Si è parlato di emozioni da provare e corrispondere a chi in questi due anni ha subito tutt’altro, con sconfitte ed obiettivi sfumati con largo, larghissimo anticipo. Poi, sul dettaglio tattico, sollecitato dal solito sprovveduto che gli ha chiesto quale sarà il suo modulo (sic super sic, basta con questo tipo di ignoranza!) ha cercato di sorvolare, liquidando il tutto dicendo che partirà dalla difesa a 4, e poi per il centrocampo e l’attacco si vedrà in base alle caratteristiche di chi arriverà, e che i numeri tanti cari a giornalisti, pubblicisti, maniscalchi et assimilati, non sono poi così importanti di fronte a mentalità ed atteggiamento da ricostruire. Ha inoltre parlato, in modo alquanto originale, di “squadra invisibile”, accezione che comprende tutto ciò che non si vede, ma che si dovrebbe sentire in termini di personalità e di anima, meritando l’appellativo di “tecnico contemporaneo”, elargitogli da un Presidente Krause, decisamente sincero nell’affermare che gli errori commessi in passato sono stati frutto delle scelte sbagliate in termini di uomini, che ora non fanno più parte, con buona pace di tutti, del club. Club al quale il nuovo tecnico ha intenzione di rivolgersi in ogni momento del suo lavoro che sembra già essere iniziato in un’estate in cui si dovrà in ogni modo stringere i tempi al fine di costruire un’identità di squadra che sappia reggere l’impatto di un campionato sempre più competitivo. L’esame di teoria e di comunicazione è stato superato a pieni voti: un profilo migliore non si poteva certo pretendere di trovarlo altrove, di questo credo si siano convinti tutti, compresi coloro i quali stanno dando l’impressione di essersi allontanati dai colori Crociati. Occorre recuperare credibilità, di questo il tecnico è convinto, e su questa strada dovrà essere costruita la stagione con l’appoggio di un Presidente che in nessun modo si vuol arrendere alla mediocrità non in linea con l’orgoglio e con la storia della società. Un Pecchia tranquillo, riflessivo, contemporaneo nei modi e nelle idee, postmoderno come lo avevano definito noi, che non s’inchina, ma che ammette, pragmaticamente, che in mezzo alla “babele” Crociata degli ultimi anni, bisogna trovare un linguaggio comune che riesca a mettere tutti d’accordo, e tutti sulla stessa linea di navigazione. Compito non facile, tutt’altro che agevole non riuscito ai quattro predecessori, che nonostante competenza e curriculum, sono naufragati perdendo la rotta chi in A come Liverani e D’Aversa, e chi in B come Maresca e Iachini. Sembrava facile, ma in realtà così non è stato. Ora Pecchia, motivato al punto giusto, dovrà fare esercizio di realtà ed anche di umiltà nel coadiuvare le operazioni di mercato in entrata e soprattutto in uscita, al fine di avere una rosa competitiva già con l’inizio del ritiro. Per costruire ci vuole tempo, ma per vincere subito occorre stringerli i tempi di questo il tecnico è consapevole, speriamo riesca nell’impresa di farlo sul campo e non solo a parole. Gianni Barone
Condivido in pieno l’articolo di Barone, abbiamo preso il miglior allenatore sulla piazza, per la ricostruzione di una mentalità e forse di un gioco che negli ultimi due anni si è perso, alla faccia di chi sosteneva che tutti scappavano, e nessuno voleva venire. Chiarita anche la questione dell’analisi dati “l’algoritmo”, che un domani servirà a comprare i giocatori, forse, ma che ora tali operazioni vengono effettuate grazie al lavoro di scouting degli osservatori. Soddisfacente anche il chiarimento sui giocatori che integreranno la rosa, giovani di talento, che hanno avuto già esperienza di A e B. Ovviamente chiari anche i motivi che hanno spinto Ribalta a rassegnare le dimissioni, il mercato di gennaio fallimentare non in linea con i dettami tracciati. Ora speriamo che alle parole seguano i fatti.
Una domanda sul tema ormai stucchevole dei giovani. Argomento che vale lo starnuto di un ubriacone come diceva mia nonna. Se mi serve Coda per andare in A è meglio lui o un 20 enne franco maliano che arriva dalla serie C belga? No perché poi quello che conta è vincere le partite. E Craus in due anni non ne ha messe in fila 10 di vittorie B compresa. Per me i giovani possono andare a catar su le tomacche
Se avere Coda in squadra significasse la matematica certezza di salire in A, allora sarei d’accordo, ma dal 2016-17, ha sempre giocato in B a parte un anno in A (4 reti), andando sempre in doppia cifra, ma con due sole promozioni Benevento e Lecce, squadre in cui aveva anche un contorno adeguato. Il Parma dell’anno scorso non aveva uno staff dirigenziale e tecnico all’altezza, una rosa approssimativa e sopravvalutata in tutte le componenti, soprattutto la speranza del riscatto di Inglese. Chiedere a Coda di rinunciare alla A sarebbe illegittimo, ovviamente potrebbe essere il suo canto del cigno visto la ragguardevole l’età. Nella Cremonese Ciofani (8reti) e Dicarmine (5reti), come Mota (12reti) e Gytkiaer (14 reti) nel Monza, compresi i Playoff, non mi sembra abbiano vinto la classifica marcatori. Le figure giuste per il Parma potrebbero essere un Lucca o un Mulattieri, in rampa di lancio, o un Lapadula più maturo ma che sono sicuro potrebbe dire la sua anche in A.
Oltre ad essere d’accordo, aggiungerei che il nostro problema più impellente è costruire la difesa…la punta sta diventando una sorta di tortura mediatica.
Ritengo che anche la squadra poi abbia deluso sulla mediana…fatta la struttura…credo che davanti basti avere qualcuno che non la butti in tribuna a porta vuota.
Ora come ora siamo in una fase di brainstorming da barsport, birindelli, adjapong, frabotta, valeri, sabelli, cistana, zanimacchia, gaetano, valoti, coda, lapadula, lucca, mulattieri, torregrossa, caputo e chissà quanti ne dimentico..
Non credo che comunque arrivi nessuno prima delle nomine dirigenziali (e iniziamo in ritardo anche questanno)
per fortuna c è ONOREVOLE che ci illumina ! !
Onorevole ci faccia un favore, cerchi di essere un po’ più presente alla camera invece di sparare cazzate su questo sito già calcato da cotante menti illuminate, che lei al confronto pare un bimbetto delle elementari.
Stupendo che Onorevole e Radio DJ scrivano dal medesimo indirizzo IP
Io di Pecchia mi fido e mi piace come allenatore. è un ottimo profilo per la B. Il problema è il contorno, cioè Krause, che anche in queste due conferenze stampa show ha lanciato sul piatto solo fumo!
Cacchio me ne frega del “mega progetto ventennale”, che dobbiamo appena costruire la risalita dai bassifondi della B.
Ma tanto Brugnoli scriverà che abbiamo Inglese che se sta bene…e il giovane polacco che lo vuole anche Sartori al Bologna!!!!!
Direttore una domanda: gli articoli di Barone sono interessanti ma Ampollini? L’illuminante Luca Russo con il suo ottimismo?
E il gallo di Castione?
Tutti in ferie? E già da un po’ direi…
Il nostro caleidoscopio vive sulla libera volontà dei vari autori di intervenire quando meglio ritengano o abbiano tempo di esprimersi…
Russo sta già festeggiando la promozione diretta come prima in classifica.
Ma i mesi di vantaggio per costruire una squadra bla bla bla già pronta per il ritiro bla bla bla per non ripetere gli errori del passato bla bla bla?