CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / RIMANERE INDIETRO E BASTA NON PUO’ BASTARE

(Gianni Barone) – La mancata vittoria sul SudTirol al termine di una gara a senso unico, oltre a confermarci che, nel calcio, non sempre vince chi attacca, chi tiene il pallone, chi detiene la supremazia territoriale attraverso il controverso possesso, ci insegna che fa rabbia constatare che basta stare indietro, attendere e distruggere per fare risultato, senza curarsi minimamente, di proporre uno straccio di azione in avanti. Neppure in contropiede.
Una difesa senza contropiede non è calcio, anzi si tratta proprio di ciò che definire anti calcio, sia la minima cosa, e la meno disprezzante, che si può usare per commentare un spettacolo così avvilente.
Eh sì: anche chi, come me, ha sempre amato il calcio all’italiana degli anni 60-70, e che con l’avvento della zona anni 90-2000, ha sempre apprezzato il gioco di rimessa, in presenza di squadre chiuse ed attente dietro, davanti al non spettacolo di oggi, non può far altro che affermare che un catenaccio del genere, della peggior risma, vista la totale assenza di volontà offensiva, e la stragrande tendenza alla rinuncia ad ogni straccio (lo ripetiamo) di ripartenza, non si può serenamente accettare.
E non si può, per nessun plausibile motivo, plaudire all’impresa, per avere fermato il Parma, che per 97 minuti non ha fatto altro che sbattere la testa, i piedi, il cuore (come canterebbe la Rappresentante di Lista), contro un muro granitico di un SudTirol che, pur pareggiando, non può certo dire di uscire a testa alta dal Tardini.
Un atteggiamento del genere non può certo essere preso ad esempio per le giovani generazioni che si affacciano al calcio di oggi: la rinuncia totale non è calcio, per niente.
“Stay- behind”, letteralmente “restare indietro”, era il nome che, in epoca di guerra fredda veniva attribuito all’organizzazione paramilitare italiana “Gladio” che opponeva, ad una ipotetica invasione nemica, un movimento di resistenza all’occupazione, fondato sullo spionaggio e altro.
Ecco la Gladio proposta dal SudTirol che esalta al massimo la vocazione del “restare indietro” e basta ci inganna, facendoci capire che tutto questo, anzi solo questo, possa bastare per farcela e per riuscire ad essere ammirati per aver condotto un campionato d’avanguardia e, coi fatti, di alta classifica.
Il messaggio che viene trasmesso non è dei più edificanti, soprattutto per che si affanna a cercare soluzioni offensive attraverso il gioco, e non riesce, come nel caso del Parma, minimamente, e ancora una volta sembra doveroso aggiungere, a costruirle al fine, di conseguenza, di ottenere quei risultati che sarebbero stati più che meritati.
Invece l’ardore non è stato ardire, e la mancanza di forza e lucidità sotto porta, hanno evidenziato una sterilità che continua a caratterizzare la stagione dei Crociati, i quali, senza imprevedibilità e inserimenti con o senza palla, si sono limitati a proporre di continuo lo stesso insistente, e alla prova dei fatti inadeguato, copione fatto di giocate facilmente leggibili dai componenti della “Maginot” altoatesina sugli scudi per aver attuato con profitto la missione del restare indietro e ributtare via, alla viva il parrocco (o vescovo che dir si voglia) ogni pallone senza la minima pretesa di cercare di uscire dalla propria zona difensiva.
Un solo tiro in porta da ambo le parti, lo stesso risultato per due modi opposti di intendere il calcio: questo è ciò che resta, in maniera del tutto sconfortante di una partita che ha offerto spunti spettacolare pari a zero, se non di meno.
E adesso tutti a magnificare il modello SudTirol che, coi fichi secchi, riesce a fare le nozze, al contrario del Parma che, pur disponendo di mezzi sofisticati, non riesce a fare nemmeno una festa di compleanno. Bisoli, epigono di vecchi maestri del difensivismo italico, si pone nella condizione di essere agli antipodi coi suoi contemporanei moderni, modernisti post o pre o presunti tali, anche se con la rinuncia al sano contropiede non ha certo reso onore alla tradizione incarnata dai vari santoni della categoria tipo Toneatto, Rambone, Giammarinaro, tanto per citare i meno noti alle giovani generazioni, ma più navigati nella serie cadetta d’antan, che si saranno rivoltati, non si sa dove, ma s’immagina, dopo aver visto cotanto “restare indietro” e basta.
Dal canto suo Pecchia non ha tradito i decenni e l’identità della sua squadra, pur non avendo trovato quei riscontri pratici che avrebbe voluto, ma che rispettando le premesse della vigilia, non sono alla fine arrivati.
La seconda senza Vazquez – la prima era stata la disfatta per 4-0 di Bari – ha evidenziato le nudità della squadra quando la stessa deve fare a meno del “Mudo”. Ciò che non si vede bisogna cercare di capirlo ancor prima di saperlo. N’est pas? Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

11 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / RIMANERE INDIETRO E BASTA NON PUO’ BASTARE

  • 12 Marzo 2023 in 00:42
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    Mi vien male a pensare al Sudtirol in A. Non farebbero manco 10 punti. Osceni è dir poco, perciò il nostro 0-0 contro di loro fa girare le balle.

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  • 12 Marzo 2023 in 12:55
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    Sud tirol squadra inguardabile, nn dovrebbero partecipare a questo campionato.
    Per il non spettacolo meriterebbero 50 punti di penalizzazione.

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  • 12 Marzo 2023 in 15:22
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    “…l’attaccante è un falso problema..”. Ha detto quello là. Ma si l’esperto super competente

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  • 12 Marzo 2023 in 19:56
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    Sarpentier si è unito al gruppo. Inglese se sta bene non c’è né per nessuno.

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  • 12 Marzo 2023 in 22:23
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    Va tutto bene madama la marchesa si punta all’ottavo posto per fare i pleiof con i nostri giovani di proprietà Benepippa e Bonny

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  • 12 Marzo 2023 in 22:56
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    Come mai il Genoa riesce a tornare subito in A nella B più dura del millennio con pure un allenatore inesistente in panchina? Non è che forse loro senza Craus e le sue cazzate di stadi , giovani stranieri, modelli, aree metodologiche e con una direzione sportiva vagamente competente hanno banalmente fatto una squadra decente con Coda mollando a P…i Sciarpentié?

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  • 13 Marzo 2023 in 19:36
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    Stasera piuttosto di vedere bar sport e le solite ovvietà guardo bruno vespa

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    • 14 Marzo 2023 in 12:21
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      Chi guardasse Bar Smerd può poi riportare la tabella di Chiesa per il secondo posto e quella per i “pleiof”? Ovviamente celebrando il “progetto” Craus e il lavoro di P….i.

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  • 14 Marzo 2023 in 15:53
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    A loro il pareggio andava bene eccome, in casa i punti li fanno e piu in generale tutto quello che viene e guadagnato

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