IL COLUMNIST di Luca Russo / COPIA INCOLLA DELLA PERFORMANCE INCONCLUDENTE CON GLI STREGONI DEL SANNIO
(Luca Russo) – Per superare la Spal sarebbe servito il bis della prestazione offerta a Brescia. Invece, almeno per un tempo, il secondo, si è rivista la squadra impacciata incapace di far tesoro di un Benevento non esattamente al meglio della condizione. Si perché al di qua dell’intervallo, a dirla tutta, al netto dello svantaggio che si è materializzato al minuto diciannove, il Parma si è espresso come al Rigamonti: formazione ben messa in campo, manovra fluida, pressing alto sui portatori di palla avversari e riconquista rapida della sfera con conseguenti veloci riproposizioni nei pressi della porta custodita da Alfonso. Esattamente ciò che si è ammirato in Lombardia. Peccato che alla prima distrazione lì dietro, frutto di un errore grossolano nato sull’asse Chichizola-Osorio, la Spal abbia messo il muso davanti e costretto i ragazzi di Pecchia a un tentativo di rimonta difficile sia sul piano emotivo che su quello strettamente tecnico. Non è stato infatti facile per i Crociati trovarsi sotto nel punteggio tra le propria mura per la terza volta consecutiva ed è stato ugualmente complicato provare a rientrare in partita avendo di fronte un undici che a quel punto, forte del gol di vantaggio, si è schierato basso e compatto a difesa dello 0-1 senza rinunciare alle ripartenze che avrebbero potuto dargli il raddoppio. L’effetto della marcatura di Rabbi, però, si è notato solamente nella ripresa. È dal quarantacinquesimo in avanti che i Ducali hanno fatto “copia e incolla” della performance inconcludente proposta al cospetto degli Stregoni del Sannio: tanto possesso palla, poche conclusioni degne di nota, mordente non pervenuto e sbavature difensive dietro l’angolo. Il risultato? È stata più la Spal a sfiorare la seconda marcatura, ed è accaduto in due circostanze, che il Parma ad avvicinarsi al pareggio, sfiorato solo grazie ad una splendida conclusione al volo di Sohm dal limite dell’area neutralizzata in maniera altrettanto favolosa dall’impeccabile Alfonso. Le statistiche della sfida certificano come Parma-Spal sia stata nel complesso più simile a Parma-Benevento che a Brescia-Parma: 22 tiri totali a 4 per i ragazzi di Pecchia, 60% di possesso palla contro il 40% dei biancazzurri, 468 passaggi (con una precisione dell’84%) a 338 (con una precisione del 74%) e 17 calci d’angolo a 5. Una supremazia evidente solo nei numeri, non nella sostanza. E nemmeno nella classifica: il Parma, alla terza sconfitta consecutiva in casa, è a dieci lunghezze dal Frosinone, a sette dalla promozione diretta e ha un solo punto di vantaggio sull’Ascoli che oggi sarebbe la prima delle escluse dai playoff. La strada che porta in Serie A è più lunga e tortuoso di quanto si immaginava ai nastri di partenza della stagione. Luca Russo
Dire le stesse cose anche basta. Non tiri non puoi segnare, non segni non porti a casa punti. Possesso palla inutile se i risultati sono questi.
Anche oggi la Rudarola confindustriale, non paga della ridicola articolessa di ieri a firma dello strisciato bianco e nero Brugnoli, con l’ormai nemmeno più celato intento di smorzare l’ira dei tifosi e di allontanare il (per loro) popolino bove dal problema circo Craus, si cimenta nel celebrare la “svolta green” dell’uomo “dei due mondi”. L’intento è sempre il solito, evitare che la gente incazzata inizi a collegare lo schifo che ci dobbiamo sorbire da tre anni (io ho fatto un abbonamento con la cazzata della promessa sul cuore per vedere già 4 sconfitte in serie B casa con Ternana, Modena, Benevento e Spal) alle divinità pagane che nell’estate 2020 hanno portato all’ombra del Petitot la iattura a stelle e strisce. Gli argomenti di campo non esistono più, fra poco anche Ampollini e Russo dovranno malgrado loro ammettere che la squadra messa su da Olly, Pedersoli e Craus fa vomitare un ratto, che senza centravanti non puoi vincere le partite, che senza portiere perdi, che i giovani africani di belle speranze vanno bene nella C belga, che Inglese non è un giocatore da tre anni, che Sciarpentié Frosinone e Genoa non lo hanno voluto nemmeno nel Tide perchè è rotto, che almeno 10 elementi delle rosa sono dei piploni senza palle molli come fichi che si fermano due mesi per un dolorino, che senza un Ds vero non metti su una squadra, etc..
