CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / L’1-3 DEL MERCATO NON CONVINCE

(Gianni Barone) – Un acquisto voluto sicuramente dal tecnico, contro tre cessioni volute dalla società: una Oosterwolde per realizzare una vantaggiosa plusvalenza (vera); la seconda (Tutino), forse per rafforzare un avversario (il Palermo) anche se all’apparenza per compensare un investimento non propriamente vantaggioso sul piano tecnico-tattico (una seconda punta schierata costantemente all’ala); la terza (Romagnoli) quella, che fa più infuriare la tifoseria sembra la più inspiegabile, sempre sul piano tecnico-tattico, sulla scorta di quello che si è visto a Cosenza in occasione del goal con una coppia di centrali( 2002/2003) inesperta al massimo.
I casi sono due: o con Romagnoli è successo qualcosa che sfugge ai più, nel quadro dei rapporti tra lui e il tecnico o tra lui e la società, oppure si è pensato che si può fare a meno dell’esperienza, a cuor leggero, con una gran dose di coraggio (per non dire incoscienza) per una difesa in cui ai giovani basta affiancare il solo Osorio per garantire sicurezza e non ripetere, mai più, quelle leggerezze esibite che sarebbe bene, in futuro, evitare con decisione estrema.
Aldilà di tutto, però, la delusione per un mercato definito da più parti negativo, rimane anche se le premesse, lo dobbiamo ammettere, non inducevano non dico all’ottimismo quanto al dover accettare una strategia ben diversa da quella che molti sostenitori avrebbero auspicato.
Le dichiarazioni di tecnico e Ds alla vigilia o durante la sessione del mercato non autorizzavano nessuno a prevedere epilogo differente da quanto si é verificato alla chiusura del mercato stesso, in cui altre squadre, anche meglio piazzate, e più in forma del Parma, si sono premurate, vedi Frosinone, Genoa, Reggina, per non parlare del Pisa e persino del SudTirol, di approntare qualche correttivo o qualche alternativa nei vari reparti delle loro formazioni.
A Parma il solo Zanimacchia, dovrà cercare di spostare verso l’alto, si spera, gli equilibri di un girone di ritorno dal quale occorre fugare tutti i fantasmi di un passato recente, che hanno fatto gridare da più parti, che di questo passo non si può arrivare, né in alto e né da nessuna altra parte che possa, in qualche modo, trovare quella continuità di risultati e prestazioni, mancati troppo spesso finora.
Ci si interroga ancora sul quel «falso problema» divenuto quasi un must, del centravanti che non c’è o c’è mai stato a fronte di tutti quegli elementi che sono stati schierati con risultati, non sempre convincenti, in termini di forza d’urto in area, di piede e di testa, o di attacco di quelli spazi offensivi rimasti, malgrado tutto, facile preda e quindi di controllo di chi doveva difendersi dagli attacchi Crociati.
Il problema, per molti, ma non per chi ha deciso, esisteva ed esiste tuttora, e forse non bastano le motivazioni, come nel caso della gara di coppa con l’Inter, o di quella che si giocherà contro il Genoa, per aggirare l’ostacolo ed evitare le difficoltà in zona goal fin qui palesate.
Si spera che chi c’è e chi non se n’è andato cambi registro e trovi la svolta per ottenere quell’anima sempre smarrita per strada, però le perplessità, all’indomani di un mercato che poteva risolvere qualcosa, non tutto, ma che alla realtà dei fatti restituisce un quadro che non conforta e non rallegra chi tiene alle sorti della squadra.
Ciò che non si è potuto o voluto fare, evidentemente, non tiene conto di quello che, a livello di contestazioni e malcontento, si è verificato a Cosenza. L’1-3 nel computo acquisti/cessioni che scaturisce dal mercato allarma anche la stampa locale scritta su carta e web, al punto che si parla di scelte incongrue al limite del surreale: forse si esagera un attimo in quanto, nel calcio in generale, e in questo torneo equilibrato e indecifrabile in particolare, può sempre succedere di tutto confidando in resurrezioni collettive o individuali, al momento, e sulla carta, sicuramente inimmaginabili. Però, le certezze attuali non autorizzano ipotesi future positive per una squadra, quella di Pecchia, alle prese con una continua ricerca di forza fisica, tecnica e mentale per ribaltare, sul campo, risultati e pronostici. Basterà il solo Vazquez in avanti a fluttuare tra le linee, col suo andamento lento che paralizza la manovra, secondo alcuni, ma che mette a dura prova la resistenza ed esistenza avversaria con le sue finte e le sue giocate al limite dell’impossibile secondo altri? Oppure ci vorrà il migliore Bernabè, tra centrocampo e trequarti, con le sue ispirazioni e le sue giocate verticali? O infine Zanimacchia sarà in grado di produrre quegli strappi che lo scorso anno fecero le fortune della Cremonese promossa in A? Tutte equazioni a più incognite da risolvere alla svelta per risollevare morale e livello di prestazioni per evitare di ripetere gli epiloghi negativi delle ultime due stagioni.
E la difesa? Crescerà in compostezza, compattezza coi giovani senza l’esperienza di chi se n’è andato per motivi che non si conoscono, ma che si possono facilmente intuire? Si continuerà sperando di ritrovare chi? Inglese? Charpentier ? Oppure Bonny e Beneck dimostreranno che i loro tanti detrattori (tra cui noi) si sbagliano di grosso?
Intanto l’unica nota positiva del mercato, occorre ammetterlo, è stata la cessione di Oosterwolde, che é riuscito, pur con prestazioni non sempre indimenticabili, ad attirare l’attenzione altrui, e si spera che non ci si debba stracciare le vesti per la sua partenza, dacché i suoi sostituti interni (perché non reperiti nel mercato) non si dimostrino all’altezza.
Troppi se e troppi ma affollano questo momento interlocutorio in cui in tanti prefigurano, addirittura, scenari nefasti, pur in presenza di una classifica ancora recuperabile, vivaddio! Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

