CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / ABISSALE
(Gianni Barone) – Zigzagando qua e là, dopo una vittoria esaltante e un pareggio brodino, immancabile arriva la sconfitta clamorosa per un Parma, che continua a sbandare. Questa volta non in curva, ma sul rettilineo del Tardini, e finisce a gambe all’aria. Non nel fosso, ma nell’abisso dello sconforto per quest’ennesimo passo falso che odora tanto di mancanza di quell’anima, da troppo tempo ricercata, invano, passo dopo passo in questo campionato di delusioni continue per chi ha a cuore, chissà fino a quando, le sorti di questa squadra.
Abisso per una differenza abissale tra i Crociati e gli avversari che vincono senza la fatica di attaccare neppure; abissale la differenza tra ciò che è o dovrebbe essere e ciò che effettivamente riesce a fare, pardon a non fare.
Siamo nel campo dei “ fenomeni”, i cui contorni e caratteri trovano chiara descrizione nell’espressione “conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali”, più che mai appropriata se si pensa a ciò che è stato e soprattutto a ciò che si è visto, vale a dire una difesa che ama farsi del male, sempre e comunque, un centrocampo che crea poco (a dispetto della qualità tecnica esistente), e un attacco che, in tutte le declinazioni possibili immaginabili (vedi il ricorso a tutti gli effettivi schierabili) distrugge e non riesce a piegare la resistenza di un Ascoli, bravo e fortunato, nel respingere gli assalti confusi, arruffati, e scomposti, del finale di gara.
Se bastasse la filosofia per capire e decrepitare il tutto, saremmo in presenza del classico caso di “eterogenesi dei fini”, cioè di un processo che si realizza in virtù di una provvidenza trascendente in luogo di una finalità intenzionale. Fini che nella storia del Parma non sono quello che gli individui e la squadra si propongono, ma piuttosto sono la risultante della combinazione, del rapporto e del contrasto delle volontà e delle condizioni oggettive. Infatti può accadere che mentre ci si propone di raggiungere alti e nobili obiettivi, si arrivi , dopo ogni partita, a conclusioni opposte. Tradotto sul campo calcistico: si sbaglia quando sembra impossibile farlo, e non si crea quel fuoco tecnico e agonistico che sarebbe necessario avere se solo si sì possedesse un’anima, un daimon per dirla alla Socrate, capace di superare i momenti critici e difficili di partite che sulla carta appaiono facili o per lo meno semplici.
Invece no e non basta e non serve gettare la croce addosso a Balogh che si distrae in area, a Charpentier che non c’è, suo malgrado, a Sohm che se anche c’è non si vede, o ai malcapitati Coulibaly, Zagaritis, buttati nella mischia a fare volume.
Non si può neanche insistere a criticare Inglese o Valenti, i quali per poco non sono riusciti a piazzare la botta che avrebbe non dico, salvato la faccia in assoluto, ma avrebbe reso meno amaro il pomeriggio e il momento, con un pareggio acciuffato all’ultimo respiro o all’ultimo grido o ultimo giro di orologio per motivare lo sforzo nonostante l’impresa sia sfuggita con una partita iniziata non bene, a ritmi troppo soft che hanno favorito non poco il compassato e non irresistibile Ascoli; giocata male dall’inizio del secondo tempo in cui si è avvertito il solito calo non fisico, ma di tensione, e finita peggio rispetto a Terni, dove forse di fronte c’era qualcosa di più forte e strutturato. Facciamo alcuni esempi: tra Falzerano sulla trequarti e Forte in avanti per l’Ascoli, rispetto a Palumbo e Partipilo, di una settimana fa, nelle rispettive zone, si è notata una differenza a dir poco “abissale”, come canterebbe il sanremista Tananai; eppure si è passati dal pareggio da bicchiere mezzo vuoto alla sconfitta da bicchiere non vuoto, ma andato in frantumi con dispersione di distillato per le terre a beneficio di tartarughe alcolizzate, propedeutica, si spera, alle ipotizzabili contestazioni come quelle avute prima del Parma-Genoa, i cui effetti benefici sono finiti ormai nel solito “oblio”, stagionale da cui non ci si schioda.
