PAROLE CROCIATE, di Luca Ampollini / PER UN’ANALISI SERENA ED OBIETTIVA, SEPARIAMO IL CAMPIONATO DAI PLAYOFF

(Luca Ampollini) – Ragazzi, non passa… L’amarezza per l’uscita del Parma dai playoff è ancora bruciante: un risultato, nella doppia sfida col Cagliari, fortemente condizionato da episodi che ancora non trovano una spiegazione razionale e convincente.
I Crociati sono arrivati alla Semifinale forti di un ultimo periodo di campionato travolgente, 6 vittorie e 2 pareggi, che hanno regalato un insperato e importante 4° posto.
Le aspettative, quindi, per la sfida col Cagliari, erano legittimamente alte, sebbene si affrontasse una formazione forte e ambiziosa: ne è uscito un duello estremamente combattuto, con equilibri sottilissimi che sono stati infranti unicamente da episodi davvero avversi. Non sono alibi per giustificare mancanze della squadra, ma fatti evidenti e inconfutabili: designare un arbitro oggettivamente incerto – la storia parlava per lui – per la gara d’andata è stato fatale: Colombo ha innervosito i Crociati con una gestione scellerata, fatta di cartellini sventolati a senso unico, oltre al gol del 2-2 regalato al Cagliari. Una condotta di gara che ha fortemente innervosito i Crociati che non hanno saputo mantenere freddezza e lucidità nel secondo tempo: da qui, oltre alle nefandezze del direttore di gara, ecco gli errori difensivi che hanno influito sul risultato, benché, senza il rigore-gol regalato al Cagliari, il Parma non avrebbe perso e avrebbe affrontato la gara di ritorno diversamente.
La designazione al ritorno di Orsato è sembrata come un’ammissione di colpa, sebbene anche la direzione del miglior arbitro italiano sia stata tutt’altro che brillante, con l’evidente fallo da rigore di Dossena su Sohm non fischiato a favore dei Crociati. Se a ciò aggiungiamo la furbizia di Ranieri, nell’impostare una gara di ritorno a dir poco prudente e accorta e due legni clamorosi colpiti da Bonny e Zanimacchia, beh, si può tranquillamente dire che il Parma non sia stato particolarmente fortunato e con due arbitraggi più equi e felici (di direttori di gara disseminati in campo e VAR) negli episodi chiave che sono costati un gol a favore del Cagliari e un rigore chiaro non assegnato ai Crociati, in finale ora ci sarebbero gli uomini di Pecchia.
E non c’entra francamente nulla se in campionato c’è stata discontinuità o se il Parma, come dicono alcuni, non sarebbe ancora pronto per salire: i playoff, che sono un mini campionato a parte, devono essere valutati unicamente per ciò che si è visto in queste 2 partite e non per quello che è accaduto da settembre ad oggi.
Per questo motivo bisogna, a parer mio, scindere il campionato dalle due decisive partite finali: la regular season, che ha comunque regalato un importante 4° posto, è stata oggettivamente altalenante e non manca il rammarico per ciò che la squadra avrebbe maggiormente potuto fare.
Va detto che Pecchia ha dovuto costruire una mentalità vincente, sgretolata da una stagione, la scorsa, disastrosa, difficile e nella quale, se non fosse arrivato l’anacronistico, ma riparatore Iachini, si sarebbe rischiata un’ incredibile retrocessione in serie C!
Il percorso di Pecchia è stato, perciò, irto di difficoltà, tra i tentativi di trovare la quadratura tattica e le numerose batoste che sono, però, servite a forgiare il carattere, finalmente significativo nell’ultima parte di stagione.
E l’ultima parte dell’anno, unitamente ai risultati ottenuti con le prime della classe, 10 punti su 12 ottenuti contro Frosinone e Genoa, 4 su 6 contro il Cagliari, attestano la cifra tecnica di questa squadra, mancata viceversa gravemente per 2/3 del torneo in quel temperamento che è probabilmente il requisito più importante della serie B.
Va in archivio, quindi, una stagione a cui è mancato il lieto fine, ma che è stata decisamente più positiva rispetto all’anno passato: ripartire ora per Pecchia sarà decisamente più semplice rispetto a quando ha dovuto intraprendere il suo percorso coi Crociati l’anno passato, dove ha dovuto, come detto, ricostruire una squadra depressa e insicura.
Va puntellato il reparto arretrato, spesso in preda a pesanti amnesie, sebbene il Parma rimanga la squadra che ha subito meno conclusioni in tutta la cadetteria.
E si ripartirà, questa è la mia sensazione, senza il Mudo Vazquez: ci ha regalato magie, un calcio sublime e un rendimento, soprattutto il primo anno, assolutamente straordinario. Quest’anno, va riconosciuto, ha reso meno e sovente è stato giudicato più per le sue cristalline qualità che per quello che realmente ha saputo dare. Non lo hanno certamente aiutato i tanti esperimenti tattici in giro per il campo e alla fine la sua collocazione ideale, soprattutto per la squadra, è stata quella di centravanti di manovra, che lo ha reso sempre catalizzante, probabilmente troppo, senza che si perdesse equilibrio. Va inoltre chiarito che il suo impiego da attaccante centrale non è stato frutto dell’emergenza per la presunta mancanza di una punta, ma per una scelta specifica di un tecnico che, diciamolo, non va matto per il classico numero 9 da area. Pecchia preferisce il classico attaccante che sa “legare”, che torna e apre spazi soprattutto per gli esterni. In questo senso il mancato impiego di Charpentier, soprattutto nell’ultimo periodo, è frutto della quadratura del cerchio trovata dal tecnico laziale, più che per demeriti del congolese che, va detto, è ancora estremamente apprezzato da Grosso a Frosinone.
Parlando degli esterni, saluterà Dennis Man: il suo percorso in Crociato è ormai concluso, saluterà dopo quasi 3 anni dove ha lasciato intravedere qualità tecniche di primissimo piano, non accompagnate, però, da un adeguato carattere. Il suo giocare senza “tanto sangue”, lo limita terribilmente e vanifica l’oggettivo talento, e questo è davvero un peccato.
Le tante, inopinate sconfitte casalinghe gridano vendetta, ma, come detto, fanno parte di un percorso di crescita che è già migliorato esponenzialmente rispetto all’anno scorso. La sensazione, però, è che sarebbe bastato poco per scalare la classifica e gioire per un secondo posto che poteva essere tangibile.
Ma tant’è: è andata; l’importante, ora, è che la crescita non si fermi: la squadra non va stravolta, bisognerà resistere alle numerose richieste che già stanno arrivando alla dirigenza – per Benedyczak, Sohm, Bonny e Bernabè su tutti – e continuare il viaggio verso la massima serie.
Le richieste per i giovani Crociati, come detto, non mancano: Krause, lo sappiamo, non ha alcuna esigenza di vendere, auguriamoci che i procuratori di questi ragazzi non spingano per far interrompere il loro percorso di crescita in Crociato.
Serviranno almeno due uomini per reparto perché, se la base è buona, va ovviamente migliorata: un esperto difensore centrale, un alter ego di Estevez in mediana, un attaccante vero, in grado di partecipare alla manovra e di aprire spazi, in primis.
Il tempo non manca, le idee sono chiare: va migliorato il 4° posto e migliorare questo piazzamento significa terminare il percorso di 3 anni… chiudendo il cerchio… Luca Ampollini