8 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / L’1-3 DEL MERCATO NON CONVINCE

  • 2 Febbraio 2023 in 07:42
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    Il Parma Calcio non esiste più, è da rifondare di nuovo, morto, sepolto. Meglio la D a Chioggia che la B con questo americano. Il Tardini va bene così! Che vada al diavolo lo Yankee, lui e la sua squadra femminile di cui non frega una mazza a nessuno (sorry, spiace dirlo ma è ampiamente così).
    Lui, i suoi tweet, i penosi video su Instagram, via via via per sempre. NON è il nostro presidente.
    Disertare lo stadio, indifferenza, menefreghismo, questo è quello che meritano.
    Tutti, nessuno escluso.

    • 2 Febbraio 2023 in 10:18
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      pensa che na volta ti incazzavi con me ,ma

      meglio tardi che mai gaio ,qualcuno invece va ancora a dietro con ..ce li metti tu i sorde nel parma ? ,ahahahahahah ,secondo me in 50 anni ce ne ho messi piu’ io oltre i km e le intemperie ,manga ed siochett

  • 2 Febbraio 2023 in 10:45
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    Ha ragione ceresini su Facebook

    • 2 Febbraio 2023 in 12:03
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      Cosa dice?

      • 2 Febbraio 2023 in 14:10
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        Che hanno trasformato il parma in un’academy americana e che mortificano i poveri tifosi

        • 3 Febbraio 2023 in 19:36
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          Ma chi l ha detto che siamo una academy??? Ma per favore..
          Sempre a male interpretare parole e articoli

  • 2 Febbraio 2023 in 14:50
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    Povero Zanimacchia! Poteva restare a Cremona e giocarsi almeno la vittoria della Coppa Italia e poi quindi giocare in Europa. è invece arrivato in una società e in una squadra completamente morte.

    • 3 Febbraio 2023 in 13:40
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      mo sit fora?!?!?!?
      a Cremona a giocare in Europa???? :

I commenti sono chiusi.