CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / E CHI SE NE FREGA DI JUNG O DI FREUD (O DEI BOYS)
(Gianni Barone) – Prendere coscienza del proprio presente significa non attendere più nulla che possa sorprendere. Questo è il modo, riveduto e corretto, per meglio descrivere l’occasione con cui l’esistenzialismo di un Parma, che prima colpevole senza volerlo, si trasforma senza saperlo, in una squadra capace di ritornare a vincere anche in casa, contro un avversario, il Palermo, che alla vigilia faceva paura, ma che a conti fatti non è mai stato in grado d’impensierire nessuno dei Crociati, nonostante avesse in panchina un “Genio”.
Molto di nome e poco di fatto, visto che l’illustre Corini, amatissimo a Brescia e dintorni, non è riuscito – MAI! – col suo impianto di gioco, a portare seri pericoli verso la porta avversaria, la quale è riuscita a capitolare solo ed esclusivamente per mano propria.
Quello che poteva sembrare un deja vu, in termini di rovinare tutto per ingenuità ed insensatezza, si è ritorto (si fa per dire) a favore degli uomini di Pecchia, che sono riusciti, nella ripresa, ad avere la meglio dei rosanero con il solito palleggio avvolgente, senza ritmo e velocità, che in altre occasioni non aveva sortito effetti positivi.
Invece è andato tutto bene, complice anche – non sappiamo se per scelta o per necessità – l’atteggiamento arrendevole di un Palermo, incapace, dopo aver usufruito della “regalia”, del gol del pareggio di Soleri, nel corso di tutta la ripresa, di riuscire a superare la linea di metà campo. La qual cosa di rado capita a chi affronta o ha affrontato il Parma.
Ora si dirà quanto e come le assenze numerose abbiano influito in maniera negativa nella prestazione abulica, per gioco e per idee, messe in atto al Tardini, dai rosanero, ma la cosa non cambia di molto le prospettive delle analisi e dei giudizi finali. Non cambia in quanto, se non si riesce a capitalizzare la “grazia ricevuta”, sotto forma di errori, tipo quello marchiano ed avvilente commesso da Valenti, non si capisce come si possa recriminare per le assenze e per il fatto che il bomber principe Matteo Brunori, fosse a mezzo servizio e che una volta inserito nella mischia, con la squadra incapace, nella maniera più assoluta, di assisterlo e servirlo, non sia stato in grado di graffire minimamente.
Invece parafrasando l’altro Brunori, quello SAS, che fa il cantante, verrebbe da dire “Ma chi se ne frega di Jung e di Freud, non siamo dei santi, sbagliamo anche noi, e a volte è anche bello trattarsi un po’ male, dormire di schiena per farsi abbracciare…”.
Anche se dopo lo striscione apparso in Curva, non sappiamo quanto sia stato bello, per squadra e società, nonostante l’agognata vittoria, farsi abbracciare dai propri supporter ed essere trattati così male con la richiesta, non tanto velata, di allontanamento del direttore. Un abbraccio non molto apprezzato, verrebbe da dire, con buona pace di Jung e Freud, sebbene non curarsi di loro e ignorare le loro teorie (dei Boys intendiamo) non sappiamo bene quanto possa servire.
Ma qui la psicanalisi calcistica pretende altri sfoghi e altre vie d’uscita: qui occorre continuare a vincere, coniugando due grandi forze cosmiche come ragione e necessità.
Ragione che nella scelta di due centrali mancini, Cobbaut, e Valenti, sempre molto rischiosa, sembra sia sicuramente venuta meno, favorendo la topica di chi agendo nel centro destra si è trovato nell’imbarazzo di calciare col piede debole (destro) e invece calcia col sinistro che diventa “debolissimo”, spalancando la strada all’affondo vincente di Soleri, alter ego dall’inizio, di quel Brunori – non SAS, ma Matteo – relegato in panchina, dall’inizio, per ovvi motivi di opportunità fisica.
A questo punto non si può sfuggire alla necessità, a ciò che non potrebbe essere altrimenti: non bisogna né cedere, per dirla alla Kant, perché qualunque scelta si compirà, se sbagliata, in futuro, in quello prossimo, potrebbe rivelarsi decisiva, non come successo oggi.
La necessità rompe gli schemi, la ragione li dovrebbe saldare. Li dovrebbe, al pari dei nervi, da non far più saltare a nessuno. Gianni Barone
Fino a quando i Boys faranno queste contestazioni ridicole Craus può dormire sonni tranquilli. Piazza troppo addormentata.
La Rudarola upina ovviamente non da nemmeno notizia dello striscione…e capisco Barone che è dispiaciuto. Sai mai che si contesti Craus. Chi lo contesta “può andare a tifare la Reggiana”. Se poi questa è una contestazione…affittiamo 10 bresciani
👍👍
I Boys sono la cosa che fa più cagare!!!!!!
Che ridere…. Boys ragazzi timidi… Che sfigati. Però bella la rima, complimenti, qui c’è del talento!!!!
Barone si è scordato di dire che il palermo ha avuto una regalia e noi due !!! una dall arbitro che ci ha assegnato un corner inesistente !!! senza ma e senza se ha toccato il ns difensore con la mano per ultimo ( guardatela al rallenta) e sul secondo goal pacchiano errore nel mettete in fuorigioco e poca reattività del difensore direi errore alla valenti ! detto questo ha ragione il genio votino nel dire che non ha visto un occasione del parma nel 2 tempo !!! solita squadra si vince solo su errori degli avversari se no con la ns velocità e passaggi laterali segniamo con la matita ma pederzoli e contento del percorso ! ahahah i
il parma con i play off potrebbe anche con uno sbotto di culo andare in serie A ma diciamolo mai promozione sarebbe più immeritata !!! poi cosa ci facciamo in A la fine di venezia che da sesto sali e piombo di nuovo in B o della cremonese …..qui non c è alcun programma ne volontà di fare una buona squadra me di rinforzarla ! solo lo stadio interessa a kk , e il gioco di pecchia è penoso un innutile palleggio laterale senza ritmo , mai tirare da fuori area ,nessuno che crei superiorità numerica solo soldatini che fanno il loro compitino con sufficienza , tanti passaggi indietro e alcuni fantasmi come inglese che non si capisce perché debba giocare ? in attesa della cazzata di osorio o di valenti che fanno la frittata . Ripeto magari saliremo in A ma senza entusiasmo con pubblico scarso che si fa superare dai pubblici in trasferta vedi bari genoa palermo reggina modena ecccc forse anche come pubblico siamo da serie b mi ci metto io per primo ma non parlia mo poi dei boys ! per carità
Con krause la ns dimensione è una serie b da metà classifica, niente di più. Lui i soldi 💰 li mette per lo stadio 🏟 e Collecchio
Auguriamoci di NON andare ai playoff. Molto banalmente con Benepippa, Bonny, Inglese e Sciarpentié (in tribuna visto che non sta nemmeno in piedi) non si vincerebbero mai. E soprattutto andarci darebbe a Perder sola un alibi per salvare la stagione e il suo terrificante operato (basta vedere il congolese). NON andarci costringerebbe Craus e le sue marionette ad ammettere il totale fallimento con si spera conseguenti azioni. Meditate gente meditate.
Aggiungo che nella storia del Perma solo due Ds sono stati esplicitamente insultati. Leonardi e Pederzoli. Penso non serva aggiungere altro