Il solito passo indietro, il solito storico ricorso, ossia si rischia di tornare indietro nel prestabilito percorso di auto-miglioramento (o diversificazione di gioco) a causa di errori marchiani frutto di inaridimento tattico o di perdita di lucidità? Potrebbe essere il solito “ricorso” temporaneo se con forza, coraggio, fatica e sofferenza si riuscisse ad approcciare meglio la prossima gara contro la capolista Frosinone, in cui, come già successo in passato, non mancheranno le motivazioni per reagire e rituffarsi nella lotta, ieri per larghi tratti assente. Motivazioni che in condizioni normali, molti Crociati, paiono non avere, al pari di quel coraggio, che se uno non ce l’ha dentro, come sosteneva Don Abbondio, non se lo può dare. Il Parma il carattere, l’anima, il cuore, il “daimon” che non dimostra, se non ce l’ha se lo deve dare al più presto. Coraggio, o non coraggio, a parte. Gianni Barone
qui non si tratta di schemi di gioco ( pecchia non ci capisce più nulla da molto tempo ) o di fortuna o sfortuna o di impegno o di maglietta bagnata o sudata ! ne di stipendi visto che sono i più pagati di B qui si tratta solo che sono BALORDI
Ho io capelli in bianchi e da 55anni vado al tardini. Ho giocato e tanto. Qui ci vuole umilta , giocare per NON PERDERE e impegnarsi. Poi basta cambi di modulo a partita, pecchia non e ranieri. E basta giocatori fuori ruolo. Valenti terzino e una porcheria, zagaritis all ala anche . Non siamo il barcellona, una punta e tutti dietro. E picchiare se serve. Forza Parma.
Mi permetto di aggiungere, caro Gianni, l’ABISSALE assenza della figura di un dirigente che – oltre ad appendere uno ad uno i giocatori all’attaccapanni – si presenti davanti a stampa e tifosi a scusarsi, l’ABISSALE assenza di una società che in 36 mesi è riuscita a:
– inventare l’area metodologica (a proposito: che fine ha fatto?? Ahahahahah!!!!);
– assumere un tizio che INSEGNASSE a battere le rimesse laterali (le quali, difatti, 9 volte su 10 finiscono inevitabilmente agli avversari max al secondo tocco!);
– far dimettere 3 dg in circa 20 mesi;
– cambiare 5 allenatori in due stagioni e mezzo;
– non fare praticamente NULLA per rimediare ad una media di 6/7 assenze ogni giornata di campionato per infortuni muscolari (ammesso e non concesso che siano tutti REALI…);
– cacciare anche chi si sarebbe decurtato lo stipendio pur di rimanere (per carità, non stiamo parlando di fenomeni!), distruggendo quindi uno spogliatoio (entità astratta, ma che quando è completamente INESISTENTE come negli ultimi 2 anni e mezzo i risultati si vedono. Eccome se si vedono!!).
Per cui, oltre ad aver perso 3 anni, quanti ne serviranno per ricostruire da questo impressionante cumulo di macerie?
Dimenticavo: il VERO problema è il nuovo stadio e la VERA priorità è il seguitissimo ed appassionante calcio femminile…
Totalmente d’accordo con te, ma finché ci sarà krause sarà sempre così, il ns scudetto sarà la salvezza in serie b. Se si togliesse dai coglioni che bello….
Benni sei bello come il sole…
Compri tu?
Ti stai offrendo?
Sei un grande.
Quoto tutto ma questo è. Giochiamo per salvarci e per non fare brutte figure. Io andavo a vedere il Parma di vitali (chi lo ricorda?) E uscivo felice. Non incazzato come ieri. Dai… dignità….
Ormai questa squadra è come lo studente svogliato che si impegna solo quando è in ballo qualcosa di importante. Indegni.
Prim’ancora di visionare le abilità tecniche per reclutare questi calciatori dovevano fare l’indovinello … chiedere di che colore era il cavallo bianco di Napoleone, a risposta corretta si poteva analizzare il resto. Ma non penso che molti avrebbero passato lo scoglio.
mauromb ha detto tutto e concordo con lui in toto manca slo una cosa una societa’ che non mette soldi nelle sessioni di mercato ( a gennaio incassato da tutino e l olandese speso zero ) da troppo tempo ! con la scusa che la rosa e’ ampia e’ valida attorniandosi di incapaci e signor si come il sior PEDERZOLI o allenatori compiacenti come pecchia ( probabilmente ben pagato ) che coprono i famosi budjet zero !! il vero problema e’ che non mette soldi l amerkano e pensa che tutti a parma siano fessi da non capirlo ……
Domani sera a “Bar Smòrt” Chiesa e gli altri leccapomelli al soldo dei cessionari diranno che la rosa è di proprietà e che a Collecchio metteranno i pannelli col 110 bonus edile così anche Buia è felice.
