GIAN CARLO CECI L’HA VISTA COSI’: “SE IL PARMA, PER ESSERE PERICOLOSO, DEVE GIOCARE IN VELOCITA’…”

(Gian Carlo Ceci) – Questo allenatore, chiaramente, vuole mantenere sulla corda e dare fiducia a tutti, altrimenti non si capisce perché Sohm, che con il Bari era stato poco più che sufficiente (così i violinisti hanno subito sottolineato la sua rinascita???) è stato schierato nella formazione partente. Contro una squadra modesta, che Pecchia sapeva prettamente difensiva (andate a sentire la risposta a una mia domanda nella conferenza prepartita), si è rivelata una scelta non azzeccata anche mandare in campo, dal primo minuto sulla fascia, un giocatore poco offensivo, Ansaldi, per poi, quando era diminuita la lucidità e aumentata la fatica, cambiare sistema di gioco e inserire molti attaccanti.

Vazquez è un “problema” che divide critica e tifoseria (averlo è un vantaggio o uno svantaggio?) ma, non solo per l’allenatore, è un punto fermo: collocato a centrocampo è lontano da posizioni dove può più facilmente concludere (e questo può spiegare, almeno in parte, come mai ancora non abbia segnato) sicuramente tocca più palloni ed è maggiormente nel vivo del gioco, però spesso lo rallenta per caratteristiche e perché, molte volte, si intestardisce in dribbling inutili: così limita l’azione di una squadra che, come ha affermato in più occasioni l’allenatore, “deve giocare in velocità” per riuscire a essere pericolosa.

Altro problema, il maggiore, è il centrocampo dove, se non gioca Bernabè (anche quest’anno perch° tanti infortuni?) manca inventiva e chi cambia passo. Gli altri centrocampisti, per caratteristiche, sono prevalentemente interdittori e il “meno peggio” sembra essere il poco mobile (un vero, troppo, “pilastro”) Juric che certamente copre la difesa e recupera palloni, però, tranne che in rarissime occasioni, o gira le spalle alla porta avversaria e tocca indietro ai difensori o gioca lateralmente con passaggi corti, scontati e non sempre precisi.

Una mancanza di spinta e imprevedibilità che porta a dover giudicare gli attaccanti con un metro diverso. Il solo Inglese si presenta continuamente in area, gli altri solitamente giocano larghi, eccedono in cross scontati e prevedibili e spesso, anziché effettuare inserimenti o tagli in area avversaria, sono fermi ad attendere la palla, il che spiega la relativa pericolosità e le poche conclusioni nello specchio della porta. Al tutto si deve aggiungere che, molte volte, si è riscontrato un rendimento discontinuo, dall’inizio o durante la partita, da parte di alcuni singoli che mostrano mancanza di grinta, quella decisione e volontà che in serie B spesso fanno la differenza… Gian Carlo Ceci

Stadio Tardini

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3 pensieri riguardo “GIAN CARLO CECI L’HA VISTA COSI’: “SE IL PARMA, PER ESSERE PERICOLOSO, DEVE GIOCARE IN VELOCITA’…”

  • 25 Ottobre 2022 in 22:13
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    Beh, contro i catenacci come apri le difese, se non con dribblig e velocità, caratteristiche che hanno solo Man e Mihaila?

  • 26 Ottobre 2022 in 07:13
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    Ah si, coi loro dribbling siamo finiti 12 esimi in b, speriamo che rientrino presto, si da mai che finiamo ottavi

  • 26 Ottobre 2022 in 13:02
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    Abbiamo la velocità del bonifico che il mio idolo di Silvio (peccato non avesse approcciato i nostri ex 7 se no una squadra dopo n tentativi se la sarebbe presa) sta portando dal Catar a Genova per comprare con uno sceicco e maraja la Sampdoria.

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