IL COLUMNIST di Luca Russo / SE I GIALLOBLU ZOPPICANO, LE RONDINELLE STENTANO A DECOLLARE
(Luca Russo) – Se i gialloblù zoppicano, le Rondinelle stentano a decollare. E così mentre a Parma ci si lecca le ferite per via degli appena quattro punti collezionati nelle ultime cinque gare, a Brescia le ultime dieci partite degli uomini di Clotet hanno lasciato l’amaro in bocca sia tra i diretti interessati che tra i tifosi. Una vittoria, sei pareggi e tre sconfitte: questo il ruolino di marcia dei lombardi dalla sonora batosta di Bari al pareggio acciuffato in extremis a Cosenza. In assoluto poco o addirittura nulla che faccia pensare ad una formazione attrezzata per puntare alla Serie A. I numeri, tuttavia, devono tenere conto del contesto in cui maturano e il contesto in questione ci illustra una cadetteria che, Frosinone a parte, non ha ancora lasciato intendere chi ha le carte in regola per giocarsi la promozione e chi, invece, dovrà accontentarsi di qualcosina in meno o di preservare la categoria. Per questa ragione il Brescia che in dieci uscite ha raccolto sette risultati utili, a fronte di prestazioni quasi mai convincenti al netto di quella confezionata in Calabria dove si è rivista una parvenza di gioco, può ritenersi timidamente soddisfatto, se non nella forma in cui si sono materializzati, perlomeno nella sostanza che si portano appresso. Che si traduce in una classifica ancora interlocutoria, lontana dall’essere di aiuto nell’identificare favorite, delusioni e sorprese, escluso, appunto, il Frosinone che è già sufficientemente compatto e squadra da far credere che probabilmente non gli sarà conferita la palma di fuoco di paglia: le Rondinelle a quota 24 punti sono al sesto posto a cinque lunghezze dalla seconda piazza, il tutto nonostante l’evidente frenata degli ultimi due mesi. Alcuni dei pareggi raccolti dai biancazzurri sono stati archiviati alla voce occasioni sprecate (Ascoli, Cittadella e Venezia), altri derubricati a pericolo scampato (Cosenza e Genoa) e il segno X di Terni, invece, è parso abbastanza fedele all’andamento della sfida. Piu dei risultati, però, desta qualche preoccupazione l’atteggiamento generalmente poco intraprendente del gruppo alle dipendenze di Clotet. Lo si è visto nello scontro diretto perso per 0-2 con la Reggina, quando il Brescia si è presentato in campo col retropensiero malcelato di aver ben poche possibilità di fare punti. Il Parma è un gradino e un punto sotto i lombardi. Nel Ducato ci si interroga su cosa si debba e si possa fare per risollevare morale e performance di una rosa che dallo stop di Palermo in poi ha dilapidato il credito guadagnato in precedenza. Qualcuno ha messo sul banco degli imputati il calciatore più talentuoso del gruppo, quel Vazquez dal quale tutti si aspettano sempre o quasi sempre la giocata che sblocca e risolve la contesa. Il sudamericano, secondo l’opinione più diffusa, non riesce a dare alla manovra la fluidità e la velocità necessarie per creare occasioni ghiotte, rallenta il gioco dei Crociati, raramente fornisce agli attaccanti palle invitanti a tu per tu col portiere avversario e perde troppi palloni che finiscono col favorire le ripartenze dei rivali di turno. Non si vuole negare la flessione dell’ex giocatore, tra le altre, del Siviglia, ma da qui a farne il principale responsabile delle recenti sventure del Parma ce ne passa. Se è fuori discussione che El Mudo non sta attraversando il suo momento migliore, è altrettanto vero che i suoi compagni stanno facendo poco per venirgli incontro. Potrebbero, ad esempio, muoversi di più, meglio e offrirgli linee di passaggio realmente valide quando la palla è tra i suoi piedi. I Crociati visti a novembre e nelle battute iniziali di dicembre avrebbero reso di più se Vazquez fosse stato relegato in panchina o in tribuna? La risposta non è scontata e una certezza in tal senso può essere manifestata solo da coloro che ritengono sufficiente il rendimento degli altri dieci elementi in campo. Se così fosse, la soluzione è a portata di mano: vediamo che succede a giocare senza Vazquez. Del resto, se nell’ottavo di finale del mondiale contro la Svizzera il commissario tecnico del Portogallo Santos ha rinunciato a schierare tra i titolari Cristiano Ronaldo, coi risultati che tutti conoscono, a Brescia Pecchia può fare lo stesso con Vazquez. E vedere, appunto, che effetto fa. Luca Russo
Mal comune mezzo di gaudio? 😂 Pensa te come siete messi a parma, Russo, mica a napoli
E se invece di Vasquez si potesse fare a meno di Inglese come già avvenuto quando durante i 13 giocatori indisponibili era compreso anche lui?
Il progetto giovani è stato accantonato da quando sono rientrati tutti i nonni ma una domanda il carpentiere che fine ha fatto?
Il carpentiere gettera’ le fondamenta del nuovo stadio, gli stanno preparando il cappellino fatto con foglio di giornale…
Prima di dire che le rondinelle stentano a prendere il volo attendere i la partita di lunedì sera!!!
Abbiamo graziato il Cagliari, resuscitato il Benevento, vuoi che proprio con il Brescia diventiamo tutto ad un tratto cattivi ragazzi???
Il Brescia visto a Cosenza non è molto distante, in termini di atteggiamento, gioco e prestazione, dal Parma che ha perso contro il Benevento. Non escluderei che per una volta le parti possano invertirsi, e cioè che siano i Crociati ad essere risollevati dall’involontaria clemenza dell’avversario di turno.
Speriamo abbia ragione lei…
Impüsibill! Altra figuraccia assicurata.
Una rondinella non fa primavera
Sottolineo che il Parma con il Brescia ha sempre regalato dai 4 ai 6 punti anche nell’ultima stagione. E il Parma è uno spettacolo a resuscitare i morti. Per cui i 3 punti per loro sono sicuri.😔
I regali di Natale il Parma ha già iniziato a farli…
Voglio trattenere il pessimismo almeno fino a domani sera e credere che il Sig. Russo abbia ragione.
Forza Parma