CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / I PECCATI NON ORIGINALI

(Gianni Barone) – Nel calcio non ce n’è uno solo di peccati originali, ma ve ne sono diversi, alla fine molti poco originali, che affiorano con puntualità cronometrica in ogni stagione che si rispetti.
Si parte dagli esoneri degli allenatori, finora in B, otto quasi nove, quindi la metà dei tecnici ha steccato o non ha soddisfatto le esigenze estetiche e stilistiche dei dirigenti, come nel caso del Como, che cambia il pragmatista (fino lì) Longo con l’ipotesi di gioco migliore e più brillante garantito dal, si presume, «tikitaro» Fabregas tra lo stupore e lo sbigottimento generale.
Si prosegue con la teoria dei complotti arbitrali che entrano in scena quando una squadra non riesce sul campo ad affermare la propria superiorità: un antico vizio italico impossibile da estirpare ad ogni latitudine, al punto che qualcuno semplicisticamente, a mezzo stampa o Tv, si prende la licenza di affermare «gli altri sono scarsi e noi non abbiamo vinto perché l’arbitro era contro, ci ha messo del suo, e come al solito ci ha danneggiato e ha fatto vincere loro». Più o meno quello che molti hanno detto e pensato dopo la sconfitta di Lecco.
Terzo punto, in ordine di apparizione, ma non ultimo per risalto, peccato non originale del momento è il lamentare le condizioni pessime del terreno di gioco, il campo che nessuno ha gradito, dove i Crociati sono crollati per sua involontaria, però decisiva causa: piccolo, irregolare, a detta di tutti tranne che dagli organi predisposti all’omologazione dello stesso impianto, sporco e cattivo, ma che nessuno potrà mai definire «di patate», perché su fondo artificiale cioè sintetico qual è il Rigamonti-Ceppi di Lecco, i suddetti tuberi non potrebbero mai trovare coltura ideale. Questa è la cultura che certa stampa e certa televisione vorrebbe imporre. Ugualmente, però, sono in molti, portati, inequivocabilmente, a ricondurre la causa di una sconfitta al fondo sintetico, piccolo ma entro i limiti della regolarità, del campo, chissà perché?
Scuse, alibi, oziosi tentativi, anche puerili, alla fine, per giustificare una giornata storta, cercando di trovare per forza un colpevole, sia esso animato come il direttore di gara, o inanimato come il campo di giuoco su cui chi è più dotato o migliore degli altri non riesce ad esprimere tutta la propria qualità e tutta la propria superiorità.
Speriamo che nel corso di tutta la sosta si riesca a trovare qualche argomento più intelligente o interessante rispetto ai torti arbitrali (presunti) subiti, o al terreno sconnesso che ha intralciato le movenze tecniche della capolista oltraggiata.
Intanto il peccato esoneri spopola come non mai in B, con allenatori che saltano, alcuni per scarsità di risultati (Viali dell’Ascoli, Gastaldello del Brescia) e il già citato Longo del Como, a causa di un algoritmo che ha certificato che la sua squadra, pur essendo in zona play off, e pur vincendo l’ultima in trasferta, non occupa per abbastanza tempo la metà avversaria e quindi difettando di propositività adeguata, non è degna di poter continuare, il suo finora, positivo cammino, lasciando lo scettro al più glamour Fabregas. Siamo veramente all’assurdo, ma il peggio, forse deve ancora venire, perché si verificherà, avanti di questo dissennato passo, che chi farà poca costruzione di gioco, e molto contropiede e unito a fase difensiva attenta e serrata, sarà scomunicato dalla Santa Inquisizione composta da chi, giornalisti e tifosi compresi, non sopporta i retaggi di un calcio vecchio e catenacciaro tout court, fuori luogo e fuori dal tempo, rimanendo fuori dai giochi e dalla moda imperante.
Quando si farà anche chiarezza tecnica allo Spezia, dove oltre al tecnico Alvini, modernista convinto specialista in esoneri, già sostituito con l’ex Pisa D’Angelo, sono in forse anche dirigenti, si avrà il quadro più chiaro dell’onda anomala che si sta abbattendo su questa serie B, in cui tutte le squadre della parte sinistra della classifica avranno pensato bene di sconvolgere la gestione tecnica allo scopo di trovare uno sbocco, una svolta, dopo l’inizio altalenate o negativo, allora si che se ne vedranno veramente delle belle o delle brutte a seconda dello stile e del modo di giocare scelto.
I nuovi Maran a Brescia e Castori ad Ascoli sono chiamati, con mezzi ed idee di gioco opposte, a far quadrare il cerchio, come è riuscito alla Cremonese con Stroppa e al Lecco con Bonazzoli, anche se lo stesso, pur essendo solo sulla carta, il primo allenatore, il merito della reazione e della ripresa della sua squadra, vera ammazza grandi (ha sconfitto oltre al Parma anche il Palermo e il Pisa) lo deve al lavoro del suo secondo, sempre sulla carta, Malgrati che già c’era lo scorso anno e a inizio stagione con la gestione Foschi.
Dopo la sosta ci saranno tante novità, con questi cambi di panchina al punto che le sorprese di prestazioni e risultati non mancheranno di certo, sempre, però, arbitri o campi permettendo, stando alla scienza di esperti e pseudo esperti di calcio, giornalisti e scrittori che popolano redazioni e studi televisivi per commentare imprese e disfatte con analisi tecniche, si spera, competenti e adeguate al loro ruolo e alla platea che meriterebbe più rispetto in termini di idee e d’intuizioni, quelle che filosoficamente rappresentano un presente senza peccati di presunzione dopo un passato di memorie e un futuro di speranze il più possibili piene di peccati più originali.
Questo è il quadro che l’intelligenza artificiale di algoritmi ritmati al valzer non solo delle panchine, ancora non ha contaminato, non ha previsto e non ha variato, fino al prossimo peccato non originale da espiare, tutti quanti insieme appassionatamente pronti ad occupare in massa la metà campo avversaria lasciando inerme e sguarnita, ahinoi, la difesa e la fase difensiva. Tanto non conta niente curarle… Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

4 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO di Gianni Barone / I PECCATI NON ORIGINALI

  • 16 Novembre 2023 in 08:44
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    Ma Partipilo rientra o anche lui è stato contagiato come il romeno secco dal mal d’Inglese?

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  • 17 Novembre 2023 in 00:40
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    Va bene, però non si deve neanche passare per scemi e ingenui che accettano tutto senza fiatare. Passi pure l’arbitro pessimo di domenica, ma il campo è incedente. Un sintetico marcio!

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  • 17 Novembre 2023 in 19:27
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    ARIBITRAGGIO ECCELLENTE / CAMPO DA FARE INVIDIA A WEMBLEY / TUTTO VA BEN MADAMA LA MARCHESA….RIPETO CON HERNANI SI SAREBBE PAREGGIATO PURE RESTANDO LA PESSIMA PRESTAZIONE DEI DUE CENTRALI E DI DI CHIARA….CONDIVIDO OCCORRE UN CENTRALE DI PESO E UN CENTROCAMPISTA PER ESSERE LA SQUADRA AMMAZZA CAMPIONATO PER0 UN GIUDIZIO UN POCHINO MENO LEGATO AL RISULTATO .. A MENO CHE NON SI CREDA COME NILS LIEDOLHM PREDICAVA PARADOSSALMENTE CHE IN 10 SI GIOCA MEGLIO CHE IN UNDICI…
    CORDIALITA’

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