IL GALLO DI CASTIONE / IL SABATO GIALLOBLU’ HA QUALCOSA DI DIVINO, LA DOMENICA DA DIVANO…
(Il Gallo di Castione) – Sono una persona con dei principi importanti: principio di calvizie, principio di artrite, principio di demenza… Così brindo ai cavalieri con sia macchie che paure, alle lance spezzate, agli ubriachi astemi, ai sentieri senza indicazioni, alla notte puttana. Perché la notte nasconde le ansie, mentre i pensieri del mattino sono come il primo bottone di una camicia, se sbagli ad allacciare il primo la giornata andrà storta.
Al mattino faccio tanta fatica a capire la gente, del resto solo gli ottusi sono brillanti la mattina a colazione; invece di notte concedo a tutti il birrificio del dubbio, ma se parlando di guanciale pensano a un cuscino non possiamo essere amici.
Ed oggi voglio dare più spazio al gioco del pallone, visti i tanti argomenti idilliaci che si assommano fra la sconfitta di Pippo e la conquista di San Siro. La rivincita dei forti: che Oscar Wilde avesse grosse doti fisiche e atletiche lo si è capito subito quando ha messo per la prima volta i tacchetti al Tardini, tanto che il primo commento che mi uscì fu “se impara anche a giocare al pallone non lo ferma più nessuno”. E infatti ier l’altro si è scrollato di dosso due reggini ed è partito dritto per dritto verso Colombi (festa degli ornitologi per il derby Corvi-Colombi, cit. Jack Albi) e non l’ha fermato nessuno. Momento di godimento assoluto per il popolo Crociato che ha raddoppiato la eiaculatio quando il Tigna Valenti, dopo aver sospinto con rabbia il pallone del raddoppio, si è baciato la maglietta che ormai ha cucito addosso. E il tifoso gongola, la rivincita dei forti che erano divenuti gli inguardabili, insieme ad Inglese che anche lui ha dato veramente tutto ed è uscito stremato (ed ha applaudito da bordo campo al gol di Valenti) per rientrare sotto la Curva a lanciare la Maglia.
E la Curva sbrodola per il portierino rimasto al Parma dopo la grande fuga verso Sassuolo di tutto il settore giovanile, esordio con porta inviolata protetto, il ragazzo, da tutta la squadra in furore agonistico. Ma tornando ad Oscar Wilde il suo antesignano, avrebbe detto, dopo la grande impresa, “Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle”, oppure “Un pompelmo è un limone che ha avuto un’opportunità e ne ha approfittato.” Eppure i puristi della tecnica e della tattica, quelli che ne sanno e che oggi glorificano l’impresa del terzino sino a ieri ne sottolineavano le carenze, la differenza tra letteratura e giornalismo consiste nel fatto che il giornalismo è illeggibile e che la letteratura non viene letta.
La verità è che i giovani sotto la cura Pecchia crescono lavorando sui propri limiti ed insieme alla squadra, han capito che per avere tutte le carte vincenti bisogna prima farsi il mazzo.
Ma torniamo al mito vecchio come il calcio che mi è tornato vedendo la trattenuta con maglia tirata non sanzionato col penalty nella partita di Coppa col Bari: la leggenda degli arbitri cornuti nasce decenni fa quando una moglie della giacchetta nera si portava un altro a casa mentre lui non c’era. Un amico per consolare il cervo gli disse : Dai, ci siam passati tutti. -Dal tradimento? •No da tua moglie mentre stavi arbitrando. Episodio che comunque non ha influito in una partita dai ritmi così lenti che pareva una partita del campionato svizzero, in cui un nostro centrocampista si è trovato particolarmente a suo agio. Alla fine il Bari delle riserve ha perso senza troppo soffrire lasciandoci la vetrina di San Siro senza rimpianti, è andato tutto liscio come l’ovvio.
Per questo Parma potremmo usare una legge matematica: invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia, chiunque salga dalla panchina gioca con forza ed entusiasmo che sopperisce ai limiti tecnici e alla mancanza di esperienza, lottando per il risultato ed onorando la Maglia.
Così per la trasferta di Bolzano si preannuncia un grande consumo di birra tirolese da parte dei tifosi Crociati che godono seguire e sostenere la squadra come ai tempi eroici del dilettantismo; i seicento posti si vanno velocemente esaurendo: ultimamente il sabato gialloblù ha qualcosa di divino, la domenica ha qualcosa da divano.
Bisogna però chetare le euforie ed allora parliamo di bollette: ogni tanto ho un impegno con la tristezza, ma la sbrighiamo in fretta. Voi la sapevate che il prezzo della luce si uniforma alle fonti più costose? Una legge che voleva favorire l’energia rinnovabile quando il metano costava poco, prevedeva infatti che a prescindere dai costi di produzione l’idroelettrica, l’eolica, la solare costasse come quella prodotta col gas, e così ci arrivano salassi dovuti al fatto che paghiamo tutta la corrente ai picchi di quella prodotta bruciando il carissimo gas di putiniana memoria, lo stesso che dovremmo usare per scaldarci d’inverno, ma poche cose mi hanno lasciato interdetto come scoprire che la parola collutorio ha una t sola. Per fortuna proprio scrivendo codesto articolonzo mi ha sollevato dai tristi pensieri il pianto di una fetta di tiramisù in frigo, così. interrompendo il corso di argomenti nefasti che, passando dal gas, arrivavano probabilmente alla guerra e poi chissà, facevano tappa dal Covid, son corso a salvarla dalla sua solitudine.
Vorrei tanto avere una tartaruga e un serpente per chiamarli Calma e Sangue freddo. Il Gallo di Castione
Parma è l’esempio al contrario del “tanto l’allenatore non influisce sulla squadra”. Pecchia è come la notte e il giorno rispetto a Iachini e Maresca.