CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / PECCHIA, UN UOMO SOLO, TUTT’ALTRO CHE AL COMANDO…
(Gianni Barone) – Fa un certo effetto sentire dire a Pecchia che la responsabilità della “ mollezza” del suo (presunto) grande Parma (sulla carta e nei pronostici scellerati della vigilia) sia solo tutta sua. Fa effetto perché, in situazioni del genere, attribuirsi colpe che non sono esclusivamente proprie desta molte perplessità e moltissime inquietudini, in quanto tutti noi sappiamo che la cosa non è assolutamente rispondente alla realtà.
La colpa di tutto ciò non può e non deve essere, in nessun modo, attribuita solo e soltanto a lui, che era stato, fino a poche settimane fa, quasi immune da critiche e ora ritenere che proprio lui sia l’autore, unico, di un tale sconquasso, ci fa rimanere tutti senza parole. Pecchia, uomo solo tutt’altro che al comando, e non parliamo di classifica, ma di capacità di gestione del gruppo, che lo isola sempre di più nella realizzazione di quelle dinamiche collettive assenti più che mai nelle ultime deludenti prestazioni, sconfitte di Como in testa.
La solitudine dei numeri del Parma, ci conduce ad analizzare, fuor da ogni metafora (di uomini al comando nella storia) la mancanza di semplicità che avviluppa il gioco della squadra rendendo tutto molto difficile e complicato sulla strada della realizzazione di quei risultati che tardano a materializzarsi.
Manca l’anima, manca il furore agonistico, manca la voglia di farcela, d’inseguire e di raggiungere chi è davanti e chi va in vantaggio; manca, cioè, quello spirito di squadra che non si compra al mercato e neanche con il progetto, tecnico, fallito, quasi in partenza e con tutti quegli altri progetti di stadio o di centro sportivo, che non riescono, da soli a colmare, nessun gap psicologico, caratteriale e financo esistenziale in una stagione che rischia di ripetere gli errori e i flop del passato recente.
Tutti a parlare di crisi, senza pronunciare mai questa scomoda ed odiata parola, mettendo a nudo tutte le fragilità offensive, difensive e caratteriali in cui la squadra si dibatte, quando si attua quello da noi definito, e non compreso da molti, come nemesi (storica), cioè come forza compensatrice ed equilibratrice dopo le affermazioni contro le grandi che avevano stupito, illuso per la grandezza e l’imprevedibilità dei risultati positivi ottenuti.
E non è solo questione di nomi, di rosa o di mediocrità o valori tecnici degli stessi: si tratta di una mentalità che non riesce a prendere piede, un qualcosa che sfugge e che non va, perché se Pecchia vuole davvero avere a se tutte le responsabilità per qualcosa che non si realizza, che non sboccia, e che al momento attuale non c’è e in passato, a turni più o meno alterni, non c’è stato, deve fare qualcosa e deve pensare a qualcosa di nuovo e di diverso che non il solito ripetitivo e stucchevole possesso palla a velocità e ritmo alquanti blandi e limitati. Se non vuole essere solo, e se vuole ritornare al comando delle idee che si era proposto di attuare, e delle azioni che possano in qualche modo risultare concrete all’interno delle partite, e che mancano di qui alla fine del torneo, deve darsi una mossa e sciogliere quelle riserve che gli hanno impedito finora di mettere alcuni giocatori nelle condizioni di esprimersi al meglio, abiurando, se occorre ciò in cui si era, a torto, creduto.
Lo ripetiamo da un po’ che Man e Zanimacchia, il quale dopo un buon esordio si è appiattito adeguandosi al grigiore generale, riescono a saltare l’uomo solo in velocità in campo aperto, a coronamento di rapide azioni in contropiede, e non quando le difese avversarie attendono e sono schierate. Quando si è potuto giocare di rimessa, non per scelta (per carità, sarebbe stato un disonore…), ma per necessità si sono ottenuti quei risultati, sorprendenti, di cui sopra, contro avversari titolati come Genoa e Frosinone, o ex brillanti come la Reggina; quando si è trattato di fare la partita e di dominarla ecco che si è quasi sempre fallito. Quindi occorre meditare attentamente su questi particolari se dopo l’assunzione di colpe e responsabilità si vuole arrivare veramente ad una svolta. Altrimenti sarà la solita manfrina e il solito ricorrere al genio e alla fantasia occasionale di alcuni singoli che non sempre, per esperienza, possono continuare a brillare e a risolvere, estemporaneamente, i problemi del campo e quelli di una società che non dimostra nei momenti bui la benché minima preoccupazione per ciò che non si attua e per ciò che non quadra a livello tecnico e sportivo. Ciò che serve non c’è e ciò che manca s’ignora… Gianni Barone
La colpa principale di Pecchia è essere troppo aziendalista. Dovrebbe iniziare ad inchiodare la società alle sue responsabilità. o quelli ai piani alti mica si svegliano, eh.
Sono tre anni che come un disco rotto i media tutti ripetono il medesimo tormentone.
La realtà è davanti agli occhi basta aprirli .
Esonerati infiniti allenatori, cacciati infiniti DS e giocatori, bruciato montagne di bigliettoni verdi nel rogo della assoluta incompetenza ed arroganza.