Luca Ampollini

Luca Ampollini, classe 1973, giornalista pubblicista dal 2005, ha cominciato a Radio Onda Emilia nel 1998, prima con il commento delle azioni più importanti delle partite di campionato sulle radiocronache di Gianluigi Calestani, poi con la conduzione della trasmissione post partita “Diretta Stadio”. Passa successivamente alla Tv, su Teleducato, commentando il posticipo della domenica sera di serie A a Calcio e Calcio, condotto da Fulvio Collovati. Passa, quindi, alla neonata Teleducato Piacenza come telecronista delle partite del Fiorenzuola in serie C2 e nel 2000-01 commenta, sempre per Teleducato Piacenza, le partite del Piacenza Primavera. L’anno successivo torna a Parma e diventa il telecronista del Parma calcio fino al 2008. Partecipa a Calcio e Calcio, prima come opinionista poi come conduttore in 3 edizioni dal 2005 al 2008. Nella stagione 2004-05 conduce Calcio e Calcio Speciale Coppe e i collegamenti esterni nell’edizione di Calcio e Calcio condotto da Fulvio Collovati. Dal 2005 al 2008, è responsabile della redazione sportiva di Teleducato e, oltre a Calcio e Calcio, conduce Calcio d’Estate prima di passare a Tv Parma dove partecipa come opinionista a Pronto chi Parma e come conduttore, con Carlo Chiesa, delle due trasmissioni “A tutta A“ e “A tutta B”. Dopo alcuni anni in cui collabora come opinionista fisso anche a "Bar Sport" torna a Teleducato dove partecipa come opinion leader a Calcio e Calcio fino al 2018. Con la fusione delle due televisioni continua la sua collaborazione, tuttora in corso, con 12 TV Parma e con Calcio e Calcio. Oltre alle centinaia di telecronache e conduzioni ha collaborato, commentando alcune partite del Parma con le emittenti radiofoniche Radio Bruno (Coppe Europee) e Lattemiele (Campionato). E’ lo speaker ufficiale del Parma calcio allo Stadio Tardini dal 2015