Speriamo in romenghi
Chiesa potrebbe ripetere le domande a Tesser quando faceva il figo , perché per lui il Parma era più forte del Modena…
Siamo sotto, ci parli del mago di Formia.. E lui si svegli dalla dormiamo ( rima baciata e licenza poetica)
200 mln di euro di perdita in 2 stagioni e mezzo.
Monte ingaggi superiore a quello del Sassuolo per lottare a non retrocedere in serie C per due anni consecutivi.
Valore della rosa diminuito del 70 % con inevitabili minusvalenze da registrare nel prossimo futuro.
Fatturato prossimo allo zero per il medio termine.
Queste sono le macerie finanziarie cui dovrà dedicarsi la dirigenza Krause nei prossimi mesi.
Siamo sempre sicuri che il nostro futuro è roseo? Io credo che presto i nodi verranno al pettine e ne vedremo delle belle (anzi delle brutte).
Il peggio deve ancora venire.
Purtroppo sono totalmente d’accordo con te, la società, se così si può chiamare, vive in un modo del tutto distaccato questo sfacelo tecnico e calcistico, come se vivesse in un’altra realtà. E krause continua imperterrito sulla sua strada, non da ascolto a nessuno, l’unica speranza è che si stufi e se ne vada
La sintesi di tutto è che purtroppo per uscire da questo incubo l’unica soluzione è che Craus trovi da vendere e si levi dalle palle. Lui non cambia è come quelli che diceva mia nonna che quando hanno una merda in bocca non smettono di biasare finché non l’hanno mangiata tutta. Non cambia, non si muove dalla sua impostazione folle e completamente sbagliata e soprattutto come si è visto non mette più una ghella (a parte pagare l’IVA invece di prendere una punta). Ergo o se ne va alla veloce o della tifoseria non resterà più nulla. Io se ci salveremo treno già al derby dell’anno prossimo. Con questi piploni molli come la sciolta di procione saranno imbarcate storiche. Pensiamo al Mudo o a Sohm e Balogh al Mapei…mo mama!!!!!
Se si capovolge il modo di ragionare sul Parma allora si capisce la motivazione di tante, tantissime assurdità sportivamente parlando ovvero questa è una società di calcio apparentemente mentre in realtà è un veicolo con fini primari altri e ben diversi peraltro più che legittimi ma certo non calcistici, se accettiamo questa dolorosa (per noi tifosi) impostazione allora comprendiamo tanto disinteresse tanta insufficienza nella gestione diversamente dovremmo pensare ad una incompetenza ed ad una supponenza così assoluta da non essere credibile.
Secondo me a krause del calcio non gliene frega niente, se per caso finisse in c se ne va
Basterebbe iniziare ad indagare con esperti competenti, sul giro di soldi della proprietà a partire dalle attività della Kum&Go in America.
Chissà che non scopriremo cose interessanti sulle motivazioni che hanno spinto questi paisà ad “investire” qui a Parma.
Il tempo è galantuomo….
Barilla dovrebbe saperlo chiediamo a lui e agli altri sei. Immagino avranno fatto controlli etc. prima di smollare il baraccone promettendo un futuro roseo
A Bar Smort diranno che siamo a meno due dai “pleiof” e che Inglese prima o poi si sblocca e che sai che Peeerma coi due romeni sulle fasce con la tecnica del Mudo in mezzo? Chi ha in serie B dei zogador così?
Così dicevano Ampollini & C. a Bar Smort.
Romagnoli che non è nadaro ha fatto finta di farsi male per non rovinarsi l’immagine, ha aspettato il mercato e poi via a gambe levate dal circo 🎪.
Nel mercato degli svincolati sono rimasti zaza e sau, perché non prendiamo anche loro?
Non sono giovani africani o polacchi di belle speranze quindi no