Di chi è la colpa…non lo so fate voi che siete professionisti…per me è evidente che pro quota dai soggetti apicali ai peones nessuno è innocente ma se chi ci mette la pila e’ soddisfatto nonostante i pesanti esborsi correnti ed aumenti di capitale rilevanti, vale il proverbio piace al padrone piace al …..coglione che poi a forza di delusioni si spera rinsavisca e si scanti.
Intanto la Rudarola upina celebra i “progetti” di Craus per lasciare il Parma ai nipotini. Il Tomacca Center, i terreni, i fotovoltaici, praticamente tutto tranne che punte, difensori, centrocampisti e partite da vincere. E’ ormai una situazione talmente kafkiana e desolante da non vederne una via di uscita. Se non ovviamente la levata dalle balle di Craus e del suo circo. Ormai credo sia giunta l’ora di un nuovo sondaggio, non ovviamente sui “pleiof” – a cui mi auguro di NON andare per evitare ulteriori figure di merda e per lasciare Craus senza alibi o scuse (se arriviamo ai “pleiof” la marionetta verrà a dire che la stagione è stata positiva, che la rosa è forte e che le punte ci sono) e ricoperto di bida.
Sondaggio: tra i nostri piploni molli come la sciolta e grami come il nudo chi è il più gramo? Ovviamente il giudizio deve essere complessivo, non tanto sulle pseudo doti tecniche (che per altro faccio fatica a intravedere in nessun componente Mudo incluso che non fa la differenza manco in B), quindi non vale dire Zagaridis così tanto per. Anche Inglese è escluso, così come il Carpentiere perchè gli ex giocatori non possono essere considerati e Mihaila che coi sui 56 kg con le scarpe dopo tre anni di infortuni è da considerare un ex.
Fatte le doverose premesse io voto la mia triade dei più grami, una medaglia a Pederzoli:
1)Benepippa
2)Bonny
3)Sohm (alla pari con Man che si fa fare i sombreri dai zogador del Como)
Ricorderei sempre Busì e Cyprien, altre chicche di Craus, come Buana Kialla e Hainault
1)coulibaly 2)circati 3)sohm comunque caro mio Vazquez in b(sperando che rimanga una c del cazzo al contrario della balla ridicola ripetuta come un mantra anche ovviamente da tante altre parti,esempio Modena o Palermo sentito con le mie orecchie A2) fa eccome la differenza,c è da sperare che rimanga anche l anno prossimo altrimenti finiamo sparati in C,quella vera. E dopo al tomaca senter ci crescono le sterpaglie e il Tardini diventa un monumento
Anche osorio e balogh però non sono male….
Botman Balogh (con la perla della “prestazione” di Bari)…poi beh anche Coulibaly e Osorio hanno il loro perché
La visione sportiva di un’americano è legata agli affari, se rende, bene, altrimenti … la sconfitta non ha la stessa valenza che ha per un italiano, quindi rassegniamoci. Faccia della sua proprietà quello che vuole. Si è rotto con il passato e con la tradizione. Parma-Giacca 1913 è qualche cosa di nuovo, conosciuto solo per l’esteriorità dei colori, il resto è alieno. Mi stupisco che non abbiano una maglia a quadri con i bottoni.
Per distruggere qualunque società anche la più vincente del mondo bastano due finestre di mercato del trio Craus, figlio e marionetta P….i o Peder sola.
Riuscirebbero a fare retrocedere il real Madrid
Io per il sondaggio voto a pari merito Bonny e Benepippa
il punto è capire se a pecchia quando è venuto gli hanno promesso solo tanti tanti soldi a livello personale per cui del resto gli frega zero ( molto probabile ) o se gli hanno fatto promesse di rinforzi e programmi se fosse così è un coglione perché ha avallato le scelte di pederzoli !! e allora le responsabilità sono sue ……. Peccchia dopo cremona era il conte della serie B che poteva andare dove gli offrivano un programma di rinforzi ora krause non ha rinforzato nulla per cui se fosse così pecchia dovrebbe dirlo ! o doveva ottenere in gennaio invece il nulla ! qualcosa non quadra mi sa che pecchia ha pensato solo al suo stipendio ed è venuto senza altre richieste o garanzie ……..ai voglia di parlare di schemi o tattica con gente come osorio un colabrodo o giocatori finiti come inglese o carpentier come attaccanti o ansaldi sempre rotto
La cosa bella di questo “uichend” è che non abbiamo oggi alle ore 12 la ormai ferale e ridicola litania di Pecchia dal Tomacca Center (che è identica a quelle di Iachini e saranno uguali a quelle del prossimo anno chiunque sia su quella disgraziata panchina se Craus non si sarà levato dai coglioni) e soprattutto domani avremo un sabato senza il solito secchio di merda da ingoiare non vedendo cendolare i nostri 11 piploni molli come la sciolta e grami come il rudo per il campo.
Come mai Mancini senza attaccanti non convoca Inglese?
Ghirardi come Ds aveva preso Berta attuale Ds dell’Atletico di Madrid e in procinto di passare alla Juventus. Come giovani aveva preso tra i tanti Giovinco, José Mauri e Coda.
Craus come Ds ha preso Peder Sola e come giovani Bonny, Benepippa, Busí, Sohm e Zagaridis.
Ogni altra considerazione è superflua