GIAN CARLO CECI L’HA VISTA COSI’: “IL PARMA A CATANZARO HA GIOCATO AL LOTTO E FATTO CINQUINA. LA SAMP CI DIRA’ SE E’ VERA GLORIA”
(Gian Carlo Ceci) – Nemmeno i super ottimisti potevano immaginare che il Parma a Catanzaro giocasse al lotto e riuscisse a centrare una cinquina con una super partita che non ha precedenti nella recente storia dei Crociati.
Una sonante vittoria di larghe proporzioni, glorificata dalla stampa e dai media e che ha esaltato i tifosi che ora ipotizzano, meglio sognano, una trionfale cavalcata con arrivo finale in serie A. Sono supportati dal fatto che era anche ipotizzabile che i Crociati potessero uscire vincitori dallo stadio Ceravolo, ma non che riuscissero a segnare 5 gol, in considerazione di come si presentava la partita contro avversari appaiati, con 10 punti, al Parma in testa alla classifica e delle difficoltà anche ambientali: stadio esaurito dai calabresi (che hanno brillato per sportività applaudendo alla fine, nonostante la pesante sconfitta, i vincitori) se si eccettua 93 encomiabili tifosi Crociati che, però, hanno visto dal vivo la squadra di Pecchia giocare la miglior partita di questo campionato e la loro fedeltà premiata da una meritatissima larga vittoria.
Con il Catanzaro il Parma, che ha confermato di essere in crescita, ha trovato le condizioni ideali per ottenere un rotondo successo agevolato dalla poco consistente e negativa prova della formazione locale (apparsa molto modesta in tutti i settori, in particolare con un’inguardabile, anche scarsamente protetta, difesa) che ha sottovalutando l’avversario credendo di metterlo in difficoltà giocando a viso aperto e attaccando in forze senza molto badare alla copertura com’era abituata a fare quando ha vinto il campionato di serie C con un record di gol segnati.
I calabresi hanno peccato di presunzione, attaccando in maniera spregiudicata, forsennata e dissennata, anche quando erano sotto di vari gol, senza badare a coprirsi e, alla fine, si sono ritrovati con un pesante passivo, anche se hanno fatto segnare un maggior possesso palla (63% contro il 37% del Parma), ma questo dimostra che, come affermano gli americani, non esiste nulla di più falso delle statistiche e che è bene non ingaggiare giocatori guardando solo i dati che presenta un computer, cosa che sembra aver fatto il Parma quando ha effettuato la pesca a strascico in Europa ingaggiando elementi giovani poco conosciuti.
Allo stadio Ceravolo i Crociati hanno disputato una grande partita e si è visto il Parma che si vorrebbe sempre vedere. Premesso che non sempre si troverà di fronte avversari che praticano calcio come il Catanzaro e che è ben diverso giocare in trasferta e in casa, specie nel campionato cadetto, la squadra di Pecchia, oltre a evidenziare una condizione atletica che ci si augura mantenga in futuro, ha dato spettacolo, quando trova spazio e ha possibilità di correre in velocità può, ripartendo e ribaltando l’azione (una volta si sarebbe detto contropiede ora transizione o controffensiva) attuare un calcio micidiale, rapido e incisivo.
Rimane, tuttavia, l’interrogativo che riguarda il comportamento dei Crociati fra le mura amiche contro squadre, come la Reggiana, che prima di tutto cercano di non far sviluppare gioco e puntano a uscire dal Tardini imbattuti.
Intanto, in Calabria, si è visto il Parma che gioca come voleva e aveva promesso Pecchia lo scorso anno, e non è certo un caso che questo avvenga quando non è più in squadra a illuminare, ma anche a rallentare, la manovra il talentuoso Vazquez e appare sempre più ipotizzabile che a lasciar libero l’argentino non siano state ragioni di bilancio, ma tecniche.
Comunque Pecchia, giustamente, cerca di mantenere un profilo basso: sottolinea continuamene cosa non gli è piaciuto e dove difensivamente deve migliorare la squadra (difficile ipotizzare che l’allenatore rinunci a Coulibaly per riportare sulla fascia Delprato che può progredire nel nuovo ruolo di difensore centrale a quattro) quando premono gli avversari mentre, per quel che riguarda l’aspetto offensivo, evidentemente ha notato, come rilevato nel precedente commento, che Hernani, pur con la sua tecnica, per caratteristiche, se non frena, rallenta la manovra e quindi a Catanzaro ha preferito schierare il brasiliano nel secondo tempo quando il punteggio era nettamente favorevole e si poteva ipotizzare che la squadra più che attaccare dovesse difendere.
Ora i prossimi incontri dovranno confermare i progressi evidenziati a Catanzaro e se è stata vera gloria lo diranno le quattro partite che dovranno affrontare i Crociati.
Il primo test, importante e attendibile, è in programma la prossima domenica, quando scenderà al Tardini la squadra più blasonata della serie cadetta, la Sampdoria, che sarà supportata da molti tifosi blucerchiati (i liguri vantano il più alto numero di abbonati, oltre quindicimila, e di spettatori, più di ventiduemila) che sono gemellati con quelli di Parma e l’ufficio stampa della società (complimenti a Fabrizio Cometti che riceverà il Premio Manlio Scopigno del Coni) annuncia che, a ieri, sono già state superate le quindicimila presenze.
I liguri che hanno cambiato totalmente la rosa (nessun giocatore della squadra retrocessa è rimasto) sino ad ora sono riusciti a incamerare quattro punti tutti ottenuti in trasferta, vittoria a Terni e pareggio a Cremona, mentre in casa a Marassi, nonostante l’appoggio e l’incitamento del numeroso pubblico amico, hanno sempre perso le tre partite giocate, sconfitti da due avversari che il Parma ha battuto, Cittadella e Pisa, e dal Venezia indicato da molti indicato come una delle squadre maggiormente accreditate per la salita in serie A.
Le prestazioni interne dei blucerchiati ricordano quelle del Parma lo scorso campionato (in particolare con le squadre che poi sono retrocesse), quando i Crociati attaccavano molto, ma non segnavano e poi erano puniti dai pochi contrattacchi degli avversari. Probabilmente i liguri stanno pagando il noviziato e scontano, non solo il fatto che devono ancora trovare l’intesa, ma anche la difficoltà di adattarsi (come spesso hanno con le squadre appena retrocesse, vedi ora anche Cremonese e Spezia) con giocatori di tecnica superiore, a un ben diverso campionato dove non sempre paga fare gioco e quindi stentano a conseguire risultati positivi.
Pirlo, grande giocatore, ma che da allenatore non ha esperienza di serie B (sembra che la sua panchina sia traballante) ha sempre schierato i blucerchiati con un sistema di gioco classico che prevede quattro difensori in linea, tre centrocampisti, fra i quali spicca per qualità Verre, e altrettanti attaccanti: al centro La Gumina o De Luca e ai lati lo spagnolo, ex Barcellona, Pedrola e quel Fabio Borini, passato da Parma come una meteora, che nel 2011 ha giocato una partita in maglia Crociata.
Per quanto ha fatto vedere nei precedenti incontri, la Sampdoria non attua un gioco chiuso, cerca di costruire dal basso e di pressare alto per comandare il gioco come ha prevalentemente finora fatto il Parma e questo, vista l’alta qualità delle due squadre, dovrebbe garantire spettacolo e una bella partita. Gian Carlo Ceci
Ho parlato con un mio amico tifoso della Sampdoria e mi ha garantito che la loro è una squadra molto sopravvalutata, nessuno di loro giocherebbe in A.
Attenzione, concentrazione e li battiamo.