CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / PALLA LUNGA (ERA ORA!) E PEDALARE (BENE)

(Gianni Barone) – Quando nel calcio d’estate si perde si è convinti che si tratti di un risultato bugiardo che non conta, viceversa quando si vince si ha, non dico la presunzione, ma almeno la speranza che ci sia qualcosa di vero nella prestazione che ha generato quel tipo di risultato. Aldilà del punteggio e dell’atteggiamento positivo e bene augurante, al cospetto di un Lecce, ancora indietro e all’apparenza quasi inferiore a quello dello scorso anno vincente in B, ciò che emerge e che il Parma attuale targato Pecchia cerca un’identità di gioco semplice, poco manovrato e palleggiato e molto, moltissimo verticale che scaccia per sempre la tentazione, a detta di alcuni esteti glamour, di ricorrere a quella sciagurata «costruzione dal basso», tanto in voga negli ultimi tempi. Vade retro, quindi, gioco propositivo ad ogni costo, finalmente! Contro un Lecce ancora in costruzione i Crociati hanno destato una buona impressione di squadra che cerca di velocizzare l’azione con quell’atteggiamento che potremmo definire di una volta, e che il modernismo estetico aveva da tempo sempre demonizzato e cioè un lieto ritorno del «palla lunga e pedalare», da non bandire mai più. E infatti il ricorso al lancio lungo del portiere, Chichizola, molto abile e reattivo, in materia, che innescava i tagli del redivivo Mihaila, ha ricordato ciò che una volta si praticava per necessità in mancanza di altro per mettere in difficoltà l’avversario. E dobbiamo dire che la cosa ha funzionato bene, nel primo tempo e in avvio di ripresa allorché si è arrivati al gol partita del giovane e scattante rumeno, non compreso dalla banda Gasp a Bergamo, ma già candidatosi come possibile sorpresa positiva per il prossimo campionato dei Crociati. Certo la trequarti del Parma composta oltre che da Mihaila, anche da Vazquez già in forma e come al solito ispirato, e da un Bernabé non ancora al meglio come condizione, ma già proficuo in fase di applicazione anche in un ruolo per lui quasi inedito a destra, ha rappresentato, per il Lecce, un’insidia continua. Inoltre, ciò che ha funzionato è stato la compattezza e la maniera di affrontare le due fasi con una squadra sufficientemente corta, come non si vedeva da tempo dalle nostre parti, e in tal senso l’inserimento di Estevez sembra già essere qualcosa di estremamente produttivo. Anche Juric e i centrali di difesa sembrano beneficiare dell’apporto dell’ex Crotone, accantonato forse troppo avventatamente dalla massima serie, nella fase di non possesso. Quindi, a parte il ruolo di punta centrale che non ha convinto con nessuno dei tre (Beneck, Tutino, Bonny), schierati, in quasi tutti i ruoli, Pecchia sembra già avere, a dispetto di un mercato ancora incompleto, soluzioni ed alternative abbastanza valide. Abbastanza perché Oesterwolde, schierato a sinistra, superficialmente impressiona, e infatti i telecronisti di Sportitalia, ingannandosi e ingannandoci (mi dispiace per Gabriele Schiavi mio collega a Dahlia Tv nel 2009 e un po’ meno per l’ex cavallo Elvis Abbruscato molto impacciato nel ruolo) ne hanno magnificato le gesta in sede di commento, ma in profondità presenta ancora lacune dovute all’eccessiva irruenza negli interventi, troppo spesso fallosi, e allo scarso uso della cosiddetta «tattica temporeggiatrice», utile in fase di transizione negativa per non far scoprire, troppo, nel suo versante, la squadra. Su questo si dovrà lavorare anche in fase collettiva, però l’impronta post-moderna che Pecchia vuole dare alla squadra, fatta di velocità di recupero e di ripartenza, è da considerare sicuramente di buon auspicio. E’ ovvio che non occorre illudersi più di tanto, arrivati a questo punto, ritenendo che tutto sia a posto, ma il percorso iniziato pare essere quello giusto. Manca ancora qualcosa in fase di alternative, questo pare ovvio, in attacco e sulle fasce, mentre in difesa con la sicurezza e l’essenzialità di Romagnoli, si dovrà trovare il suo partner ideale, fermo restando che la funzione di play aggiunto affidata nell’occasione a Chichizola non sappiamo se con Buffon in campo potrà essere affidata con continuità al portiere. In attesa di conferme ci si può accontentare di avere messo sotto un avversario di categoria superiore e di non aver mai subito il suo gioco: sembrano lontani i tempi in cui il Lecce di Baroni e di Coda di cui pare non sia ancora stato trovato il sostituto ideale, facevano il bello e il cattivo tempo al Tardini, almeno di questo i tifosi possono perlomeno gioirne. L’importante sarà non smarrirsi e non inseguire chimere di gioco che una squadra come il Parma non può e non deve nemmeno sognare. Una bella palla lunga e un bel pedalare verso la porta avversaria possono e devono bastare per vincere, o almeno è questo che il test precampionato pare aver indicato e insegnato a tutti noi. O no? Eh o no? Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