21 pensieri riguardo “PAROLE CROCIATE, di Luca Ampollini / PER UN’ANALISI SERENA ED OBIETTIVA, SEPARIAMO IL CAMPIONATO DAI PLAYOFF

  • 9 Giugno 2023 in 12:47
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    ….ma siiiiii va tutto bene Madama la Marchese che sarà mai perdere in casa con Spal, Benevento, Ternana, Como, etc..

    ” ..Charpentier ancora estremamente apprezzato da Grosso a Frosinone”. Spero che questa frase sia indotta da un bicchiere di Otello di troppo e non sia il reale pensiero dell’autore o davvero ci sarebbe di che preoccuparsi

    • 14 Giugno 2023 in 13:41
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      Se Charpentier non va a Frosinone, vuoi vedere che il tecnico ciociaro, per altro in scadenza quest’anno…

  • 9 Giugno 2023 in 13:19
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    Se Grosso “apprezza” il bidone carpentiere sono disponibile a portarlo io in Ciociaria con il trabiccolo a pedali del Sajeta

  • 9 Giugno 2023 in 18:24
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    Ripartire da Pecchia è un must. Non buttiamo via una delle poche cose buone dell’era Craus.

    • 10 Giugno 2023 in 10:31
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      Per un analisi serena ed obbiettiva diciamo che a parma si fa un altro sport da tre anni, poi l’analisi seria ed obbiettiva detta da lei sa di barzelletta, etor che stopaj

  • 9 Giugno 2023 in 21:54
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    Se va via Man nn piange nessuno… Per quasi tutto il campionato è stato l uomo in meno. Fastidioso!!!
    Vediamo cosa saprà fare altrove ma io credo che se uno è buono, a 25 anni, dovrebbe essere già in una grande squadra.

    • 10 Giugno 2023 in 09:56
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      Prendere Bisoli, Lucioni, Coda. Dare un calcio nel culo ai romeni, Bernamèl, Inglese, Sciarpentié e Balogh e ovvio Perder Sola. Ma si sa che è solo un sogno di mezza estate e che avremo l’ennesima merda di stagione regalateci da Craus.

  • 10 Giugno 2023 in 21:44
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    Il progetto, il ciclo se così si può dire, finisce qui. Nessuno dei giovani venuti a Parma 3 anni fa in serie A, avrà voglia di restare un’altro anno in serie B.
    Immagino che tutti coloro che avranno qualche offerta da squadre di massima serie, chiederanno la cessione per non rischiare di finire anticipatamente la loro carriera.

    La squadra dovrà essere smantellata gioco forza, e il vero problema è che a costruire la nuova rosa, quella che dovrebbe vincere il campionato, sarà il belga appena arrivato che non conosce niente di calcio italiano supportato da Pederzoli e dal algoritmo.

    Augurissimi

    • 11 Giugno 2023 in 02:19
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      Per il prossimo anno la vedo malissimo

  • 11 Giugno 2023 in 10:24
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    Tra i numerosi strisciati nero e azzurri parmigiani e confindustriali c’è sconforto. Si sa che la borsa delle strisciate in città è molto variabile a seconda dei momenti storici e nell’ultimo decennio il nero e azzurro va molto di moda anche a Ponte Caprazucca. Il Mancester Siti vince e nelle ville del Forte tra una paella da asporto e un kg di gelato artigianale si mastica amaro. Intanto Perder Sola e Lucarelli (dopo aver bocciato Cheddira è scelto Charpentier) stanno “lavorando” per completare la rosa da affidare a Pecchia con “esterni di gamba”. Ah no questo era l’anno scorso

