IL GALLO DI CASTIONE / LA VERA SFIDA NON E’ SPACCARE IL MONDO, MA RIATTACCARE I COCCI
(Il Gallo di Castione) – A Castione siamo persone di larghe bevute, però sappiamo che Biancaneve viveva con sette uomini: vogliamo gnomi e cognomi. Per capire i Castionesi non bisogna avere fretta. Li si capisce pazzo dopo pazzo, ma si è capita l’origine della follia leggendo il “New England Journal of Medicine” che rivela che la marijuana è utilissima in alcune terapie, ad esempio per alleviare il dolore o la cataratta, a Castione si stanno semplicemente curando. Poi se un paio di tette non ti fanno capire più un cazzo, è demenza senile, ovvio. Per via dell’alcolismo anche li siamo in fase regressiva: ad esempio a Villa Bernarda, con la birra, abbiamo rutto ogni rapporto. In ogni caso sono periodi duri: i miei attori preferiti son tutti morti, i cantanti pure, ultimamente sto apprezzando gli arbitri di serie B, anche se non è giusto prendersela con l’arbitro di Marassi, in fondo anche lui ha fatto qualcosa di buono, ha espirato anidride carbonica che serve alle piante. Ho notato che gli arbitri delle partite del Parma sposano preferibilmente la donna adultera: so di alcuni di loro che hanno incontrato un cervo che a guardarli è andato in depressione. Però. La serva non è più serva ma “colf”. Il cieco è un “non-vedente”. Il sordo è un “audioleso”. Lo spazzino è un “operatore ecologico”. Il portantino dell’ospedale è un “paramedico”. Non resta che trovare un nuovo nome per quel cornuto dell’arbitro.
Ma veniamo alle aspre contese retorico-calcistiche, quelle che una volta erano le discussioni da bar dove vinceva chi urlava più forte. Oscar Wilde a qualcuno non piace, preferirebbero un trentaseienne titolare che difendesse meglio, ma, come disse l’altro (lo scrittore), “Siano benedetti quelli che non hanno niente da dire e, malgrado ciò, stanno zitti.” Ansaldi e Delprato sono pronti all’uso: i due giovani terzini li devi fare giocare e fare sbagliare, se li vuoi far crescere. Però da loro ti puoi aspettare che crescano, che crescano tanto, ti puoi aspettare che facciano il solco sulla fascia a furia di correrla per tutta la partita. Dagli altri una copertura difensiva senza sbavature, ma una spinta (chi per caratteristiche, chi per età) molto relativa. Se vogliamo divertirci dobbiamo scoprire che i campioni ce li abbiamo in casa, visto che al mercato non li abbiamo presi già pronti, ma serve tempo. E fiducia nell’allenatore. D’Aversa è arrivato a giocare con in campo 5 stopper, ottenendo risultati, ma senza mai entusiasmare il pubblico. Sabato a Marassi ho visto tanto entusiasmo, indietro non si torna, abbiamo una squadra in odor di gioco: quando avremo oliato tutto saranno uccelli per diabetici per gli avversari. Quanto servirà? Forse tre mesi, forse due anni, ma i tifosi son già contenti adesso: i tempi di rosgare l’osso sono lontani, sogniamo un filetto cotto al sangue. E nelle aspettative ci è già un senso di gioia, dalla pentola che bolle si sparge il profumo in attesa del pasto. Il progetto mi sembra centrato e Oscar Wilde con il terzino del Napoli ne fanno parte. Il fisico ce l’hanno, la corsa pure: se imparano anche a giocare al pallone ci faranno felici. Del resto se volevo vivere sotto pressione, nascevo pentola, per cui, almeno nel gioco del pallone, lasciatemi divertire dopo anni che non vedo giocare, non vedo correre, non vedo la vis agonistica, lasciatemi divertire. E a chi cavolo interessa se tatticamente i giovinastri sono immaturi: lasciateli correre, sbagliare, imparare, scazzare: basta che io mi diverta. Che noi tifosi ci divertiamo. Che anche se non si vince i Boys cantano, che anche con tre pareggi su quattro partite il Tardini