16 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / PALLA LUNGA (ERA ORA!) E PEDALARE (BENE)

  • 30 Luglio 2022 in 02:19
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    c è poco da aggiungere ha detto tutto con precisione e cognizione di causa mi permetto una sola cattiveria speriamo che buffon abbia spesso il mal di schiena !!! concordo anche su osterwold …. urge un terzino ( almeno che non sia cobbout ) e un laterale che dia il cambio ai due rumeni poi la squadra mi sembra promettente grazie a pecchia finalmente rivedremo il caro e amato contropiede ops per carità verticalizzazioni ( d altronde la cremonese fece 3 azioni 3 goal e poi si difese )

  • 30 Luglio 2022 in 07:10
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    Ma…..io avrei detto senza usare toni e modi trionfalistici, si vede la manona dell’allenatore, questo Parma in costruzione (come il Lecce, che probabilmente farà a/r), a tratti è sembrato di categoria superiore con i giocatori impiegati nel loro ruolo, che stanno recuperando la fiducia in se stessi e la forma migliore grazie ad una buona preparazione, una coesione tra i reparti e una intensità di gioco come non la si vedeva da tempo, persino i tanto vituperati Valenti, Oosterwolde e Coulibaly hanno dato l’impressione di poterci stare senza sfigurare, con 3 innesti mirati e di valore siamo a posto.

  • 30 Luglio 2022 in 08:11
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    Ottimo pezzo.
    La coppia di centrali di centrocampo è davvero efficace. Ma non ci sono cambi. Kiala è bravo ma mi sembra ancora da formare fisicamente ( ha 18 anni).
    Scattarella, camara sohm non proponibili in quel ruolo. Heinaut desaparecido e definito non pronto da pedersoli. Un cambio alla palmiero per fare nomi lo prenderei.
    Oosterwolde è un atleta ma non ha tempi , ha poca tecnica e zero cognizione. Forse diventerà bravo ma devi investirci molto tempo e accettare cagate. Zagaritis io lo terrei e ci investirei ma un terzino fatto, alla di chiara per capirsi, lo prenderei.
    Bernabe’ giocherà in quella posizione perché dà equilibrio agli esterni ma un esterno offensivo serve eccome. Cambiaghi è molto bravo ma non penso sia il profilo più adatto. Ma magari venisse.
    Capitolo punta. Serve. Senza poter investire, prenderei maric dal Monza.
    Acquisti low cost.
    Capitolo cessioni pezzella, cyprien, Kara moh, Laurini, grassi, sohm, Bonny, forse cobbaut, schiattarella e me ne dimentico.
    Forza e coraggio alla Mike bongiorno

    • 30 Luglio 2022 in 13:10
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      Serve una punta. Serve una punta. Serve una punta. Basta anche solo di parlare di quel ex calciatore di Inglese. Sior Pedersoli smummiati che è ora

  • 30 Luglio 2022 in 09:07
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    Per quanto riguarda il palla lunga e pedalare di Daversiana memoria dissento, ora difendiamo alti con gli attaccanti che pressano ai limiti dell’area avversaria e la squadra cortissima con i nostri difensori che recuperano palla sulla linea di centrocampo, le caratteristiche del nostro miglior attaccante e le circostanze come le uscite dalla nostra area nell’occasione del gol ci portano a colpire in contropiede, in ottica futura una copia Mihaila Cambiaghi che penso essere il nostro vero obiettivo, DEVASTANTE.

    • 30 Luglio 2022 in 18:26
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      Credo che il riferimento sia al contropiede utilizzato come prima arma. Per il resto le differenze che indica onorevole sono effettive.
      Oltre tutto sia in occasione del gol che dell’azione partita da chichizola, mihaila resta molto alto nella fase difensiva.
      Sembra quasi che pecchia voglia due punte effettive e un esterno con Vazquez pronti a ripiegare e pressare.
      In questo caso, cambiaghi alternativa di mihaila sarebbe gran cosa. Presentarsi in campionato con man e bernabe’ da una parte e mihaila e cambiaghi dall’altra sarebbe certezza di novanta minuti di pericolosità e tanta roba. Certo Vazquez a fare le due fasi non lo tieni 90 minuti, i due mediani hanno bisogno di rifiatare ( sono già almeno 4 cambi a gara). Però mi si deve spiegare a cosa servono inglese Tutino Bonny e benedyczak perché di quattro non si fa una punta centrale.