Vorrei fosse chiaro alla Rudarola e a Craus che a noi del fotovoltaico a Collecchio, dei campi aggiuntivi, della Accademy, dell’area metodologica NON FREGA UN EMERITO C…..
Non siamo né giardinieri, né impiantisti di pannelli, né insegnanti di italiano. Siamo tifosi e a noi interessa VINCERE LE PARTITE.
Se i progetti sono altri rispetto a vincere le partite che vadano a installarsi i pannelli a casa loro.
BASTA!!!!!!!!!!
Totalmente d’accordo con te
Preferisco fare la fotografia del momento volta per volta più che dare giudizi definitivi ad un turno dal giro di boa. La classifica non è compromessa, anzi c’è ancora tanto margine per inseguire e raggiungere la promozione diretta.
Quanto agli aspetti societari, non si può negare che la struttura organizzativa messa su dall’attuale reggenza non stia producendo i risultati desiderati sul piano sportivo. Però dal punto di vista tecnico a questo Parma manca solo un finalizzatore che traduca la qualità di cui è provvisto in reti, punti e una classifica allineata all’obiettivo stagionale, e confido che il mercato di gennaio riesca a dare in tal senso risposte convincenti. La corsa per la Serie A è aperta.
È già un passo avanti ammettere quello che il mio cane sa da tre anni, ovvero che manca una punta. Ma l’area metodologica in estate chi pensava facessi i gol? Inglese? Sciarpentié? No così per sapere
L’area metodologica semplicemente non si occupa di questo!!!! prima di scrivere cavolate si informi.
Ma se non guardi il problema a 360 gradi come fai a comprendere la situazione?
Chi si occupa di informazione ha il dovere di approfondire altrimenti non ha senso scrivere un articolo, basta un tweet con la cronaca del risultato della domenica.
Se la società persevera nei suoi errori relativamente alla scelta dei dirigenti, degli uomini di mercato e dell’impostazione della squadra, capite bene che non ha senso parlare di playoff perchè seppure riuscissi nel miracolo di salire in serie A, cosa ci andresti a fare? A fare la figura barbina che sta facendo la squadra femminile ad esempio?
La stampa deve formulare critiche nei confronti della società al fine di aiutarla a prenderne atto e a risolverle, non cercare di sognare ad occhi aperti dicendo che domani è un altro giorno.
E speriamo che D’Aversa non vada a Cagliari o saremo umiliati. D’Aversa con i vari Pavoletti, Lapadula ci massacra, altro che Inglese, Sciarpentié e il polacco piplone con i dolori all’ipsoas.
secondo me il fuoco amico ha preso la mira sbagliata anche quest’anno 😉
Il fuoco amico andrebbe evitato sempre. Le critiche costruttive, invece, non bisogna risparmiarle. A me sembra che nella Parma dei “social” ci sia più la tendenza al primo esercizio che al secondo. Non so se e quanto l’attuale reggenza legga certi rilievi che le vengono mossi, ma se ciò avviene con toni sopra le righe, è difficile che li prenda in considerazione, indipendentemente dal contenuto che veicolano.
Mi arrendo Russo,continua a” parlare di calcio a parma”, peccato che da tre anni tale frase nasconda un ossimoro
Siccome la così detta parte sportiva (ovvero vincere le partite ed essere promossi e poi salvarsi) alla gestione Craus e alla Rudarola non interessa i tifosi dovranno aggiornare i cori:
Son contento solo se..vedo 15 campi a Collecchio, forza forza Fonti rinnovabili, forza forza Accademy! Son contento solo se….vedo giovani africani di belle speranze, forza forza Youth Accademy! Son contento solo se…vedo la foresteria con i pannelli fotovoltaici, forza forza centro sportivo!
Dai c’al “green” dai c’al “green” dai c’al “green”!
Managing Director là lì là là, Area Metodologica là lì là là!
👍😆🤣
Ma sbaglio o la Spal era in difficoltà? Sarebbe bello non fare articoli sui nostri prossimi avversari, dato che il Venezia è in zona retrocessione.
Quindi il diritto di analizzare il prossimo avversario dovrebbero essere compresso in base a quale criterio? Il Venezia è in zona retrocessione e in più il suo rendimento al Penzo, con all’attivo due vittorie, un pareggio e sei sconfitte, lo colloca all’ultimo posto della classifica limitata alle gare disputate in casa. Esattamente come è accaduto ai Crociati al Tardini nell’ultimo mese. Considerato che il Parma formato trasferta ha raccolto dieci punti, sei in meno rispetto a quelli messi insieme tra le proprie mura, in laguna ha l’occasione di riprendere il discorso lasciato a metà a Brescia.
Ahhh ahhh Davide, mi hai fatto troppo ridere, bravo.