IL COLUMNIST di Luca Russo / NON E’ STATO FATTO IL POSSIBILE
(Luca Russo) – Il cartellino giallo incassato da diffidato durante Parma-Spal, con conseguente squalifica che gli è stata comminata dal Giudice Sportivo, ha impedito a Fabio Pecchia di sedersi in panchina in occasione della sfida del Penzo che ha visto i suoi ragazzi affrontare il Venezia di Vanoli. Così è toccato al vice Antonio Porta guidare la squadra nell’ultimo turno del girone di andata di Serie B. A lui, quindi, anche l’onore e l’onere di commentare a caldo quanto si è visto in laguna.
Le dichiarazioni che ha rilasciato alla stampa a fine partita delineano una lettura dei novanta minuti che non mi trova d’accordo.
Due affermazioni su tutte hanno suscitato la mia perplessità: “Purtroppo gli episodi ci condannano” e “poi ci sono stati quei 5-6 minuti di sbandamento che abbiamo pagato a caro prezzo”. Certo, nel calcio in qualche caso un singolo episodio frutto della casualità può indirizzare una gara in un modo o nell’altro e finire col modificare l’equilibrio di un’intera stagione. Tuttavia nei restanti, che ritengo siano la maggioranza, la casualità ha un ruolo marginale, se non addirittura irrilevante, e ciò che appare alla stregua di episodio in effetti episodio non è, essendo invece la diretta e naturale conseguenza di un determinato modo di stare in campo o di una precisa strategia di gioco. Per essere più precisi, ridurre la rimonta del Venezia ad “episodi che ci condannano” e a “quei 5-6 minuti di sbandamento” significa in primo luogo non riconoscere la bontà della prestazione offerta dagli arancioneroverdi, che dal sessantesimo in avanti hanno avuto la capacità di crederci e di aumentare sensibilmente la pressione offensiva, nonostante l’andamento del match li avesse posti in una situazione apparentemente compromessa; e in secondo luogo non rendere un buon servizio alla propria rosa che, in un momento del genere, avrebbe bisogno di sottolineature con la matita blu, non di alibi ai quali aggrapparsi nel tentativo di dimostrare di aver fatto il possibile. Anche perché il Parma osservato all’opera ieri non ha dato l’impressione di essere disposto a fare il possibile per difendere il doppio vantaggio e così dare continuità alla convincente affermazione di Brescia invece che replicare le incertezze espresse al cospetto della Spal. Una squadra che fa il possibile, realizza il 3-0 o il 3-1 prima che gli avversari riescano ad annusare il profumo della rimonta e in genere non spreca quattro limpide occasioni a tu per tu col loro portiere. Una squadra che fa il possibile, se è avanti di due reti, non decide di rinunciare integralmente al contropiede, cioè all’unico strumento che avrebbe conferito un senso strategico al catenaccio nudo e crudo espresso nell’ultima mezzora dell’incontro. Una squadra che fa il possibile, non arretra intimorita, infondendo coraggio e intraprendenza alle manovre offensive dei rivali. Una squadra che fa il possibile, non crolla verticalmente per un gol preso dopo settanta minuti in cui ha gestito l’andamento della contesa quasi in scioltezza, o quantomeno reagisce con decisione all’imprevisto, recupera in tempi brevi l’assetto e il piglio perduti e trova le risorse necessarie per piazzare il colpo del 3-2. Resta da chiedersi, però, se la squadra non faccia il possibile per demeriti esclusivamente propri o se ce ne siano di ulteriori addebitabili ad altri livelli. La risposta è chiara: la squadra non fa il possibile anche perché la società non ha saputo metterla in condizione di fare il possibile. E qui si ritorna ad un discorso già affrontato in precedenza, che è comunque un bene ripetere affinché certi messaggi arrivino a chi ha concretamente il potere per provare a dare una sterzata netta a una stagione che i Ducali non possono permettersi di vivere costantemente sul filo del rasoio, altrimenti si rischia un indesiderato e sgradevole bis