KRAUSE ALLA GAZZETTA DI PARMA: “FAREMO DI TUTTO PER PORTARE IL PARMA IN SERIE A”
I tifosi chiamano (“President? Company? Where are You?”, recitava uno striscione issato dalla Nord durante la partita con il Pisa) e Kyle Krause risponde. Intervistato dal direttore della Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi, sul quotidiano oggi in edicola, il presidente non lesina risposte anche sui temi più spinosi, dispensando ottimismo, tanto è vero che l’attenzione posta dai titolisti è “Faremo di tutto per portare il Parma in A”, che, scritto così potrebbe esser un buon proposito magari lontano nel tempo, ma basta scendere al catenaccio, per capire come la
speranza riguardi un felice esito già nella presente stagione: «Sono ottimista per le ultime 11 giornate: ho fiducia nel lavoro impostato da Pecchia». In ogni caso questa la risposta virgolettata, al completo, a scanso di equivoci: «Credo che vogliamo arrivare dove tutti i tifosi sognano, cioè la Serie A, e oggi siamo in corsa per i playoff. Come ho già ripetuto in passato, se mi chiede di promettere la Serie A non posso farlo, ma abbiamo fatto e continueremo a fare tutti gli sforzi e tutti gli investimenti affinché questo possa accadere».
Nel fare di tutto per…, il tifoso medio di sarebbe aspettato qualche rinforzo nell’ultimo mercato, dal quale è arrivato il solo Zanimacchia: questa la replica in merito dell’imprenditore americano: «L’area Sport e il nostro coach Fabio mi aggiornano sulle rilevazioni che ci sono da fare sulla prima squadra maschile. E abbiamo ritenuto che questa fosse la strategia migliore da adottare per il prosieguo del campionato. Abbiamo una rosa ampia, competitiva e valida, quest’estate l’abbiamo rinforzata e
l’indicazione di Fabio era di non volerla smantellare per dover ricominciare il lavoro nuovamente.
Abbiamo dato fiducia alla rosa e ai nostri giocatori, inserendo un esterno rapido e di profondità come Zanimacchia che ha le qualità che servivano per migliorare il nostro reparto offensivo».
Coniugare le impellenze del presente con una visione a lungo termine, tipica della cultura americana, è l’esercizio forse più difficile da attuare nel mondo del calcio italiano: «La nostra visione è proprio nel medio-lungo periodo. Se avessimo agito per operare nell’immediato, avremmo adottato una filosofia totalmente diversa. Invece, il progetto Parma calcio che mi piace chiamare “modalità Parma”, ha una visione a 360 gradi e deve proiettare il suo sguardo nel futuro. La sostenibilità di un club passa attraverso molteplici fattori e, più saremo bravi a consolidarli, più questa struttura potrà avere solidità e prospettiva nel tempo. Ci vuole tempo per poterlo realizzare. Negli ultimi due anni abbiamo assolto, nelle tempistiche corrette, a tutti gli obblighi. Questo nella piena convinzione che la trasparenza dei conti, e in generale dei comportamenti, venga premiata nel medio-lungo periodo, che come detto è l’orizzonte temporale della nostra strategia, mentre l’opacità dei comportamenti finanziari e sportivi contraddistingue gli approcci di corto respiro e viene alla luce sempre, anche a distanza di anni».
Modalità Parma che però ha visto alternarsi diversi manager al timone: «Ogni scelta si può migliorare,
sempre. Parto da questa convinzione perché il successo del club non è soltanto nelle mani dei manager
ma nella filosofia e nel modo di pensare che tutti devono adottare quotidianamente».
Una filosofia che abbraccia valori legati ad ambiente e sostenibilità in parte già concretizzati nel Mutti Training Center di Collecchio: «Credo che la crescita di una comunità debba passare attraverso valori che stanno anche al di fuori del campo. Da parte mia e della mia famiglia c’è sempre stata attenzione e rispetto per l’ambiente, per la sostenibilità, per il sociale. A Collecchio, nell’attuale centro sportivo, questo percorso di trasformazione è già iniziato. E stiamo lavorando proprio per migliorare il nostro efficientamento in ogni sua forma, partendo dal presupposto che questi valori debbono essere un tratto distintivo per tutti coloro che lo frequentano e lo vivono».
