IL GALLO DI CASTIONE / INUTILE CAMBIARE ATTREZZO, SE IL PROBLEMA STA NEL MANICO…
(Il Gallo di Castione) – Alla tv ieri sera ho visto una trasmissione dove un rappresentante del Dalai Lama affermava che per ottenere la pace interiore dobbiamo sempre finire ciò che abbiamo iniziato. E a questa condizione potremo beneficiare della calma nella nostra esistenza. Così stanotte ho fatto il giro di casa per trovare le cose che avevo cominciato, senza terminarle. E ho finito: una bottiglia di Pigato d’Albenga, una bottiglia di Barolo, una bottiglia di Chianti, una votiglia di bodka, na botilia di drapa, un pondo d dwisky, 1 di rom blanco, tu nn imajina com me tento majificamente bene ades. Psasso el mssagio a tuti cheli k ano bisonio di pace nteriore…. disedo k praticco lo zem. Prattica anche tu il sen. Va bej, sono sconfuso, ora mi riprendo…
Mi è capitato sin di dire a me mi piace Gigi D’Alessio e “a me mi” è l’errore meno grave. Ci sono mattine in cui verso le 17.30 puoi dire di esserti veramente svegliato, ma adesso arrivan le feste.
Negli anni scorsi abbiamo avuto un Natale diverso con il presepe coi pastori obbligatoriamente con mascherina e a distanza di sicurezza, grotta chiusa dopo le 22 ed auguri alla Madonna su Zoom. Del resto il Natale per me non è mai stato un granché: credo che Babbo Natale sia offeso con me da quella volta che da bambino gli chiesi il giubbotto di renna. Inoltre, secondo me, Gesù è un meridionale perché come tutti i meridionali, comunque vada, a Natale scende. Dove l’aspetta la zia con le classiche 13 portate della Vigilia, una no stop di tre giorni. Praticamente attende Natale per riscoprire i suoi valori più alti: colesterolo, trigliceridi e glicemia. Ma consoliamoci delle tristezze calcistiche con le grandi abbuffate che ci attendono per le feste Natalizie.
Anteprima del periodo bulimico si è vissuto in anteprima al Petitot prima della partita, con la disfida che ha visto sfidarsi gli anolini col formaggio (tre diversi tipi di stagionatura) con gli anolini che nel ripieno avevano lo stracotto al Barolo. La sfida è finita in pareggio ed è andata meglio di quella consumatasi poco dopo sul prato del Tardini.
Tre sconfitte consecutive, con venti sfumature di sfiga, ma con una costante astenia da goal, in totale più di cinquanta tiri in porta senza una rete.
L’arbitro di questa gara coi Ferraresi si è distinto per la sua incapacità di fare svolgere la gara che nel secondo tempo è diventata oscena con infinite interruzioni, falli tattici, perdite di tempo e chi più ne ha più ne metta. Esattamente quello che sua moglie diceva alla squadra di rugby che ospitava in casa. Per tornare a dimostrare che il luogo comune dell’arbitro cornuto ha serie fondamenta. Ma di per certo non basta l’incapacità della giacchetta nera a spiegare questa infinita serie di debacle casalinghe.
E non bastano i gollonzi che ci siamo fatti da soli (dopo il portiere un’incredibile e sciagurato Venezuelano) per spiegare le continue disfatte al Tardini, vi è un male profondo che attanaglia la squadra. E il grande condottiero Pecchia conosce a memoria il bugiardino, ma dimentica di somministrare la medicina.
E la società non ci mette del suo, sempre presa ad ingaggiare grandi dirigenti di provata capacità che durano pochi mesi.
Hai voglia di costruire e distruggere, la solidità della società è la fondamenta per un progetto in eterna costruzione.
Poi, se non la metti dentro, non serve a nulla avere novanta minuti di possesso palla; se in mezzo all’area non ci è nessuno, i cross non servono a nulla; se hai a disposizione 18 corner e non ne acchiappi uno mancano i fondamenti.
I tifosi vogliono la serie A e studi scientifici dimostrano che se una cosa la vuoi davvero, se ci credi veramente, alla fine sono 20 gocce di xanax al giorno, in quanto se fossi, se avessi, se potessi erano tre fessi che se la contavano fra centravanti assenti, centrocampisti scarseggianti e gatte della difesa.
Il fatto è che son tre anni che i risultati, dopo attenta analisi, sono deludenti e, come diceva mio nonno bracciante agricolo con il badile o la falce in mano tutto il giorno, inutile cambiare attrezzo, se il problema sta nel manico; tirate pure le conclusioni, ma fate attenzione a non prendermi.
Cosa dire dei singoli giocatori? Che il giudizio poteva essere diverso con un risultato diverso, ma non ci possiamo attaccare ai pochi episodi che ci avrebbero potuto salvare dalla sconfitta: il nostro portiere ha fatto due parate importanti; il portiere della Spal, il migliore in campo; la squadra è quella dello scorso anno che ha fatto tre punti in più dell’anno scorso. Anche quest’anno mi sa che vinciamo l’anno prossimo.