  • 11 Giugno 2023 in 23:05
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    “È difficilissimo tornare in A subito dopo una retrocessione”. Il mantra degli espertoni del menga e dei leccapomelli al soldo di Craus finisce in una bella smerdata.
    Genoa e Cagliari subito in A. Come? Facendo esattamente l’opposto di Craus. Punte forti ed esperte, trattenendo i più forti e zero giovani stranieri di belle speranze. Prima di scrivere cazzate sarebbe bene che certa gente ci pensasse

    • 12 Giugno 2023 in 02:18
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      E lo spezia con proprietari americani retrocesso in serie b

      • 12 Giugno 2023 in 09:53
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        Come Venezia e Parma…Commisso non conta è più italiano della Vespa

  • 12 Giugno 2023 in 07:51
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    Caro Luca, sul serio vogliamo attaccarci all’arbitraggio (indegno) di Colombo?
    Le nefandezze sono state evidenti (sia qua che là), ma che la squadra non era valida come il Cagliari lo dimostrano il fatto che è bastato fare delle sostituzioni, generiche, per smontare tutto.
    Tradotto: noi abbiamo un gruppo troppo ristretto di giocatori che potevano stare in serie B, gli altri hanno dimostrato che… loro no. Ecco…
    L’ultimo “travolgente” periodo del Parma lo hai visto bene? Vai a rivedere chi abbiamo battuto. Vai a rivedere cosa succede in campionato con il Cagliari se l’arbitro non si inventa un rigore per noi (siamo sportivi: anche quella era una nefandezza). Va a vedere a Cittadella cosa succede se non si inventano un fallo a centrocampo successo 5 minuti prima del rigore per loro. Vai vedere che partite abbiamo fatto a Modena oppure a Benevento. Il giudizio cambierebbe…
    Io dico che siamo arrivati dove dovevamo arrivare, io non pensavo nemmeno al 4 posto, pure troppo.
    L’anno prossimo ci sono due derby, e al momento la vedo mooolto grigia.
    Allo stato attuale abbonarsi al Parma è il vero errore: occorre che questa Società prenda atto della sua incompetenza. E chissà… magari pensi a passare la mano oppure a prendere gente capace. E non sconosciuti dal (presunto) grande avvenire innanzi a sè. Sia in campo che a livello dirigenziale.

    • 12 Giugno 2023 in 09:57
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      Gaio stari tranquillo. Come gli espertoni leccapomelli sono già a scrivere Perder Sola è “già al lavoro”, tra attaccanti che non servono perchè ne abbiamo già e quello della punta è un “falso problema” e come scrive Ampollini Charpentier è un desiderata di Grosso (che magari lo vorrebbe speriamo portare al Marsiglia), Inglese se sta bene in B fa la differenza e Bonny è un giovane campione in “rampa di lancio”.

  • 12 Giugno 2023 in 23:59
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    Il cerchio si è già chiuso. Ahimè progetto fallito e squadra da rifare completamente. Non occorre trattenere i presunti “big” ma fare piazza pulita e ripartire da alcuni giovani interessanti come Circati, Del Prato, Estevez e Zanimacchia. Il resto è immondizia da smaltire. Con i 20-22mln che si potrebbero portare a casa vendendo tutti o rescindendo contratti onerosi si potrebbe ricostruire qualcosa di interessante.

  • 13 Giugno 2023 in 10:26
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    Hainault e Buyaya Kialla rappresentano il “futuro” del centro campo crociato

  • 13 Giugno 2023 in 16:43
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    Ooolà..adesso si che riconosco questo spazio commenti….era da un pò che erano speriti certi personaggi e ora che le cose sono andate male ecco che magicamente ricompaiono. Grandi!!!

    • 13 Giugno 2023 in 18:15
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      Non sono andate male. Sono andate come dovevano. Tutto lì.

    • 13 Giugno 2023 in 19:04
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      Infatti vorrei andasse tutto bene e sparire in vacanza per anni

  • 17 Giugno 2023 in 08:09
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    Io venderei alcuni giocatori che non hanno performato a dovere, chi per ragioni caratteriali chi per limiti tecnici.
    La mia lista partenti è questa:

    ChiChizola
    Cobbaut
    Osorio
    Juric
    Ampollini
    Ansaldi
    Charpentier
    Inglese
    Buffon

    Da tenere gli altri

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