IL COLUMNIST di Luca Russo / PASSO INDIETRO

(Luca Russo) – Un passo indietro rispetto a Salerno e al 2-2 casalingo col Bari. Così va interpretato il pareggio per 0-0 che il Parma ha raccolto contro il Perugia al Curi, il secondo di fila dopo quello ottenuto in occasione della prima giornata. Un’involuzione solo nel gioco, non nelle ambizioni e nemmeno nelle intenzioni, che restano buone e con buone probabilità di essere trasformate in azioni altrettanto valide. Il Parma che vorremmo vedere dura solo per i primi venti minuti, nei restanti settanta si è rivista la (non) squadra della stagione scorsa che, facendo leva sulle individualità e una cifra tecnica di livello superiore per la cadetteria, provava a risolvere questa o quella gara con l’estro dei singoli invece che con la forza delle idee. E a proposito di idee, il Parma visto in Umbria, esattamente come il Parma della passata edizione di B, è sembrato averne poche e anche piuttosto confuse. Non lo avremmo detto a fronte dei primi venti minuti del match nel corso dei quali i Crociati si sono espressi come vorremmo e come dovrebbero, se l’obiettivo da perseguire è la massima serie. Un Parma capace di calare sul tavolo le indicazioni di Pecchia: recupero palla alto e, una volta strappata la sfera agli avversari, verticalizzione immediata a caccia della porta e quindi del gol. E se il Perugia in qualche caso è riuscito a saltare la prima linea di pressing, quella costruita da centravanti, esterni offensivi e mediani, ci hanno pensato i difensori ad accorciare, avanzando in prossimità dei centrocampisti, e ad ostacolare le sortite dei biancorossi. Meccanismi che funzionano quando la squadra è compatta e le distanze tra i reparti risultano corrette. Il piano è filato via liscio fino al ventesimo, appunto. Poi i Ducali si sono allungati, non disuniti, ed è stato il Perugia, fino all’intervallo di metà gara, a fare la voce grossa e a sfiorare il vantaggio in un paio di circostanze. Nella ripresa i padroni di casa hanno concluso ben poco, se non addirittura niente, e così il Parma ha riconquistato il centro del ring, ma senza brillare e comunque creando poco a dispetto delle tante manovre offensive imbastite. Sul piano individuale buone le prove di Delprato, Oosterwolde, grande atletismo e bagaglio tecnico con evidenti margini di miglioramento, e Romagnoli: non a caso la difesa ha retto e lo ha fatto egregiamente. A centrocampo Bernabé si è confermato elemento di qualità e quantità, per Vazquez una serata tra alti, bassi e la mancanza degli spazi necessari per piazzare la giocata risolutiva. Poco appariscenti Man e Mihaila, Inglese con le polveri ancora bagnate. Pecchia ci sta mettendo del suo, l’atteggiamento e le prestazioni della squadra sono lì a dimostrarlo, ma probabilmente non basta. Lo 0-0 di Perugia, come il 2-2 contro il Bari, suggerisce che la rosa del Parma va migliorata. Adesso e non a gennaio, quando si potrebbe non essere sufficientemente vicini alle posizioni di vertice. Luca Russo

5 pensieri riguardo “IL COLUMNIST di Luca Russo / PASSO INDIETRO

  • 21 Agosto 2022 in 01:51
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    – Campo di patate indecente;
    – Uno zombie in attacco;
    – Come al solito l’arbitro che lascia tranquillamente picchiare i nostri. C’era almeno un rosso su Man;
    – Vazquez che quando non in giornata è un peso per la squadra (si sapeva già lo scorso anno).

    Il mister alla fine c’entra poco a differenza degli scorsi anni perchè ora la squadra sa stare in campo ed è abbastanza compatta.

    • 21 Agosto 2022 in 08:41
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      Che Pecchia conta poco lo condivido fino li, si vede chiaramente un diverso modo di stare in campo.
      La gara ha detto quel che si sapeva gia: manca una punta di peso, forse anche due.
      Bonny andava messo forse prima ma non è Benzema… non illudiamoci troppo.
      E aggiungo che la tirata di maglia in area alla fine per altri sarebbe stato rigore, per noi invece tutto regolare.
      Come non mi esaltavo 7 giorni fa non mi dispero adesso.
      Attendo sempre il 31 per dare un giudizio sul mercato del Parma.

      • 21 Agosto 2022 in 17:25
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        Intendevo che il mister c’entra poco con la prestazione così così della squadra a differenza degli scorsi anni che gli allenatori ci mettevano del loro per farci giocare male.

  • 21 Agosto 2022 in 05:14
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    Secondo me ora è ancora un gruppo più che una squadra anche se ci sono miglioramenti. In occasione dei fuorigioco si vede che ancora non si guardano bene tra loro. Cosa che invece sta funzionando è attivare il fuorigioco favore, cosa che è successa in diverse occasioni ieri sera. I singoli presi da soli come i sopracitati mi sono piaciuti molto aggiungerei che apprezzo sempre di più la sicurezza tra i palo di Chichizzola che non fa pesare l’assenza di Buffon. In questa gara proprio non mi è piaciuto Vasquez e neppure in veste di Capitano non è stato il trascinatore incisivo e non ha spronato in modo valido i compagni. Assolutamente basta con il 45 si gioca con un uomo in meno, non solo è un fantasma che vaga per il rettangolo di gioco, il problema è anche che quando per pura casualità ha un pallone non sa cosa fare, più delle volte o la regala o spreca come neanche i principianti fanno. Pecchia ha detto che da questo gruppo voleva vedere un atteggiamento nei 90 minuti. Rispetto al Bari si sono visti. Non sono passi indietro per quello che si è stato richiesto direi passi avanti. Ovvio i limiti sono nella mancanza di pezzi ma se non arrivano bisogna fare con quello che si ha. Continuiamo a lavorare che la strada è lunga ma la strada sembra aver preso il sentiero giusto tra la boscaglia arida che appariva a fine campionato.

  • 21 Agosto 2022 in 09:50
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    È mezzora che rido

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