IL GALLO DI CASTIONE / I CENTRALI DI DIFESA NON ANDREBBERO MAI CAMBIATI. MEN CHE MENO A PARTITA IN CORSO…

(Il Gallo di Castione) – L’uomo è nato per soffrire. Se non soffre, soffre, ma se l’uomo in particolare è tifoso del Parma allora la sofferenza lo aspetta al Tardini. E per alleviarvi la sofferenza vi rifilo alcune simpatiche facezie rubate ai comici americani.
Sapete come si fa a capire quando una mosca scoreggia? Improvvisamente vola diritta…
E poi raccontano che le poste stamperanno un francobollo per celebrare l’anniversario della prostituzione. Il francobollo costerà 60 centesimi, ma se vuoi leccarlo sono 20 euro!
Una volta incontrai un’attrice porno. Le piacevo. Mi fa: “La settimana prossima giro un film. Lavoro martedì e mercoledì. Ci vediamo giovedì?”. E io: “Perché non lunedì?”.
La verità è che il mondo non è perfetto, In un mondo perfetto Mark Chapman avrebbe ucciso Yoko Ono. E in questo mondo imperfetto, io scrivo articolonzi, ispirato da attimi di imbecillità che mi fanno sragionare, probabilmente vittima di una vita difficile fin dalla nascita. Appena staccato il cordone (che io non volevo nemmeno uscire), infatti un medico mi ha sculacciato. Posso capirlo, ma perché darmi anche dello stronzo? Che poi potevo capitare in Patagonia ed invece proprio in Italia, in mezzo a un popolo di santi, di navigatori, di nipoti e di cognati, dove esistono solo due categorie: i furbi e i fessi, ma prima ancora gli italiani sono un popolo di credenti, a tutto. Difficile capire un Paese, scrisse un libellista, dove la stessa cosa è chiamata al Nord uccello e al Sud pesce…
Difficile capire una squadra del pallone che gioca svogliata, con alterne fortune. Come direbbe il noto, partiamo dall’ABC del calcio: nella storia delle grandi squadre ci sono state evoluzioni. Vi ricordate di quando si recitavano le formazioni a memoria, aiutati anche dalle figurine Panini che attaccavamo sull’album? La nazionale dell’82 la sapevamo tutti. Poi la tattica, il modulo, gli schieramenti, la zona, i 5 cambi e le maglie coi numeri a caso han reso tutto più difficile, però nonostante i cambiamenti vi è un settore del campo dove difficilmente i giocatori cambiano, men che meno a partita in corso. Sto parlando dei centrali di difesa, che devono entrare in sintonia e conoscersi bene. Lo svarione difensivo di Valenti (e il conseguente grave infortunio) è figlio di un ruolo difensivo che troppo spesso cambia interpreti nella squadra Crociata. Abbiamo una formazione che contava a inizio anno su almeno sei centrali difensivi per due posti, con un allenatore che vuole fare giocare tutti i giocatori della rosa. Il risultato sono stati innumerevoli cazzate che ci sono costate tante partite compromesse e tanti punti persi in classifica. Col Palermo abbiamo schierato una formazione sensata, ma coi due di difesa che non avevano probabilmente mai giocato insieme, però i due terzini iniziali erano due solidi ed esperti terzini, il centrocampo schierava gli unici due mediani della rosa, il Mudo e Bernabè potevano impostare il gioco e provare a finalizzare. Squadra robusta senza vezzi, coi giocatori pronti a far legna, che sino al fattaccio stava serenamente conducendo in porto una partita sporca, tipica della serie B.
Un calcio dove non è un problema se la poesia si trasforma in prosa, ma lo diventa se si trasforma in spot pubblicitari. La prima legge della pubblicità è infatti di evitare le promesse concrete e coltivare deliziosamente il vago (vedi il progetto a medio/lungo termine), ma perché per venderci delle scarpe ci fanno vedere le tette e invece per venderci gli assorbenti non ci fan vedere la patacca? Per via degli spot che restano sul vago vi ricordate quel detersivo che fa il bucato più bianco del bianco, ma così bianco, ma così bianco che la neve si vergogna e il giglio va a cagare?
E per effetto della pubblicità, se un arbitro trovasse sua moglie a letto, nuda, con un vietnamita ed un negro le farebbe una foto e la manderebbe a Benetton, non si sa mai cosa potrebbe uscirne, oltre che rafforzare il mito dell’arbitro cornuto..
Che poi se l’acqua minerale Rocchetta (con l’uccellino di Del Piero) fa fare molta “plin plin”, con la zuppa di fagioli del casale che suono onomatopeico si potrebbe ottenere? E continuando sulle minestre attendiamo con ansia il lancio dei nuovi di Giovanni Rana, il gnocco al gusto di gnocca.
Nel frattempo sono riapparsi in offerta due prodotti che erano introvabili se non a prezzi improponibili, cioè l’olio di girasole e il pellets, mentre i costi spaventosi di bollette e metano stanno scendendo velocemente. Eppure ci dicevano che pagavamo il costo della guerra, dopo che la scienza aveva sconfitto il virus, invece va a finire che era tutta una speculazione economica, oh guarda là, è rimasta dell’acqua calda da scoprire. Quando la Scienza avrà messo tutto in ordine, toccherà ai poeti mischiare daccapo le carte, non è tanto il voltar pagina, quanto il ricominciare a leggere. Il Gallo di Castione

Stadio Tardini

Stadio Tardini

5 pensieri riguardo “IL GALLO DI CASTIONE / I CENTRALI DI DIFESA NON ANDREBBERO MAI CAMBIATI. MEN CHE MENO A PARTITA IN CORSO…

  • 7 Aprile 2023 in 19:32
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    Il Parma sarà penalizzato di almeno un punto per aver pagato i contributi in ritardo la giustificazione è udite udite ” che i soldi sul conto corrente erano ampiamente disponibili” ….mah valli a capire……il management crociato fa di tutto per mantenere la categoria.
    Buona Pasqua

  • 7 Aprile 2023 in 20:05
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    Romagnoli ad esempio non serviva, vero? Ora siamo veramente alla canna del gas come centrali di difesa. Almeno facciamo giocare sempre Cobbaut, che sembra il “meno peggio” lì dietro.

    • 8 Aprile 2023 in 13:40
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      Era Romagnoli che non voleva rimanere mi risulta poi il Parma contava sul recupero di Cobbaut per ripianare.

  • 8 Aprile 2023 in 13:42
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    Gli errori sono frutto della scarsa concentrazione che diversi giocatori hanno. Non hanno capito ancora che ogni palla vale quanto pesa e ogni tanto si credono giocatori Mundial…a pedate nel deretano…
    Buona fagiolata..!

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