CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / IL MIGLIOR ATTACCO E’ LA DIFESA
(Gianni Barone) – Un Parma più di lotta che di governo riduce ai minimi termini una “capolista per caso” come il Cosenza che ci lascia le penne dopo aver ben impressionato per tenuta e capacità di reazione nei due precedenti turni. La squadra di Dionigi, abile nel saper sfruttare i punti deboli altrui, con cambi di sistema e di spirito, nelle due vittorie che le erano valse la testa della classifica, smarrisce la rotta al cospetto di un Parma “bifronte“, tecnico sulla carta; combattivo, tenace e irriducibile sul campo dopo una prestazione impeccabile dal punto di vista difensivo quanto audace e non sempre precisa, nelle conclusioni, in fase offensiva dove solo la zampata “sporca” di Inglese, ritrovato ancora a metà, riesce a fare breccia regalando la prima vittoria stagionale. Pecchia blinda la difesa con l’innesto di Circati, molto positivo e risoluto, al fianco del roccioso Romagnoli sempre più sicuro, che dal versante mancino guida una linea asimmetrica sulla destra con un Coulibaly più propenso alla avanzate e con Oosterwolde che dalla sinistra, questa volta, non offende e non avanza e talvolta arranca nei duelli con gli sguscianti Brignola, Florenzi e poi Martino, che lo costringono alle maniere forti e ai falli mettendo a nudo tutte le sue carenze di natura tattica, ben mascherate in precedenza. A centrocampo si ritrovano la grinta del centrocampista “di rottura” Juric con l’istinto creativo di Bernabè, che comunque non si sottrae mai alla lotta fornendo un fondamentale contributo al raccordo fra le due fasi e fra le due anime della squadra: quella di difesa e quella del trio fantasia alle spalle di Inglese che, se non avesse segnato quel goal, sarebbe ancora in discussione e di sicuro oggetto delle solite critiche di chi non crede più in lui e nella sua ritrovata vena di uomo gol, contrariante a ciò che dice, e non sappiamo se di sicuro lo pensa, Pecchia più che mai convinto nella sua “resurrezione” calcistica. Il Parma ha dimostrato che, abbinando la tecnica alla voglia di lottare, si può arrivare alla vittoria in questa serie B incerta e difficile per tutti. In più si è visto che, con un’attenta difesa, alta, e poco propensa alle barricate, si riesce a rischiare di meno e a tenere lontano l’avversario, fornendogli pochissimi spazi di manovra. Quindi, ribaltando l’assioma storicamente condiviso da molti che “la miglior difesa è l’attacco”, possiamo affermare che per costruire una vittoria, seppur sofferta, “ il miglior attacco è la difesa”, nel senso che imparando a difendersi bene con metodo e sistema, si riesce ad attaccare meglio e con continuità come dimostrato nel secondo tempo col Cosenza in cui si sono costruite svariate palle gol, seppur non sfruttate per chiudere anzitempo la contesa e soffrire meno nel finale. Anche se, a onor del vero, la retroguardia Crociata non ha mai dato segno di affanno neppure nei minuti finali, dimostrando solidità e compattezza. Insomma, la costruzione dello spirito di squadra sembra essere già a buon punto in vista dei prossimi, ben più probanti, impegni. Il tecnico sta dimostrando di volere tenere tutti in considerazione facendo anche qualche esperimento dall’inizio o a partita in corso: infatti, dopo due gare a squadra titolare invariata, senza ricorrere a bocciature o a promozioni preconcette, ha apportato qualche variazione (di uomini, non di sistema) a inizio gara e a inizio secondo tempo, scacciando l’incubo di immobilismo di scelte anche in fase di sostituzioni a gara in corso, contestatogli da qualcuno. Tutti si devono sentire utili anche alla luce degli ultimi acquisti con Ansaldi che, sebbene sia stato schierato in attacco al posto di Man, resta pur sempre un terzino sinistro e destro (come afferma lui sa giocare con entrambe le gambe) di grandissimo affidamento capace di ottime letture in tutte e due le fasi di gioco e dotato di una buona abilità nel proporre traversoni al centro sia su corner che su azione. Infine, lo stimolo della prima panchina, ha permesso a Delprato di dimostrare che non sa solo difendere, ma quando si presenta l’occasione, lungo la fascia, è in grado di proporre supporto all’attacco. Tutti segnali importanti sulla via delle crescita e della creazione di quella identità e di quello spirito di gruppo, troppo spesso, ignorati in passato per far posto a teorie ed idee pseudo moderniste, tipo la (deleteria ed infruttuosa) costruzione dal basso, per fortuna, risultata all’attualità, assente e bandita con forza e decisione. Meno male. Gianni Barone
È una A2
Osto è stato uno dei migliori per me. Fisico e tanta corsa.
I niu iorc ienchis stanno investendo negli strisciati rosso e neri. Parma è città di baseball ⚾️, speriamo che che so i Mets o i Dodgers o anche i Pirates ci facciano un pensierino…e ci liberino dalla iattura Craus.