      • 30 Luglio 2022 in 20:16
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        Tramonì altro giocatore molto interessante in quel ruolo, uno scambio con Grassi sarebbe auspicabile, sono d’accordo che Bernabè è una buona alternativa anche sulla fascia e potrebbe dialogare nello stretto con Vazquez, d’altronde Gaetano ha giocato in ogni ruolo dal centrocampo in su, la difesa è ben sistemata, forse un terzino sinistro, al centro un alternativa di spessore al duo Estevez Juric (sembra che dalla Croazia stavolta ci abbiano mandato il gemello forte), Tutino mi è piaciuto vorrei vederlo però giocare un intera partita da centravanti, anche ieri sballottato dal centro alla fascia, ma come generosità forza e tecnica non si discute, mancano i centimetri, Benedyczak per ora può far valere soltanto la sua velocità, spalle alla porta non tiene palla, si farà dicono…
        Bonny troppo giovane, forte fisicamente e tecnico, mi ricorda come movenze il primo Zapata, ma per tutto agosto Pecchia cercherà di recuperare Inglese, chissà mai che non riesca nella normalizzazione (non miracolo) come con altri. Ma queste sono solo chiacchiere da Bar, massima fiducia in Pecchia e nelle scelte che opererà di concerto con la società.

  • 30 Luglio 2022 in 09:40
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    Dopo il Guardiola de noantri, finalmente un allenatore pragmatico ed essenziale. Forza mister!

  • 30 Luglio 2022 in 10:39
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    La prestazione della squadra è stata buona. Pecchia è un allenatore molto pratico, proprio quello che ci vuole per riportare alla realtà giocatori passati attraverso le difficoltà dovute alle velleitarie teorie di Maresca che hanno pregiudicato la scorsa stagione.

  • 30 Luglio 2022 in 11:30
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    La partita non la ho vista ma parere unanime che si vede la mano dell’allenatore.
    In attesa di nuovi innesti che sappiamo essere necessari, speriamo davvero che Pecchia abbia trovato il modo di far rendere qualcuno ben oltre quanto visto lo scorso anno.
    Nota. Della Coppa Italia importa poco… godrei solo far volare fuori Sepe tutto lì.

  • 30 Luglio 2022 in 12:22
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    Finalmente si vede che in panchina non c’è Iachini, forse la squadra non è così scarsa come molti in questi mesi hanno urlato, su queste pagine, dando degli incapaci a chiunque in società e squadra.
    Non c’è da esaltarsi sicuramente, ma potremo dire la nostra in campionato e i gufi degli ultimi tempi, oggi sono quasi tutti in silenzio, questa è una buona notizia

    • 30 Luglio 2022 in 17:31
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      Fijate Rikman ,
      Creo igual que tu ….
      se nota el mano del entrenador …así adelante ..
      Forza Parma

    • 30 Luglio 2022 in 20:13
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      Beato te amico mio che credi nel Sior Pedersoli, in Inglese, Sohm e Zagaridis

  • 30 Luglio 2022 in 20:15
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    Qualcuno sa che origini ha l’orrenda musica del Tg Upi che fa anche da stacco col Tg sport che alla sera è la replica di quello delle 12.30? È uno dei jingle più brutti che siano mai esistiti a memoria d’uomo.

  • 1 Agosto 2022 in 12:01
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    Caro Davide, tutta la “grafica” di TV è brutta, anni 70 come i pantaloni a zampa d’elefante. Vecchia e strapaesana, sigle con animazioni banali fino al puerile, giornalisti che neanche l’Orsomando era così, ed era anche 100.000 volte più elegante e animata.
    Viene una tristezza a guardarla. L’unico “moderno” (da anni fine 80) è Ferraguti, che dai, ha un buon ritmo ed una dizione passabile. E le tramissioni “sportive” poi…. non ne parliamo. Voglio Angella e Boni e anche la Bertini Monica che compensava sigle, siglette e cantilena con un aspetto fisico clamoroso.

    • 1 Agosto 2022 in 19:16
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      Rivoglio anch’io angella, boni e la bertini

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