dell’annata 2021/2022. Parlo della proprietà e, segnatamente, di chi ne è a capo. È legittimo che Krause e i suoi collaboratori dedichino molto tempo ai progetti extra campo che hanno intenzione di portare a compimento con lo scopo di dare al Parma una dimensione migliore e più ampia rispetto a quella del recente passato. Però sarebbe ugualmente auspicabile che le medesime attenzioni fossero destinate alla sfera tecnica. Il mercato di gennaio è alle porte e il campionato di B, notoriamente complesso da interpretare, è e resta aperto ad ogni scenario possibile. Il solo girone d’andata non può e non deve essere sufficiente per stilare bilanci e giudizi definitivi. La promozione è ancora alla portata. Ma occorre che Krause e i suoi collaboratori inizino ad occuparsi e a preoccuparsi attivamente di ciò che accade in campo. Ovvero serve che si diano una mossa. E che lo facciano in tempi ragionevoli. Luca Russo
dal diario del capitano kirk :La promozione è ancora alla portata. Ma occorre che Krause e i suoi collaboratori inizino ad occuparsi e a preoccuparsi attivamente di ciò che accade in campo. Ovvero serve che si diano una mossa. E che lo facciano in tempi ragionevoli………data astrale 4256
Oh finalmente ci siamo accorti che abbiamo un presidente che diciamo, non si cura molto della prima squadra maschile. Disinteresse totale. Ti credo che poi in un ambiente del genere manchi la voglia di fare, l’attaccamento alla maglia.
Tout va bien Madame la Marquise. Adesso il sior Pedersoli e Holly ci prendono un paio di giovin africani e magari un polacco di belle speranze e Craus trova un Direttore dell’are tecnica svedese che sta qui fino a maggio. L’unica buona notizia è che il prossimo wend non si gioca e per una volta non mi viene il vomito nel wend dopo aver “ammirato” le gesta dell’ unico argentino molle come la sciolta, ovvero el mudo, del ridicolo portiere e degli altri piploni senza palle e della consistenza del brodo dei galleggianti. Il tiro in porta di Bonny (che quando va in campo per me finiscono le partite) “murato” dal piplone polacco dal dolorino costante (ovvero due dei giovin di belle speranze di Craus), è il paradigma del fallimento totale di una gestione, che se vuole almeno evitare la serie C sarebbe ore che facesse un bagno di umiltà e si desse una regolata a 360 gradi (o ancora meglio si levasse dai maroni).
Luca Russo, il punto non è se la squadra fa il possibile o meno.
Il punto è che i giocatori del Parma, seppure ben messi in campo dal povero Pecchia, possono anche impegnarsi ma il loro massimo non è sufficiente ad avere una squadra da vertice.
I risultati non arrivano e non arriveranno, non perchè non si impegnano o non fanno il possibile, ma semplicemente perchè sono GRAMI.
Questo ce lo dobbiamo ficcare bene in testa perchè non ci sono altri misteri.
Man non sa tirare in porta, Mihaila neppure ed in più è un giocatore dal fisico precario al pari di Camara e molti altri.
Inglese è un ex calciatore al pari di Charpentier e da noi rappresentano l’attacco titolare.
Valenti ed Osorio non sanno cosa sia il posizionamento di un difensore che gioca in Italia e non hanno dimostrato un attitudine mentale idonea ad imparare.
Bernabe, Bonny e Benek sono dei ragazzi molto giovani che faticano ad emergere in un gruppo pieno di problemi come questo, soprattutto se vengono lanciati nella mischia per essere loro i salvatori della patria.
Potrei continuare per molto tempo ancora, ma la sintesi è che la squadra non è adeguata all’obiettivo di vincere il campionato ed è solamnte per questo che i risultati non arrivano.
La società rappresentata da Krause è responsabile di tutto questo perchè a parole ambisce ad arrivare in serie A, ma nei fatti non ha allestito una squadra e neppure si è affidata a dirigenti che possano raggiungere questo obiettivo.
Questo è il nocciolo della storia e di questo bisognerebbe approfondire con i suoi editoriali.