è pieno. Fatevela sta domanda, o voi che criticate la campagna acquisti, voi che ci mancano i centrocampisti, voi che dovremmo segnare più gol e soprattutto voi, grandi tecnici e analisti pallonari con le vostre verità. Perché il terzino del Napoli che è stato saltato sei volte (ma tre in fuorigioco segnalato dopo) è rimasto in campo e nessuno lo contesta? Ciò che ha passato il Parma teniamolo presente per il futuro perché la vera sfida non è spaccare il mondo, ma riattaccare i cocci. Gli anni mi hanno insegnato a preferire i sogni alle illusioni, e ad apprezzare le premesse più delle promesse, ma noi siamo Italiani, in tutta Europa parlano di salario minimo per dare dignità ai lavoratori, in Italia parlano di abbassare l’IVA sul tartufo, ascoltiamo una sguaiata finto bionda con le crescite che farà il Premier, ma con questa crisi energetica dobbiamo trovare la donna giusta, che non soffra il freddo: quando una donna è stufa, la riconosco a pellets. E intanto la paura corre sul filo: dopo la paura di “Non aprite quella porta” ci aspetta “non aprire quella busta” che per posta viaggiano le buste verdi e le bollette, oltre che gli estratti conto prosciugati. Non ci resta che scappare dall’Italia. Però. Se l’aereo che deve portarvi in un altro continente ha le ali incrostate di alghe marine, scendete, è pericoloso. Così assisteremo all’ennesimo profeta elettorale che ci vuole salvare, che a furia di salvarci (il Cavaliere, Renzi, Monti, ecc. ecc. ) siam ridotti male, chissà chi sarà il prossimo. Chissà, chissà chi sei / Chissà che sarai / Chissà che sarà di noi / Lo scopriremo solo vivendo… #luciobattisti.
Vi lascio con una poesia scaturita dai momenti fulgidi di ispirazione, o, come da inizio testo, dopo la cura, pur conscio che l’amore è fuggevole (Il Papa pensa che dopo il matrimonio si faccia sesso…. Mi fa una tenerezza…) ma meraviglioso: “Io con te vorrei raccogliere frutti di bosco e farci marmellate, buone per giochi di notte e colazioni al mattino.” “Andiamo. A more.” Il Gallo di Castione
A Genova abbiamo dimostrato di essere sempre sul pezzo, nonostante la partita non eccelsa nel secondo tempo. Questo è stato un grande segnale dato al campionato.
Non vorrei sembrare blasfemo, parole sacrosante, Gallo santo subito.
Meglio santificato che martirizzato…
Non bestemmiamo. D’Aversa è il miglior allenatore che abbiamo avuto negli ultimi 20 anni. Con squadracce fatte con 4 spicci (ed essendo anche il meno pagato della serie A per due anni consecutivi stante l’oculatezza e sobrietà filomontiana della vecchia proprietà) ha centrato una promozione diretta in A e due salvezze nella massima serie. Con Ceravolo, Sprocati, Deiola, Iacoponi e Dezi cosa si pretendeva? Anche il calcio all’olandese? Infatti si è visto il Ciarlatano che spettacolo….
D’Aversa senza la cazzata di Busi (perla di Carli&Craus) a Sassuolo ci avrebbe pure salvati (in questo Piovani che lo sostenne sempre ha sera ragione).
Leggi quel che ho scritto. Ha fatto i risultati ma quasi sempre rinunciando al gioco. Ha fatto il massimo ? Forse si. Ci siamo divertiti? Spesso no.
Io mi diverto a vincere partite e a conquistare promozioni e salvezze. Se tu ti diverti a vedere frullare le ali e a fare possesso palla de gustibus. E ricordiamo sempre il materiale che aveva a disposizione D’Aversa….
D’Aversa non è stato il miglior allenatore del Parma degli ultimi 20 anni, nei suoi primi due anni ha avuto una abbondante dose di fortuna.
Nei primi due anni di Serie ha fatto bene, nel terzo al suo arrivo la situazione era ormai molto difficile da rimediare e spesso la sorte non gli fu favorevole.
Come rapporto risultati/mezzi a disposizione per me Beretta ha fatto meglio di tutti.
