L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL PALLONE di Luca Tegoni / IL PARMA GIOCA IN UN MODO CHE GLI AVVERSARI NON CAPISCONO (HIGHLIGHTS)
(Luca Tegoni) – Questa squadra ha un’anima che rimane distante, alla quale non riesco ad avvicinarmi. Questa squadra gioca in un modo che gli avversari non capiscono. Questa squadra continua a vincere, ma proprio perché la sua anima resta lontana, oppure dietro una barriera di protezione, una scorza difensiva, non mi convince.
Partita che non parte proprio nello stesso modo delle altre: il Parma aggredisce, ma il SudTirol risponde con pari agonismo. La partita, comunque, si sblocca presto, prima del decimo del primo tempo: Il SudTirol sta per ripartire e si apre, una palla rilanciata senza pretese da un difensore del Parma, viene toccata da un centrocampista avversario che, inavvertitamente, lancia Bonny in un inatteso contropiede. Trenta metri con la palla al piede, centrale verso l’area, uno scarto verso destro e il tiro potente e preciso che porta in vantaggio il Parma lancia Bonny ad esultare sotto la Nord.
La partita continua nello stesso modo con le squadre che si fronteggiano con grande agonismo. Il primo tempo finisce con il Parma in vantaggio con Begic in evidenza. Il SudTirol si rende pericoloso più di una volta, ma senza impensierire più di tanto Chichizola.
Parte il secondo tempo e dopo dieci minuti Bernabè entra in area e viene atterrato (è rigore quando VAR decide). Man si presenta sul dischetto e spiazza il portiere.
Poi è un monologo del Parma che, senza affondare il colpo, nasconde palla agli avversari, spesso con maestria. Solo in una occasione il SudTirol va vicino al gol ma la palla esce di poco. Convincente la prestazione di Man.
Partita vinta con merito con gol nel primo tempo di Bonny e, nel secondo, di Man su rigore. Luca Tegoni
Interessante. Potrebbe essere dovuto al modo di giocare (le nostre manovre sono brevi, a volte istantanee) o anche al fatto che siamo quart’ultimi nel possesso palla. Una squadra essenziale, geometrica, mai leziosa, a tratti glaciale
Come dev’essere in B.
Si può sapere cos’ha Partipilo e quando torna?
chiedilo a Triple-sec che mostra di saperla lunga, troppo lunga quantomeno per l’estensione dei di lui articoli…
Agh sèmma… quando il tipografo Pen-croff si mette a contare le righe vuol dire che con Lara-croff gli è andata buca… (Povor diävol)
Dimenticavo….
Proprio 2 giorni fa stavo sorseggiando una cioccolata bollente corretta con grappa, in una caffetteria del centro, quando nel locale entrarono Pecchia, Porta e dietro di loro, ma con loro, una terza persona che non avevo mai incontrato. Il cameriere un caro amico sapendo che mi avrebbe fatto piacere, li fece accomodare al tavolo di fianco al mio. Quando si sedettero li salutai con un affettuoso “buongiorno mister(s)” e subito, senza attendere risposta, abbassai gli occhi e finsi di sfogliare la mazzetta di quotidiani sportivi che il Lunedì, l’edicolante di Piazza Garibaldi è solito prepararmi. Feci a quel punto una bella inspirazione, e misi in atto la mia tecnica di meditazione trascendentale capace di trasformare un orecchio in un imbuto di un grammofono…proteso a non perdere nessuna parola della loro conversazione. Vi riporto tutto quello che sono riuscito ad ascoltare.
-Mr Pecchia e Porta all’unisono: “allora Pen-croff…raccontaci quello che si dice in giro…”
-Pen-Croff: “donca…mmmm…booo…mahhh…mihhh…mohh….”
-Mr Pecchia, spalleggiato da Porta, con voce più alta e accento anglospagnolo: “Ma ca*** Pen-croff parli parli, scrivi scrivi….ma non ci racconti mai un ca*** di niente… Ma li leggi i commenti o passi tutto il tuo tempo a messaggiare con quella Lara dolceamara?….”
-Pen-Croff arrossendo e balbettando, con un filo di voce, emise.. queste parole: “Quand ag’son arivè in fonda (äd lesor triple e chietor là) am gireva la tèsta….”
-Porta (ormai uno di noi): “cò gh’è ‘t avù?”
-Pen-croff: “nazva….imbastigh… L’hanno fatto apposta a farmi leggere tutte le loro stronz..te …… era una trappola….e sigh..ci sono cascato…”
A quel punto con un pugno di mosche in mano ma divertiti, Pecchia e Porta se ne andarono, entrambi picchiettando l’indice della mano destra sulla tempia, sorridendo al loro simpatico amico rimasto solo, seduto con il capo tra le mani
una sola precisazione: ho detto anche “muhh”