Saluti
E cosa dovrebbe fare più di questo per distruggere parma l’americano? Chiedo per un amico, forse passare ai missili patriots? 😂
Seguo il suo ragionamento, ma ritengo che sia in contraddizione col fatto che il Parma è sesto in classifica. Mi spiego: nonostante abbia in rosa diversi giocatori “grami”, il Parma è comunque sesto in classifica e a poche lunghezze da terzo, quarto e quinto posto. E, cito Paolo Grossi della Gazzetta di Parma, “se le partite durassero quarantacinque minuti, oggi il Parma sarebbe in Serie A”. Vuol dire che il livello della cadetteria è mediocre? Può essere. Tuttavia anche la qualità che si riconosce a questa o quella squadra va contestualizzata: in un campionato mediocre come la Serie B 2022/2023, il Parma è tra le compagini meno mediocri, e quindi per questo titolata a concorrere per la promozione.
Hai i punti del Pisa e del Sudtirol venuto su dalla C. E amico mio te ne sei accorto che siamo più vicini ai play out che alla
promozione diretta?Se essere otto punti sopra la c è avere una “rosa” forte allora la sciolta è cioccolata calda.
Porco mao che fine di m… Avete fatto a parma, trollati da giornalisti senza pietà in cerca di impiego nel circo americano
Lungi da me voler difendere la squadra perchè mi spiace dirlo ma non se lo merita, detto questo, bisogna anche riconoscere che un avversario che affronta il Parma (come il Cagliari o il Genoa) lo fa con un atteggiamento sicuramente più concentrato rispetto a quando affronta il Sud Tirol o il Modena o la Reggina. Per queste squadre è più facile difendersi in modo ordinato, giocare di rimessa e fare punti in modo corsaro.
Questo è nella normalità delle cose, quando eravamo noi i piccoli di A e arrivava a Parma la Juve, il Milan, l’Inter o altre grandi squadre la prestazione e le motivazioni arrivavano da sole, ci si difendeva e si sperava di fare un gol in contropiede o su una palla da fermo.
Morale occorre fare tesoro di questa cosa ed imparare ad affrontare gli avversari che sono chiusi e che giocano in un certo tipo di modo. Ci vuole intensità, personalità, rabbia agonistica e qualità… io lo dico da tanto, occorre lavorare molto di più sulla testa degli atleti più che le gambe, altrimenti non si va da nessuna parte.
Noooooooo 🤭
mlsi russo ma guarda a quanti punti siamo dai play off sveglia , siamo a 9 punti dalla promozione diretta in un campionato mediocre !!
Le suggerisco candidamente di andarci piano con le illazioni.
Il sottoscritto, avendo già un impiego, non è in cerca di un impiego nel Parma Calcio 1913. E se anche fosse, non metterei in campo le mie opinioni e il mio pensiero per raggiungere un determinato obiettivo.
Quindi, e lo ripeto, le suggerisco candidamente di andarci piano con le illazioni.
che fa minaccia ? si sente tirato in causa ? ho fatto nomi e cognomi ? par chi met tot nani an son mighe ed forcella e manco sto n’coppa a posillipo ,stia sereno
Chilù le un Bulo oh, stiv mighe ferol incaser, le c’me der un sciafó a Tayson
Tes zo cornació 😘, edese a rid mi
La forza del Main Stream ci logora, stanno ancora qui a dirci che il Parma è forte, che i 120 Milioni di euro spesi, manco una una società media di serie A ha speso tanto, stanno fruttando. Un campionato e mezzo all’insegna della mediocrità, questo è il risultato dell’investimento. E se per culo, dico culo si dovesse andare in A, devi rifare completamente la squadra, o si pensa che i Piploni (Citazione) ,possano giocare pure lì. Una società, un’azienda, una banca avrebbe già portato i libri in tribunale, fortuna vuole che ci sia chi ricapitalizza.
Pedersoli e Notari sono “al lavoro” (per non fare niente) ma la “rosa” è considerata forte. Venghino siore e siori che Craus ci fa finire ancora (speriamo) tra il 12 esimo e 13 esimo posto (in B). Certo che se quel giorno la a Pedrignano avessero slongato il giro in bici, magari fino a Lerici (bici in carbonio crepi l’avarizia) invece di portar qui l’uomo dalla monogiacca avrebbero fatto un regalo al l’umanità.
Memo ad impossibilia tenetur