La passione calcistica dei tifosi va scemando e ripensiamo alle annate del grande Parma ormai lontane. Ed allora tornano i ricordi: non fanno più donne con bionde trecce, occhi azzurri, calzette rosse , gote innocenti come arance rosse e cantina buia annessa. Poi mi ricordo ancora un matematico confondere un fattore di potenza con un contadino di Macerata, un musicista aprire la porta di casa con la chiave di sol, un cantante che non aveva motivi validi, un paracadutista cadere dalle nuvole. E mi ricordo in tempi di adolescenza l’intimo del catalogo Vestro, Edwige Fenech uscire dalla doccia e Cicciolina ad un quiz televisivo. “Cos’è lo sperma?” “Un attimo, ce l’ho sulla punta della lingua…” Il Gallo di Castione
Dopo questa bolla papale natalizia, chiudiamo l’anno sconcertati dalla pochezza progettuale del sistema Parma. Inondati da uno tsunami di quattrini, ci voltiamo a guardare la spiaggia piena di detriti, con la certezza che ancora nulla è cominciato. Nessun ciclo vincente si è aperto, nessuna prospezione accattivante è all’orizzonte, solo macerie da sgomberare per una ricostruzione, di nuovo cominciare a raccattare i pezzi ed incollarli per una solidità mai vista in questi anni. La corazzata si è arenata al maretto. Resta solo intatto il megafono della propaganda, desunto, rabberciato ma funzionante.
Il Parma con questa squadra ha nel complesso un andamento positivo tranne ultimo mese troppo di alti e bassi e poca continuità. La squadra ha lacune di organico di esperienza e di mentalità vincente e stare in zona Play off dalla sesta giornata e siamo alla diciottesima e tanta roba e se la zona spareggi verrà raggiunta a fine campionato sarà un buon risultato
Mo va a cagher, ahahahah
Se togli i proclami di Krause siamo dove meritiamo. Se però guardi la stagione finora nel complesso molli di quelle bestemmie che metà basta.
Arrivare ai play-offs per il Parma è il risultato minimo accettabile. Malgrado le lacune qualitative nell’organico, si tratta di un obiettivo raggiungibile. Vedremo in quali condizioni di forma sarà la squadra in quelle settimane decisive, di certo è meglio che sul mercato invernale vengano effettuate esclusivamente le mosse desiderate dall’allenatore, altrimenti sarà un’altra stagione anonima
Eh ma la serie B è un campionato difficile, questa poi è la B più difficile degli ultimi 60 anni, è un campionato imprevedibile, tutte possono perdere con tutte, la classifica si guarda in primavera, in serie B serve grinta e le partite sono sporche
Esiste qualcosa di più inutile e meno interessante del classico servizio di Balestrazzi suo precedenti “in laguna” a partire dal 1930? Con a chiosa del pezzo degno del Pulitzer la domanda se i punti servano più al Pèrma o al Venezia. Ovviamente nessuna riflessione sui problemi della squadra, nulla su infortuni e mercato, meno che mai una critica alla così detta società (celebrata dal CCPC tra galleggianti e torroni), ma al contrario la precisa cronaca dei goals di Maniero (bidone ma che oggi rispetto ai nostri sarebbe Mbappé) e Nocciolini. In sostanza l’ennesimo prodotto giornalistico made in Ponte Caprazucca utile come lo sternuto di un ubriacone.
Ieri però un amico mi ha segnalato un servizio su tv parma dove sono stati snocciolati i numeri, tragici, della gestione krause: punti, sconfitte etc.
Non sono ancora riuscito a vederlo ma il mio amico mi ha riferito anche che è stato riproposto in articoli di altri portali (i copiancollatori di professione) ed è rimasto particolarmente colpito, come se fosse stato deciso “un attacco frontale” all’attuale proprietà.
Cercherò di vederlo e se la sua ricostruzione è corretta di capire anche il motivo perchè non credo alla casualità nè alla critica genuina dei media locali, solo non comprendo chi o come possa aver infastidito piu del solito, forse riguardo allo stadio?
Un saluto e Buone Feste al Gallo, nei prossimi giorni anch’io cercherò di finire tutto quello che ho iniziato per beneficiare della calma
Lo stadio sarebbe l’unica cosa buona (se mai sarà fatto e se fosse una cosa reale e non la pagliacciata dell’estate 2020 dei sette). Chiaramente non piace a qualche pensionato abbonato della Rudarola residente in zona Tardini che teme di non poter andare in biciclèta a comprare i galleggianti da Romani in via Emilia est.
Ti segnalo però che il servizio è stato copiato da Parma Today che qualche giorno fa conteggiava i numeri vergognosi della gestione Craus. Non ha origine in Via Mantova.
La piccola Parigi dove i tortelli di erbetta sostituiscono l’escargot, dove la Pèrmaaa voladora prende il posto della Senna e dove Verdi lo suonano perfino in discoteca è rimasta scossa da questo girone d’andata. Eravamo stati pompati a dovere dai media e la comunicazione criptica dell’establishment faceva sperare in una società alla Kriptonite capace di smidollare qualunque squadra. Super eroi croati, incursori cosacchi, creativi latino americani, e qualche pollo nostrano lasciavano intravvedere la forza muscolare e l’energia distruttiva. Morale 15 in ospedale, alcuni per raffreddore, lungodegenti pluri-operati, alcuni col bugliolo per la cagaglia, altri mai pervenuti … + 3 rispetto all’anno passato, il Mr. in depressione…. anche la giacca di KK ha cominciato a non poterne più.