A proposito di infrastrutture, grande attenzione è dedicata al Nuovo Tardini: a seguire un blob delle frasi in tema del proprietario del Parma Calcio dalla intervista di oggi: «Il progetto dello stadio rappresenta l’ambizione di riportare il Parma calcio dove i sogni del presente si mescolano con i ricordi del passato. In più, possiamo rendere lo stadio di Parma un modello nazionale ed europeo per avanguardia tecnologica, efficienza energetica, valore civico e sociale… La proposta di un nuovo stadio è nata da uno spirito, ci tengo a sottolinearlo, di profondo rispetto e continuità in relazione a quello che ha rappresentato ieri e rappresenta oggi. L’impianto, in cent’anni di storia, ha subìto ristrutturazioni e ampliamenti, ma non le innovazioni che lo renderebbero competitivo rispetto agli stadi europei più all’avanguardia… L’avvio di un percorso di partecipazione con i
cittadini è stato positivo perché ha dimostrato l’impegno, da parte di tutte le parti coinvolte, di voler procedere con trasparenza e nel rispetto di un percorso all’interno del quale cittadini e stakeholder hanno offerto il proprio contributo, finalizzato ad un confronto democratico. Si tratta di un’opera di pubblico interesse, è lecito che il Comune abbia voluto tutelare gli interessi della collettività, della città e di tutte le parti coinvolte… Modi e tempi non sono ancora decisi e definiti nei dettagli, il prossimo adempimento sarà il deposito ufficiale del progetto definitivo in Comune. Sarà fondamentale la valutazione della Conferenza dei servizi e mi auguro che questo avvenga in tempi brevi. Visto l’impegno che tutta l’Amministrazione comunale sta profondendo, sono fiducioso e ottimista che si arriverà a una rapida conclusione di questo iter. Solo dopo l’approvazione del riprogetto, potremo essere certi dei tempi di realizzo dell’opera».
Quante cazzate… Parole prive di significato. Lui non è tifoso del Parma, si capisce da come parla. Non ha passione, non ha cuore, non ha radici
Spero venga spedito via. Ieri possibilmente.
È inutile commentare il nulla. Bastano 5 parole. Sciarpentié, Bonny, Benepippa, Mihaila, Buay Kialla. Via l’altro ieri manco ieri
Progetto medio lungo. Se avessimo agito per operare nell’immediato avremmo avuto una filosofia diversa.
Dunque sputtanare 200 milioni per giocatori grammi con stipendi alti da pagare adesso, serve per il medio lungo termine.
E i giornalisti della gazzetta ci stanno a passare da fessi e non pongono questioni. Ma svegliamoci tutti per favore.
FAREMO DI TUTTO PER FARVI SCOMPARIRE ,grazie
Che sequela di cazzate, ma pensa che tutti i tifosi del Parma ci credano? Questo vive completamente fuori dalla realtà del calcio italiano
Fuffa fuffa solo fuffa e poi mi scordavo ancora
fuffa !!!!! chissà quando rivedremo la serie A
Sisi, la “vision” consiste nel strapagare pipponi esteri completamente inadatti al calcio italiano e marcire in B? Ma va va!
Krause è un imprenditore progettuale, con una visione chiara e ampia. vede dove altri non vedono e ragiona in prospettiva generazionale mettendo il bene comune e i valori di inclusione, solidarietà e diversità, davanti a tutto.
È un grosso passo avanti rispetto alla precedente gestione caratterizzata da miopia, piocioneria e stressata sul breve termine. Dal punto di vista valoriale, c’è inoltre un vero e proprio abisso. gentilezza, tolleranza, apertura mentale e mentalità globale hanno sostituito machismo, provincialismo e volgarità,
Purtroppo i parmigiani sono ignoranti e ottusi e impoegheranno anni a connettersi a un progetto che è troppo avanti per loro.
sei parmigiano anche tu?
Saranno cazzate , non sarà tifoso,non avrà radici ecc.ecc. e ( questo si ) avrà fatto degli errori ….. Ma se l’impegno si dovesse dimostrare con i soldi che di tasca sua ha ” sputtanato” non penso gli si debba negare. Non mi risulta ci sia la fila di imprenditori parmigiani ( o italiani) disposti ad acquistare la nostra cara squadra di calcio e tantomeno a costruire un nuovo stadio( sempre di tasca propria)…ma a molti questo sembra non interessare..come altri probabilmente rimpiangeranno gente come Manenti o Ghirardi….io no.