Se vogliamo parlare degli ultimi 20 anni, a mio parere il migliore é stato Ranieri. Eravamo praticamente retrocessi e ci siamo salvati con una giornata di anticipo.
Grazie ad un ragazzino proveniente dalla primavera del Manchester, che immagino all’epoca abbia fatto storcere il naso a parecchi.
Barnetta (cit.)
Comunque nella stessa settimana due eventi di importanza planetaria come la cena dei mille e il cinquantennale del Castellazzo è veramente troppa grazia Sant’Antonio. E poi diciamo che gli industriali non fanno mai niente per il Territorio. Evidentemente però al circolo non sono stati abbastanza oculati. I soci industrialotti storicamente morosi avrebbero potuto organizzare l’evento dopo la cena dei mille e riciclare gli avanzi in tartine e i fondi delle bocce per fare la sangria…. Bisogna che il Presidente eterno con la pipa faccia un salto al prestigioso circolo a insegnare un po’ di sana oculatezza.
L’allenatore attuale per me è bravo, soprattutto perchè mette i giocatori al loro posto e si adatta al calcio della categoria, sembrano banalità ma non è poco visto chi lo ha preceduto.
Il tifoso ha fame e sogna volentieri ma non parliamo di entusiamo, la società celebra 5000 abbonati e per l’ennesima volta dimostra di non sapere dov’è perchè a parma 5000 significa che lo zoccolo duro si è assotigliato
Poi vabbè, senza voler iniziare altri lunghi discorsi, siamo passati dal buttar soldi random con gli algoritmi alla chiusura dei rubinetti , ci voleva poco a esser ancora piu competitivi ma altra caratteristica di parma è che media stampa e associazioni di tifosi son più inclini a leccar culi che a far il proprio dovere
A parte che gli abbonati sono 6000, nel calcio post covid i numeri sono cambiati in tutte le società… alla Juve ad esempio 20.000 abbonati, a Bergamo 13.000… in proporzione al territorio non c’è paragone.
Amico mio il leccaggio dei culi insieme alla pioccioneria sono i due lati della stessa moneta che rappresenta da un lato i potenti (ovviamente secondo loro perché solo a distanza di 100 km non sono nessuno) e dall’altra il popolino ducale.
Disfattisti. Finalmente il Parma diverte. Erano 20 anni che non vedevamo una squadra giocare così, altro che i pullman davanti alla porta. Sul mercato siamo stati bravissimi e se c’è qualche problema è colpa di Faggiano e del contratto di Laurini. C’è un entusiasmo che non si respirava dai tempi di Tanzi e i record di abbonamenti e i cortei dei tifosi lo dimostrano!
E il Sior Nessuno ha fatto meglio di Giuntoli nonostante Faggiano che è sempre tutta colpa sua se non è arrivato l’esterno di gamba e il centrocampista
Non capisco perché si continua a citare il nome di Giuntoli per fare un raffronto improponibile e indicare una qualità negli acquisti e nelle vendite, fuori dal normale, mosca bianca di programmazione, in mezzo a una moltitudine arrabattatori dell’ultimo momento, quando poi i risultati, vendite milionarie a parte, sono scarsi, stiamo parlando di una delle squadre più forti del calcio Italiano, che al di là del bel gioco e qualche piazzamento da Champions non ha ottenuto, nonostante il pubblico, la fantasia del suo dirigente e gli investimenti fatti.
Ma i due gioielli futuri campioni Hainault e Buaya Kiala hanno già fatto la fine di Traoré?
Commento orribilmente offensivo e talmente cattivo ed in mala fede che andrebbe cestinato…. altro che libertà di espressione… ti qualifica in pieno per quello che sei, complimenti!!
Il primo è rotto da Pejo…il secondo appunto ha già fatto la fine di Traoré altro campione scovato l’anno scorso dal Sior Nessuno..parculato anche oggi per aver regalato Cheddira a 4 borri e non avere poi un euro per prendere un esterno di gamba
Pensa a tifare se sei un tifoso… cosa di cui dubito fortemente
Chilù le osesionè, figa che lavor!