CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / GIOCO SPORCO O ENTROPIA?

(Gianni Barone) – Le definizioni di gioco sporco o di partita sporca – spesso usate da allenatori, e giornalisti, soprattutto quando ci si riferisce a gare del campionato di serie B – non ci lasciano molto tranquilli, nel senso che accettare di sporcarsi per vincere, accantonando il gioco pulito che, a quanto pare, sarebbe solo capace di far perdere, oltre a disorientare, atterrisce per la durezza, e l’inesplicabilità dei termini stessi.
Chissà perché occorre usare terminologie del genere per spiegare il modo con cui una squadra si deve servire per raggiunge determinati risultati? Non sarebbe più facile e più semplice usare termini più puliti per significare quello sporco, che tanto avvince e tanto realizza, ma non convince per purismo dialettico?
Una volta si usava parlare di caos, casino, disordine (più o meno organizzato) al fine di raggiungere un equilibrio squilibrato in campo, capace di sorprendere e atterrire gli avversari allo scopo di raggiungere i fini tipici di uno sport e un gioco popolare come il calcio.
Caos e disordine, termini negativi al pari dell’aggettivo sporco – così di moda e popolare nella dialettica degli allenatori, nella retorica dei dei tifosi e nella grammatica dei giornalisti – meriterebbero molto di più in termini di stile, creanza e dignità, visto l’importanza che rivestono nell’economia dei discorsi dotti, nelle critiche e nelle analisi, e nelle preci pre e post partita e soprattutto nella pratica.
Non sarebbe più opportuno, in ossequio al “secondo principio della termodinamica” – che molti, ancora, per ovvi motivi di specializzazione, tendono ad ignorare – utilizzare il termine entropia? Sì, “ma che vor di?”, avrebbe detto Felice Allegria, personaggio maschera Tv anni 70 ideato da Enrico Montesano, che al pari del principio di fisica di cui sopra, molti ignorano nella maniera più assoluta.
Entropia, dal greco, dentro + trasformazione, vuol stare a significare che quando c’è una trasformazione per passare da un determinato ordine di equilibrio all’altro, occorre misurare il grado di disordine che si viene a formare attraverso l’Unità di misura definita, grosso modo, con il termine “entropia”. Una sorta di gioco sporco anche in questo caso, verrebbe in maniera presuntuosa e pretestuosa, da dire.
Misura del disordine presente in qualsiasi sistema fisico, incluso nel caso limite, l’Universo, quindi l’entropia (termine molto più bello e fisico del volgare essere sporco, riferito al gioco o alle partite) ben si attaglierebbe al sistema calcio, la quale entropia (bello ripeterlo) aumenta quando un sistema passa da uno stato di equilibrio “ordinato”, a uno “ disordinato”, e questo fatto fornisce l’indicazione in cui evolve spontaneamente un sistema stesso.
Quindi? Quindi il disordine diventa fattore imprescindibile, ma qualche acuta mente mi potrebbe suggerire che se le situazioni di ripartenza vengono gestite male, e se sulle seconde palle non si riesce a tenere, l’accantonare l’ordine in luogo del disordine creando entropia potrebbe condurci fuori strada. O no? Eh o no?
Invece, dopo tanto ordine, tanta pulizia, tanta bellezza, giocare male e vincere, sporcare le situazioni e creare di conseguenza disordine, fra il disappunto generale o del tecnico, crea contropiede cercato e ottenuto, anche se per ragioni estetiche e di concetto, non sempre è voluto con convinzione.
Questo è un cambio di mentalità oppure una semplice trasformazione di equilibri o di stato fisico degli stessi?
La lotta? Cosa c’entra, allora, con tutte queste sottigliezze e con tutto questo caos che non guasta affatto? Anzi, niente: eppure quando manca si sente.
E allora per mettere tutti d’accordo, cosa sarebbe meglio in mezzo a tutta quest’entropia che s’insinua e ci prende per mano per chiarire e poi finisce per complicarci sempre tutto quanto.
Orizzontalità o verticalità: questo, forse, il vero problema, verrebbe alfine da pensare, quando invece sporcarsi un po’, o un po’ di più, basterebbe e avanzerebbe per vincere semplicemente.
Tutta questione di fine sporcizia o di pura ed enigmatica entropia?
Che casino, pardon caos, o disordine entropico tout court, meglio così per avvicinare il meno cinque dal quarto posto o scongiurare la dilapidazione del più quattro evitando l’uscita dal giro.
Chi l’avrebbe mai detto all’inizio di dover fare la corsa sul SudTirol per evitare gli spareggi di qualificazione ai play off, a gara unica, sempre molto, troppo rischioso, rinunciando al bel gioco a cui tutti ambivano? Nessun principio della fisica e della tecnica avrebbe mai potuto prevederlo… Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

3 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / GIOCO SPORCO O ENTROPIA?

  • 12 Aprile 2023 in 13:11
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    se ti viene un po’ di entropia basta una buona doccia…

  • 12 Aprile 2023 in 23:23
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    Quindi un pippone per dire che nel calcio vince sempre chi segna.

  • 13 Aprile 2023 in 08:21
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    Ehhh si. Per una volta o per due volte (anche col Palermo) abbiamo difeso con due linee e Juric ha fatto da frangiflutti davanti alla difesa costringendo la squadra avversaria ai lanci lunghi e ai cross da centrocampo perché non gli abbiamo offerto ripartenze ed abbiamo segnato noi dopo aver recuperato palla ed avviato azioni in verticale. In realtà se hai in campo Vasquez basta tenere la rete inviolata che qualcosa si inventa lui. Giocare coi due mediani ed avere giocatori di gamba, correre insomma più degli avversari e recuperare palloni per avviare il contropiede è il gioco che in serie B funziona e frutta. Il “bel gioco” che si risolve con dieci corner battuti e un maggiore possesso palla non frutta perché il Parma manca di giocatori che saltano l’uomo e fanno la giocata, tiro o assist, e saltare tre uomini diventa difficile. Meglio quindi essere concreti, anche se il secondo tempo è stato inguardabile, causa anche dei cambi che non ci hanno aiutato.

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