CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / IDENTITA’ TATTICA

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

5 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / IDENTITA’ TATTICA

  • 16 Luglio 2022 in 01:20
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    Il tifoso va allo stadio per tifare e vedere la squadra che si impegna; non penso che nel bel mezzo di una partita si metta a fare discorsi filosofici. D’altronde il calcio nasce come sport popolare e non intelettuale da salotto.

  • 16 Luglio 2022 in 15:26
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    Caro sig. Barone, di cosa si lamenta, se secondo Save the Children: «Un 15enne su due non capisce quello che legge»?
    Non che gli adulti se la passino meglio!
    Se non si fa qualcosa, a cominciare dagli organi d’informazione, per portare un minimo di cultura generale in questo paese, non oso immaginarne il futuro, non che il presente sia roseo.
    Non invidio le prossime generazioni.
    Ed è ovvio che poi si trovi i commenti che riducono le sue riflessioni a filosofie da salotto, che non interessano al tifoso di calcio.
    È così per qualsiasi tema minimamente argomentato, tutto deve essere semplice ed immediatamente fruibile, senza inutile coinvolgimento delle meningi, che sia corretto o meno, non ha importanza, l’importante è che abbia un ampio consenso, tanti “mi piace”.
    Buon lavoro

    • 17 Luglio 2022 in 10:12
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      Premetto che sono uno del popolino ma non ho capito assolutamente niente di questo pistolotto

  • 17 Luglio 2022 in 10:24
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    L’unica cosa che ho capito e che anche ieri è stata evidente è che cazzate su atteggiamenti, etc. a parte è che manca una PUNTA che la sbatte dentro. Questo da anni, da quando il povero D’Aversa doveva giocare con Kucka 9 perché per via del bagget non aveva una riserva di Cardinal Ferrari Inglese. Senza una punta la B (che è difficile, una A2) non la vinci nemmeno se gli asini volano e se a Palazzo Soragna diventano meno piocioni e offrono gratis al popolo la cena del 1000 (sempre che le condizioni sanitarie col virus che ha rialzato la testa e la variante Cerberus ne consentano lo svolgimento).

  • 17 Luglio 2022 in 20:57
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    L’articolo è istruttivo. Nessuno di noi ha frequentato corsi per diventare allenatore e credo che molti se non tutti non conoscano la differenza semantica tra modulo e sistema, nonostante negli anni 30 del secolo scorso si parlasse apertamente di sistema.
    Ben venga un articolo informativo e formativo ma venga in un periodo di pausa come questo.
    Più avanti non sarà un problema di sistema di gioco ma di interpreti e in seconda battuta di chi li ha presi e si chi li gestisce, in campo e fuori.

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