IL COLUMNIST di Luca Russo / LA CIFRA TECNICA E’ COME LA POTENZA: OVVERO NULLA, SENZA CONTROLLO

(Luca Russo) – Tra Caporetto e il Piave c’è la stessa distanza che separa Parma-Ternana di sabato scorso da Parma-Spal di questo sabato. Dalla disfatta alla riscossa il passo può essere più o meno breve a seconda della voglia che si spende per mettersi alle spalle una delusione e cercare con decisione una soddisfazione. Se il 2-3 di sette giorni fa ci aveva giustamente fatti precipitare in una valle di lacrime, il 4-0 di sette giorni dopo rischia di ubriacarci di gioia. Ma è un lusso, questo, che in una stagione nata storta e proseguita peggio abbiamo il dovere di prenderci e goderci fino in fondo. Non esultare, perché in fondo il poker lo si è calato contro un avversario tutt’altro che irresistibile, ha ben poco senso nel mezzo di un campionato che fin qui è stato spesso croce e raramente delizia. Parma-Spal, graduatoria alla mano, di fatto era quasi una sfida salvezza, con un contorno di pubblico e tifo tipico delle occasioni importanti e delle scene che finalmente sono degne del film che avremmo voluto vedere nel corso della stagione. Il primo ciak è per Buffon. Una parata immaginifica e decisiva sullo 0-0, un’altra parimenti spettacolare e determinante sul 2-0 che ci ha messi al riparo dall’eventualità che gli ospiti riuscissero a riaprire la gara: quando uno è forte ma forte davvero, lo resta anche a 44 anni. Buffon è la prova provata che spesso l’età è un fatto puramente anagrafico con poca influenza sul resto. Del resto, se una donna è bella in gioventù, in linea di massima continua ad esserlo in età più matura. E una Mercedes resta una Mercedes pure se ha già 200.000 km nel motore. Il secondo ciak lo si riserva a Tutino, che è ritornato al gol praticamente un girone dopo la marcatura precedente: dalla Spal alla Spal, un arco di tempo lunghissimo per uno con le sue doti. Ma ciò che più ha colpito è stata l’esultanza con la quale ha festeggiato la rete, una corsa rabbiosa da una curva all’altra coprendo il campo intero tutto d’un fiato spinto dai tanti, troppi mesi trascorsi a digiuno di gol. L’altro ciak di giornata è per la qualità che non tutti riconoscono a questo Parma. Quando si parla di cifra tecnica, ci si riferisce al gol di Tutino, di difficile esecuzione al di là delle apparenze, al gol di Bernabè molto bello sul piano stilistico, alle parate eccezionali di Buffon, alla chiusura perfetta e allo stesso tempo efficace di Circati da cui nasce la ripartenza che porta al 3-0, allo scavetto delizioso di Benek che vale il 4-0. Questa è la cifra tecnica che è doveroso vedere nel Parma e che invece in tanti vorrebbero negargli. Ma la cifra tecnica è come la potenza: ovvero nulla, senza controllo. Per lunghi tratti della stagione la cifra tecnica del Parma è rimasta fuori controllo, slegata da qualsiasi idea di gioco, lontana dal benché minimo concetto di organizzazione, affidata alle invenzioni dei singoli o, peggio, abbandonata a sé stessa. Contro il Pisa e la Spal finalmente si è vista la cifra tecnica al servizio dell’esigenza più importante che abbia il Parma: fare risultato. I playoff restano a una distanza notevole, ma è esattamente questa la strada da percorrere per provare a realizzare la mission impossible. Luca Russo

One thought on “IL COLUMNIST di Luca Russo / LA CIFRA TECNICA E’ COME LA POTENZA: OVVERO NULLA, SENZA CONTROLLO

  • 27 Febbraio 2022 in 14:50
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    Remuntada.

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